sabato 28 marzo 2009

65° eccidio di Montemaggio

Grazie di cuore ragazzi...

Angiolo Bartalini
Piero Bartalini
Emilio Berrettini
Enzo Busini
Giovanni Cappelletti
Virgilio Ciuffi
Franco Corsinovi
Dino Furiesi
Giovanni Galli
Aladino Giannini
Ezio Grassini
Elio Lapini
Livio Levanti
Livio Livini
Fulco Martinucci
Emilio Nencini
Orvino Orlandini
Luigi Vannetti
Onelio Volpini


28 marzo 1944 - 28 marzo 2009

http://it.wikipedia.org/wiki/Eccidio_di_Montemaggio
http://www.sangimignanopd.it/public/amministrazione/img/Montemaggio_2009.pdf

venerdì 27 marzo 2009

SABATO 28 PRIMARIE DI COALIZIONE

Domani scegliamo il sindaco della coalizione di cui facciamo parte.
Io sostengo e voterò Giacomo Bassi.
Si può votare dalle 8 alle 20.
Per conoscere dove si può votare, come e quando cliccate qui:

Salvaci tu!


Forza "camola" provaci te a salvare questo TORO.
Rosina: insieme dobbiamo salvare il Torino.

La "chiusa" a castelsangimignano

Finito. Il tour nelle frazioni e quartieri è terminato. Da Badia a Elmi a Castelsangimignano sono stati 20 giorni tiratissimi. Domani parleranno le urne. Decideranno i sangimignanesi.

Durante gli ultimi incontri sia il Centro storico che Belvedere non hanno riservato sorprese. C'è attenzione per come ci siamo proposti ai cittadini ed apprezzamento per la chiarezza ed onestà nel rappresentare una situazione per il nostro Comune che non si preannuncia florida: da una parte il patto di stabilità e dall'altra la crisi economica (e con essa del turismo).

Più vivace a Castelsangimignano mercoledì. Ben 35 persone, molto scettiche va detto, ma incuriosite dal nuovo candidato. Alla stessa ora, in centro, c'era franco giordano a sostegno di daniele. Secondo me è stato più utile andare a castello, anche prendendo qualche "ceffone".
C'è attesa, c'è voglia di vedere come si comporterà il nuovo sindaco verso la frazione. Che si sente abbandonata e messa sempre in fondo quando si tratta di priorità.
Noi non abbiamo fatto promesse, ma preso (anzi per quanto mi riguarda RIBADITO) un impegno: noi ci siamo e ci saremo. Da quando sono segretario, cioè in anno appena, ci sono stato 4 volte ufficialmente a spiegare e ad ascolare. Continuerò e continueremo farlo. Si faccia vedere di più anche , soprattutto, chi amministra. Su questo saremo vigili.

Bene anche mercoledì pomeriggio con i ragazzi di sangi e generazione democratica.
Oggi ultime telefonate e contatti e domani la parola ai sangimignanesi.

Il meteo, purtroppo, non aiuta, guardate qui http://www.lamma.rete.toscana.it/previ/ita/boll_meteo.html
Non aiutano anche certi scatti di nervosismo dei nostri alleati.

giovedì 26 marzo 2009

Le non libertà del non popolo

Addio libertà di cura, addio articolo 32 della Costituzione?
Art. 32.
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.

La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

L'Appello per il diritto alla libertà di cura resta quanto mai attuale.

Leggete questo:
Passa al senato l'emendamento Udc sulla non vincolatività delle Dat.
Marino: "E' il bacio della morte al testamento biologico"

Liberi di scegliere e di rimanere inascoltati. Così potrebbe essere intitolato l’ultimo capitolo dell’ odissea sul testamento biologico.
Con 136 voti favorevoli , 116 contrari e un astenuti passa l’emendamento, proposto dall’Udc, che esclude la vincolatività delle dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat). Sparisce così l’unico barlume di coerenza costituzionale, introdotto nel ddl dopo una lunga battaglia del Partito Democratico, ma anche dei dissidenti Pdl.

Il nuovo testo del comma 1 dell'articolo 4 ora recita: "Le dichiarazioni anticipate di trattamento non sono obbligatorie", mentre il testo originario prevedeva: "non sono obbligatorie, ma sono vincolanti".
In buona sostanza, si permette ai cittadini di decidere della propria vita, avvertendoli che i medici saranno liberi di non tener fede al testamento biologico.

Immediate le reazioni all’interno del PD. Anna Finocchiaro, capogruppo PD al Senato, commenta amaramente l’esito della votazione: “Eravamo qui per scrivere un testo sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, ma adesso con l’emendamento approvato che non le rende vincolante parliamo di un oggetto misterioso. Se un individuo scriverà una dichiarazione, non conterà nulla. In questa aula ora di che cosa continuiamo a discutere? C'e' un limite oltre il quale la finzione non si regge più. Agli italiani avete spiegato che questa era una legge per poter scrivere il proprio testamento biologico, ora gli dite che invece non contano più' niente. Mi pare che ormai il contrasto con l'articolo 32 della Costituzione e' solare" e il ricorso ai giudici e alla Consulta sarà inevitabile”.

Ancora più lapidarie le parole di Ignazio Marino, che definisce l’accaduto come il “bacio della morte alla legge sul testamento biologico, da stamane ufficialmente carta straccia. La non vincolatività delle dichiarazioni anticipate di trattamento, decisa con un emendamento approvato dall'aula, va contro il parere espresso su questo testo dalla commissione Giustizia del Senato".
Nelle sue parole c’è la delusione per un risultato che poteva essere diverso e per la retromarcia dei “laici Pdl”, richiamati all’ordine “dal diktat del governo”.
"Se fosse negato il carattere vincolante di una dichiarazione – continua Marino - che, per definizione, non può essere confermata da un soggetto che abbia perso la capacita' di intendere e di volere, tale dichiarazione risulterebbe priva di qualsiasi contenuto giuridico. Evidentemente coerenza e coscienza, per questa destra, non sono requisiti necessari".

Acqua: un piccolo gesto per la sostenibilità

Tanto per restare in tema di acqua (vedi post http://andreamarrucci.blogspot.com/2009/03/solo-un-bisognino-e-neppure-primario.html ) e non solo (riduzione dei rifiuti) segnalo questa positiva iniziativa dell'assessorato all'ambiente del comune di Sangi (http://www.valdelsa.net/det-cy30-it-EUR-27200-.htm)

mercoledì 25 marzo 2009

Vedo che l'idea si fa strada...

Mi fa molto piacere leggere sui blog e (meno) sui giornali che finalmente l'idea di utilizzare e coinvolgere veramente la base comincia a farsi strada, utilizzando lo strumendo partecipativo previsto dal nostro statuto all'articolo 28.

Spopola intanto il video della debora serracchiani su youdem e su youtube. (http://www.youdem.tv/VideoDetails.aspx?id_video=7d41e695-4803-41ea-8127-f595e2bf1899)
Bene, spero passi il messaggio.
Spero passi e se fossi stato avvertito lo avrei voluto dire a Roma sabato scorso.
Del resto sostengo questa tesi non da ora. Vedetevi il post “due verità” del 27 giugno 2008. Lì facevo l’esempio delle elezioni europee, per la collocazione internazionale. Dobbiamo insistere su questo punto e non ridurre la partecipazione alle sole primarie (lo ripeterò fino alla noia!!!).

Intanto ieri sera siamo stati ad Ulignano, in una assemblea discretamente partecipata in vista delle primarie. Si potrebbe dire molto di Ulignano, della frazione. Credo che sia il luogo periferico in cui è sato investito di più in questi anni. Per ovvie ragioni: dimensione della frazione, popolazione. Dovremo insistere su molti fronti: manutenzioni, sostegno alle associazioni locali, sviluppo del parco e dei relativi servizi, nuovi strutture previste dal PS per dotare la frazione di servizi essenziali, legati anche ad una moderata crescita demografica della frazione stessa che possa consentire di mantenerli nel tempo quei servizi, servizi allo sport (il campo da calcetto e gli spogliatoi sono in condizioni pietose..), la viabilità con la circonvallazione ma anche la viabilità pedonale che in alcuni punti necessita di una messa in sicurezza non più rinviabile.

Intanto stasera abbiamo altri due appuntamenti:

OGGI POMERIGGIO GENERAZIONE DEMOCRATICA E GIACOMO BASSI A TU PER TU CON I GIOVANI DI SAN GIMIGNANO, aperitivo-cena dalle ore 18.30 all'avalon pub. E si mangia anche col buffet offerto. (http://www.sangimignanopd.it/images/avalon.pdf)

Poi dopo ultimo round nelle frazioni:
“LA TUA IDEA CONTA” questa sera nella frazione di Castelsangimignano con Giacomo presso alle ore 21.30 (http://www.sangimignanopd.it/agenda.php)

martedì 24 marzo 2009

Solo un bisognino e neppure primario...

L'acqua nel 2009 non è considerata diritto, bensì bisogno.
Lo trovo scandaloso.
E' sull'acqua, insieme all'energia, che poggia il destino dell'umanitaà.
Leggete qui (fonte: greenreport)


L´acqua come diritto universale resta un sogno: Istanbul si ferma all´acqua come «bisogno»
di Federico Gasperini

L´analisi della crisi idrica globale avrebbe dovuto mettere tutti d’accordo (governi e movimenti per l’acqua), sulle cose da fare al termine del V forum mondiale dell’acqua che si è tenuto ad Istanbul. Così non è stato, visto che ancora una volta l´accordo non è stato trovato se non sulla definizione di acqua come bisogno, assai meno impegnativa del riconoscimento dell´acqua come diritto fondamentale e inalienabile, individuale e collettivo.

Eppure la situazione come è noto è preoccupante: 8 milioni di decessi l´anno sono attribuiti alla carenza idrica e a servizi igienico-sanitari inadeguati; 1,1 miliardi di persone non hanno accesso alle risorse idriche; 2,6 miliardi di persone hanno problemi igienico-sanitari; 3.900 bambini muoiono ogni giorno a causa della mancanza d’acqua; l´inquinamento dei corsi d´acqua e delle falde pare inarrestabile.

In questo quadro il mutamento climatico in atto è un’aggravante: aumento delle temperature, inaridimento delle aree più calde e l’avanzare della desertificazione, sono tra le cause del numero sempre crescente di profughi ambientali, che scappano da guerre, fame e siccità.

Infine le criticità derivanti dai settori di utilizzo: l’agricoltura è la maggior fonte di consumo e di spreco di acqua nel mondo e un importante fattore di ingiustizia sociale. In Sudafrica 600.000 agricoltori bianchi consumano il 70% delle risorse idriche del Paese mentre 14 milioni di persone sono senza accesso all’acqua potabile, informano da Legambiente (l’associazione ambientalista ha partecipato al Forum alternativo per l’acqua).

Secondo il rapporto delle Nazioni Unite, considerata anche la crescita demografica, il rischio per il pianeta è che al 2030 metà della popolazione mondiale resti senza livelli adeguati di risorsa idrica. Fin qui i dati.
La dichiarazione conclusiva del Forum ufficiale (a cui hanno partecipato nella scorsa settimana 25mila persone, capi di Stato e delegati provenienti da 155 Paesi), annunciata da 95 tra ministri e vice-ministri, sottolinea l’urgenza di migliorare l’accesso all’acqua e la necessità di «un miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie», per compiere un importante «passo verso la diminuzione in tutto il mondo dei decessi legati alla scarsità d´acqua».
Per raggiungere questi obiettivi si pensa di integrare tre livelli di potere politico: i governi nazionali, le autorità locali e i parlamenti.

Completamente soddisfatti gli organizzatori del V Forum anche in merito al documento finale: «una piattaforma per affrontare i problemi del mondo legati all´acqua, che non possiamo ignorare» commenta il segretario generale del Forum Oktay Tabasaran.

Ma anche ad Instanbul l’acqua come “diritto” umano non compare nel testo conclusivo e ci si ferma al “bisogno” che come si sa cambia da situazione a situazione, e nelle diverse aree del mondo. Queste conclusioni non sono piaciute al Movimento globale per l’acqua pubblica come diritto umano, riunito nelle sue componenti nel Forum Alternativo.

Ormai i due mondi non si riconoscono e non si parlano «Abbiamo detto chiaramente in faccia a questi signori che il Forum è illegittimo, antidemocratico, scorretto. Sono imbarazzati, disorganizzati, confusi» ha dichiarato Maude Barlow la rappresentante dell’Onu e attivista per la difesa dell’acqua, che ha tenuto un incontro con i movimenti provenienti da ogni parte del mondo- Il Forum è gestito dalle stesse persone che hanno creato la bancarotta mondiale. E’ un Forum per loro stessi, per cercare una soluzione economica al problema idrico» ha concluso Barlow.

Accenti diversi ma stessa linea anche per Maurizio Gubbiotti, coordinatore della segreteria nazionale di Legambiente e relatore al Forum delle associazioni «Da una settimana qui a Istanbul si parla di acqua e dei problemi legati alla diffusione e al consumo dell’oro blu nel mondo. E’ un momento cruciale per ricordare che l’accesso all’acqua è una questione di sopravvivenza e quindi innanzitutto di diritti, per chiederne alle Nazioni Unite il riconoscimento, subito, come un diritto fondamentale e inalienabile, individuale e collettivo».

Il Movimento per l’acqua, comunque nel suo complesso, può sicuramente affermare di aver registrato un grande risultato: molte le figure (istituzionali e non) che per tutta la settimana hanno partecipato ai lavori del vertice mondiale dissentendo fortemente dai contenuti e dall’impostazione, sono state contemporaneamente presenti e in maniera costruttiva alle iniziative del Forum alternativo.

I movimenti hanno annunciato che continueranno a portare avanti la loro lotta stringendo alleanze locali anche con i governi come è avvenuto in Sud America «Buoni segnali arrivano dall’America Latina – riprende Gubbiotti- dove Bolivia e Paraguay hanno già inserito nella loro Costituzione un articolo che vieta la privatizzazione dell’acqua. Mentre in Colombia, la rete di associazioni ambientaliste Ecofondo ha raccolto 1.600.000 firme in favore di una proposta di referendum popolare, attualmente in discussione presso il Senato, per inserire lo stesso articolo nella Costituzione. Molte mobilitazioni, insomma, hanno portato i loro frutti. Questi movimenti vanno sostenuti ed è necessario dare voce in modo sempre più forte alle grandi vertenze sull’acqua nel mondo» conclude l’esponente di Legambiente.

Fino a che non verranno superate le ambiguità del Consiglio Mondiale dell’Acqua, organismo privato, strettamente connesso alla Banca Mondiale e alle multinazionali, organizzatore del Forum ufficiale, sarà difficile poter riaprire il dialogo e nello stesso tempo si allontana la soluzione per il problema idrico globale che, vista la complessità, avrebbe necessità di unità di intenti. Ma l’Onu, che dovrebbe governare il processo in piena autonomia e nell’interesse generale, ha pochi poteri e i Paesi partecipanti al Forum ufficiale si sono guardati bene dal prendere impegni precisi, quelli che in base all’auspicio di molti, dovevano essere inseriti in una specie di protocollo di Kyoto per l’acqua.

lunedì 23 marzo 2009

Tra Santa Lucia e centro storico passando per Belvedere

Molto bene giovedì scorso a S.Lucia- S. Chiara. Molta gente, domande precise (risposte altrettanto), buon clima. Tema centrale è ancor auna volta la semplificazione della vita dei sangimignanensi. Abbiamo dato risposte. Porteremo con i nuovi strumenti urbanistici gli uffici fuori dal centro. Io pesno che basterebbe almeno l'urp e i vigili. Se l'urp sarà moderno e a 360 gradi. Meno bene in temrini di partecipazione a Belvedere.
Mi fa piacere che il mio passaggio sul fatto che noi saimo l'unico partito in carne ed ossa a San Gimignano che ci siamo ora, durante e dopo le elezioni sia apprezzato. Vedo che ha presa. Del resto non è un'esacamotage...è la verità. Dietro la quale stanno impegno, tempo dedicato alla città, sacrifici e tante tante serate spese per la cosa pubblica.

Tra l'altro, non so se avete notato, con l'avvicinarsi delle elezioni "rispuntano" tutti come funghi: dalla lista civica a PRC, la quale, finalmente raggiunto il suo obiettivo (l'opposizione!) ha ritrovato la sua vis polemica (anche se piuttosto disinformata come sul regolamento urbanistico).
Ci aspetta una settimana di grande lavoro e poi sabato le primarie. Sono lievemente preoccupato...nei numeri bassi il nostro concorrente è favorito.

Stasera, intanto, siamo ancora dalla parte dei sangimignanesi in Centro Storico, sala di culrra ore 21.30.
martedì 24 ad Ulignano presso il circolo arci alle ore 21.30.
mercoeldì 25 a Castelsangimignano presso la sede del circolo arci. ore 21.30

Si può fare di più....

Dall'assemblea dei circoli a Roma di sabato... Potevamo fare di più. Non ci siamo andati molto preparati. Tutto il giorno a rammaricarmi per questo. Del resto nessuno mi e ci aveva detto che si poteva portare la testimonianza della nostra esperienza locale. Poi vengo a sapere che gli interventi fatti erano tutti programmati...almeno però hanno fatto parlare giovani, mettiamola così.... Insomma, potevamo utilizzarla meglio questa giornata e soprattutto portare la nostra idea che da tempo sosteniamo: quella di un pd che coinvolge davvero sulle macro questioni i propri aderenti. Lo chiamano referendum ma preferisco chiamarla partecipazione. Quella della collocazione europea, per esempio, era una grande occasione si sperimentazione...

Articolo 28.
Referendum e altre forme di consultazione

1. Un apposito Regolamento quadro, approvato dalla Direzione nazionale con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei suoi componenti, disciplina lo svolgimento dei referendum interni e le altre forme di consultazione e di partecipazione alla formazione delle decisioni del Partito, comprese quelle che si svolgono attraverso il Sistema informativo per la partecipazione.

2. È indetto un referendum interno qualora ne facciano richiesta il Segretario nazionale, ovvero la Direzione nazionale con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei suoi componenti, ovvero il trenta per cento dei componenti l’Assemblea nazionale, ovvero il cinque per cento degli iscritti al Partito Democratico.

3. La proposta di indizione del referendum deve indicare: la specifica formulazione del quesito; la natura consultiva ovvero deliberativa del referendum stesso; se la partecipazione è aperta a tutti gli elettori o soltanto agli iscritti.

4. Il referendum è indetto dal Presidente dell’Assemblea nazionale, previo parere favorevole di legittimità della Commissione nazionale di garanzia, sulla base di uno specifico Regolamento approvato dalla Direzione nazionale.

5. La proposta soggetta a referendum risulta approvata se ottiene la maggioranza dei voti validamente espressi.

6. Il referendum interno può essere indetto su qualsiasi tematica relativa alla politica ed all’organizzazione del Partito Democratico. Il referendum può avere carattere consultivo o deliberativo. Qualora il referendum abbia carattere deliberativo, la decisione assunta è irreversibile, e non è soggetta ad ulteriore referendum interno per almeno due anni.

7. Le norme dello Statuto, fatto salvo quanto previsto all’articolo 43, comma 3, non possono essere oggetto di referendum.

venerdì 20 marzo 2009

Andare in Europa in altro modo

Leggete qui questo appello scritto da qualche volto più o meno nuovo del Pd. (http://www.wittgenstein.it/2009/03/17/un-altro-modo-di-andare-in-europa/)

Lo condivido. Manca però, secondo me, il passaggio su come si può concorrere alla determinazione, su questa come su altre materie che potremmo definire insieme, di una posizione prevalente. Trovare cioè il compromesso tra la responsabilità delle direzione politica (cui spetta l'onere della proposta) e il valore della partecipazione su cui si fonda il nostro partito. E che non può limitarsi alle primarie sia chiaro.

A tal proposito riposto qui un pezzo della lettera che consegnammo a veltroni quando venne a siena il 5 febbraio, prima della bufera. Questa parte è ancor oggi valida! Il post era "caro amico ti scrivo...ma non mi rilasso un pò" del 5.02.2009.

...Noi continuiamo a credere fortemente, come te, nel Partito Democratico.E siamo d’accordo con te quando dici che non occorre ripartire ogni volta “da zero”.
Il progetto c’è e si chiama Partito Democratico.Molti sono i contenuti e non mancano ad ogni livello intelligenze e personalità a disposizione del nostro Partito.
Noi però pensiamo che occorra che tutto il PD si ponga sui binari dell’innovazione e del cambiamento.
Guarda caso proprio ciò che chiedeva chi partecipò alle primarie del 14 ottobre e chiede chi continua oggi a darci fiducia in ogni occasione: innovazione e cambiamento.Per dirla con Obama è anche per noi il tempo della responsabilità e della chiarezza.Tu hai richiamato più volte in questi mesi il partito all’unità.Crediamo che sia, d’accordo con te, un requisito essenziale per l’efficacia della nostra proposta politica e per la percezione che l’elettorato può avere di noi.Tuttavia, anche da San Gimignano, troppe volte abbiamo l’impressione che questi richiami cadano nel vuoto perché, forse, non siamo tutti convinti sulle cose da fare.

A noi non spaventa un partito plurale, dove più anime convivono e si confrontano.E’ fisiologico per un grande partito come siamo e, anzi, rappresenta uno dei nostri punti di forza. A noi spaventa un partito che ne rimane schiavo, incapace di trovare il bandolo di questa pluralità e dunque incapace di mandare messaggi chiari e comprensibili al proprio elettorato o ai potenziali elettori. Un partito che si avvita su questioni capziose, che non costruisce gruppi dirigenti legittimati e riconosciuti sconfinando nel personalismo avulso da ogni progetto politico, che riduce la partecipazione alle primarie (strumento prezioso in cui crediamo e che in questa provincia pratichiamo da tempo), ma che non coinvolge i propri iscritti ed elettori su scelte di fondo.Per evitare tutto questo, forse, abbiamo bisogno di affrontare con decisione alcuni temi.

Prendiamo un esempio, attuale, valido per tutti: l’Europa e le elezioni europee.
Per noi è una questione importante. Come non vedere che molte delle questioni cruciali del nostro tempo (quella energetica ed ambientale, quella delle dinamiche del mondo del lavoro, quella dei flussi migratori, quella della mobilità sociale, quella del campo dei diritti e dello spazio delle libertà personali) passano dalla dimensione europea?.Ci piacerebbe che su questo come su altri temi il partito promuovesse una discussione convinta su quale idea d’Europa abbiamo, come la vorremmo, di quali forme, di quali strutture e di quali regole ci doteremmo per realizzare quello che il J.Rifkin ha definito anni fa “il sogno europeo”.

Un partito che si confronta, discute dell’Europa e dunque del futuro e che poi decide cosa fare e dove stare coinvolgendo, nel momento della decisione, iscritti ed elettori del PD con gli strumenti che lo Statuto ci mette a disposizione (referendum interno).Questo ci interessa, ancor prima della collocazione, che a quel punto verrebbe di conseguenza.Un partito, insomma, che fa quello che in tanti chiedono al PD: compromessi virtuosi, rivolti al futuro, tra la responsabilità della direzione politica degli organismi dirigenti e il valore della partecipazione, informata e consapevole.

DOMANI SIAMO A ROMA CON NICCOLO' E SIMONE ALL'ASSEMBLEA NAZIONALE DEI CIRCOLI. SPERIAMO SI PARLI ANCHE DI QUESTO. Leggi qui http://www.partitodemocratico.it/assemblea_circoli/

C'è crisi...

Istat: disoccupazione torna a crescere dopo anni. I dati del IV trimestre 2008 parlano di un +7,1% e portano il tasso annuo al 6,7%. Nel 2007 era al 6,1%. La crisi c’era a fine 2008, c’è ad inizio 2009. E ieri seri il segretario della CGIL Siena ci ha fornito anche altri dati piuttosto preoccupanti per Siena e la Valdelsa.

B-XVI, l'anacronismo e l'Italia giardino (?) del Vaticano

Mi hanno molto colpito le parole di B-XVI che ho trovato anacronistiche e per certi versi stridenti per il luogo in cui sono state pronunciate, l'Africa. Cioè il continente più flagellato dall'aids, dove miseria, sottocultura, analfabestismo e conservatorismo concorrono alla proliferazione della malattia.
Davvero nel 2009, di fronte a questo dramma e per ossequio al dogma si può credere che il preservativo non sia una risposta preventiva efficace per bloccare il contagio da hiv?

B-XVI dixit più o meno così: nella lotta all'aids si rileva l'inutilità dei preservativi. Più cure ai malati e più assistenza.

A parte il principio (discutibile) del "meglio curare che prevenire"....ecco "l'illuminata" quanto appiattita nota di Berlusconi, mentre Frattini non commenta.
Chi stupisce, in bene e ancora una volta, è il nostro segredario Franceschini "cattolico adulto".
Addirittura, poi, si è scomodato Bossi....
Leggete qui:

BERLUSCONI: «SUO RUOLO» - Il premier Silvio Berlusconi, lasciando il vertice del Ppe a Bruxelles, ha rilasciato ai cronisti un lapidario commento sulle nuove dichiarazioni del Pontefice all'indomani delle polemiche sulle parole circa l'inutilità dei preservativi nella lotta all'Aids: «Ciascuno svolge la sua missione ed è coerente con il suo ruolo».
Lancia invece un affondo il leader del Pd Dario Franceschini: «Penso che il profilattico sia indispensabile e da diffondere per combattere l’Aids, la disperazione e la morte in Africa e nei Paesi più poveri del mondo».
Si dice contrario alla posizione del Pontefice anche il leader della Lega Umberto Bossi: «L’Aids è molto diffuso, il preservativo aiuta. Forse il Papa non tiene conto della realtà locale. Dice "astenetevi dal peccato", ma il preservativo può aiutare a limitare l’Aids. Se tutti facessero come me che si tengono la propria moglie e stop, non si porrebbe il problema».
Fonte: corsera

giovedì 19 marzo 2009

5° Forum mondiale sull'acqua

Ad Instambul dal 16 al 22 marzo 2009. Il forum è in corso. Con i cambiamenti climatici questa è la più grabve emergenza per l'umanità intera.
Un pò di dati introduttivi...
Trovi qui il sito ufficiale: http://www.worldwaterforum5.org/

FORUM ACQUA A ISTANBUL: NEL 2030 META' DEL MONDO A SECCO
Cambiamenti climatici, aumento della popolazione mondiale, crescente domanda di energia, e incapacita' politico-gestionale. Questi i principali motivi che potrebbero assetare entro il 2030 quasi la meta' della popolazione mondiale.
L'Africa (fino a 250 milioni di persone coinvolte) e il Medio oriente (meno dell'1% delle risorse idriche a livello mondiale e circa il 5%, i paesi arabi costituiscono la regione piu' arida al mondo) gia' sono al limite delle proprie risorse idriche. Con questi numeri (contenuti nell'ultimo rapporto Onu) parte il V forum mondiale sull'acqua, a Istanbul, dal 16 al 22 marzo.
Dalle previsioni, la popolazione mondiale di 6,6 miliardi di persone crescera' di 2,5 miliardi entro il 2050, per la maggior parte nei paesi in via di sviluppo che soffrono gia' di scarsita' idrica. Questo tasso di crescita comportera' un aumento della domanda di acqua dolce di 64 miliardi di metri cubi all'anno.
I rappresentati di governi, agenzie e organismi internazionali si troveranno a discutere delle questioni relative alla disponibilita' e alla sicurezza dell'acqua. Piu' di 1,2 miliardi di persone (circa un quinto della popolazione mondiale) vive, infatti, in aree di scarsita' fisica di acqua, e ulteriori 1,6 miliardi hanno accesso limitato all'acqua per ragioni economiche, politiche e di altra natura. L'agricoltura attualmente assorbe il 70% delle risorse mondiali di acque dolci utilizzate dagli esseri umani.
In Italia ogni anno viene usata per scopi civili una quantita' d'acqua pari a circa 7.940 milioni di m3, e pur se circondata da mare e ricca di fiumi e laghi (in condizioni di stress idrico), il Bel Paese ha i suoi problemi, in particolare al sud e nelle isole.
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Stabiliamo un patto

Patto di stabilità (http://it.wikipedia.org/wiki/Patto_di_Stabilit%C3%A0_e_Crescita).
Parola bella o brutta in conseguenza del lalto da cui si guarda. Bella se pensiamo al fatto che ognuno deve rispettare alcuni vincoli europei necessari all'equilibrio dei bilanci degli stati dell'Unione. Brutta quando si pensa a come Tremonti e, purtroppo, anche i governi precedenti, hanno deciso di applicare questo patto in Italia.
Cioè taglieggiando i Comuni virtuosi, quelli con i bilanci a posto e che hanno sempre rispettato rigorosamente il patto, quelli con risorse proprie, non statali, pronte da spendere in investimenti.
Una norma senza senso (soprattutto quando poi si interviene con milioni di euro per "salvare" il Comune di Catania portato alla bancarotta dall'amico di Silvio), assolutamente penalizzante per chi rispetta le regole (la meritrocraiza in Italia ha mille facce...), insensata in tempi di crisi: i Comuni con i loro investimenti fanno lavorare principalmente medie e piccole imprese.

Tradotto in cose concrete, per San Gimignano questo significa non poter spendere milioni di euro in investimenti (opere pubbliche, strade, marciapiedi, parcheggi, lampioni, etc..) di risorse proprie, recuperate non da trasferimenti dello Stato (peraltro sempre più esigui: qualcuno ha visto i 300 mila euro dell'ICI che il governo doveva restituire al Comune di San Gimignano?) ma da politiche di governo del turismo, senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini (come piace dire sempre a Silvio: ecco noi nel nostro piccolo lo facciamo da tempo, se si considera che a San Gimignano non si paga neppure l'addizionale irpef).
Detto questo il Pd si è fatto sentire per rivedere - almeno per quei comuni virtuosi che rispettano le regole - le maglie del patto di stabilità, dando così la possibilità a questi di spendere e dare un piccolo contributo all'economia e all'occupazione.
Franceschini ha presentato una mozione, la Lega e buona parte della pdl gli sono andati dietro. Questo è il Pd che mi piace. Concreto, sui problemi, promotore di soluzioni sensate e realiste.
Avanti così Segredario!

Leggete qui.
http://www.partitodemocratico.it/dettaglio/74196/La_forza_delle_buone_idee

mercoledì 18 marzo 2009

Giornalismo o revisionismo?

Dal sito nazionale dell'ANPI (www.anpi.it)
In toscano si direbbe "ariborda!".
Il Giornale è veramente un "gran" giornale.

Diffamazioni contro Bentivegna: il Giornale condannato

Il Tribunale di Monza, Sez. di Desio, ha condannato il quotidiano Il Giornale per le diffamazioni contro il partigiano Rosario Bentivegna presenti in un articolo che trattava l'operazione militare eseguita dal gruppo di azione patriottica (G.A.P.) contro un reparto di SS, il 23 marzo 1944 in via Rasella, a Roma.

E' la terza condanna che il quotidiano di Paolo Berlusconi riceve per lo stesso reato.

L'ANPI Nazionale saluta questa nuova sentenza che riconferma una verità storica inoppugnabile, smentendo di fatto ricostruzioni storiche false e strumentali: in Via Rasella venne effettuata un'azione di guerra. Come riconosciuto in passato dalla Presidenza della Repubblica, Presidente Luigi Einaudi; dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Presidente Alcide De Gasperi; e dalla Corte di Cassazione.

Roma, 17 marzo 2009

martedì 17 marzo 2009

Pancolesi

E' andata. Molto bene direi. L'incontro coi pancolesi non è mai scontato. Vai lì, sai di cosa parlerai tu, ma non puoi prevedere di cosa ti parleranno loro. Son fatti così. le cose da fare sono sul piatto da tempo (quelle fatte, come è naturale che sia passano velocemente nel dimenticatoio o si pretende che funzionino: il caso del fitodepuratore è emblematico: come dar loro torto?). A Pancole non c'è l'ADSL e oggi questo è diventato un servizio al pari (quasi) dell'acqua, gas (che non c'arriva alameno il metano e mai c'arriverà dati i numeri esigui della frazione) e dell'elettricità. Poi il parcheggio, già finanziato ma bloccato dal patto di stabilità, la strada (messa davvero male!; ma non avete idea di quanto costi rifare una strada!!!!!) e il parco della frazione con i soldi ricavati dalla vendita della ex scuola di Pancole. Al di là delle cose "spicciole" da fare cosa rimane da un putno di vista politico? Rimane che abbiamo toccato le corde giuste e che avevamo "visto" giusto: abbiamo garantito più attenzione, più presenza, anche fisica per spiegare cosa succede, perchè il Comune fa o non fa certe cose, perchè è in ritardo o perchè le ha fatte prima del previsto (capita di rado però...). Insomma: le persone chiedono che qualcuno (in questo caso gli amministratori futuri) siano loro più vicini, anche fisicamente, raccontando, spiegando i perchè delle scelte. Non c'è niente di strano ma lo trovo in sintonia con quanto vado sostenendo in questi incontri: i cittadini devono riappropriarsi della politica, dell'interesse della e per la cosa pubblica.
Come mi aspettavo, oltre al tema della maggiore attenzione e presenza dell'istituzione è emerso anche il tema della semplificazione. In questo caso intesa come maggiore fruibilità dei servizi comunali, specie quelli di sportello, che si vorrebbero fuori dal centro.

Mercoledì 18 saremo a Santa lucia per incotnrare i quartieri di S. Chaira e S. Lucia. Appuntamento alle 21.30.

Mezzogiorno

La foto della scuola non mi assomiglia più
Ma i miei difetti sono tutti intatti.

...Non mi è concesso più di delegarti i miei casini...



Mezzogiorno - L. Cherubini


Caselli d'autostrada tutto il tempo si consuma
Ma Venere riappare sempre fresca dalla schiuma
La foto della scuola non mi assomiglia più
Ma i miei difetti sono tutti intatti
E ogni cicatrice è un autografo di Dio
Nessuno potrà vivere la mia vita al posto mio
Per quanto mi identifichi nel battito di un altro
Sarà sempre attraverso questo cuore
E giorno dopo giorno passeranno le stagioni
Ma resterà qualcosa in questa strada
Non mi è concesso più di delegarti i miei casini
Mi butto dentro vada come vada
Siamo come il sole a mezzogiorno baby
Senza più nessuna ombra intorno...baby
Un bacio e poi un bacio e poi un bacio e poi altri cento
Teoricamente il mondo è più leggero di una piuma
Nessun filo spinato potrà rallentare il vento
Non tutto quel che brucia si consuma
E sogno dopo sogno sono sveglio finalmente
Per fare i conti con le tue promesse
Un giorno passa in fretta e non c'è tempo di pensare
Muoviamoci che poi diventa sera...
Siamo come il sole a mezzogiorno baby
Senza più nessuna ombra intorno...baby
Gente che viene
Gente che va
Gente che torna
Gente che sta
Il sole se la ride in mezzo al cielo
A guardare noi che ci facciamo il culo
E' un gioco Mezzogiorno di fuoco
E' un lampo
Sulle armature
In guardia
Niente da capire
Mi specchio in una goccia di sudore
Siamo come il sole a mezzogiorno baby
Senza più nessuna ombra intorno...baby

lunedì 16 marzo 2009

Grazie Altiero


Non leggo quasi mai libri di politici. Mi affascinano, "a pelle", poco.
Tranne, ogni tanto, qualche saggio.
Ironia della sorte, o casulità e basta, gli ultimi due libri che ho letto di politici sono stati tutti e due del solito autore: Giorgio Napolitano. L'ultimo, finito ieri, si intitola "ALTIERO SPINELLI E L'EUROPA".
Un volumetto agile che raccoglie alcuni interventi di Napolitano dedicati al ricordo della figura di Spinelli e al processo di costruzione ed integrazione europea in generale. Lo consiglio. Intanto perchè Napolitano ha la dote di una scrittura fluida e mai banale, ma soprattutto perchè traspare tutta la tensione morale e politica di un uomo come Spinelli (ma direi anche come Napolitano) dedicata alla causa (giusta) della unità europea dopo le lacerazioni dei due conflitti mondiali.
Lo consiglio perchè è anche leggendo queste poche pagine che si comprende la necessità dell'unione europea e di quanto anche oggi abbiamo bisogno di rilanciare un processo di integrazione politica su matrice federalista (che ne penserà Bossi che vuole l'Europa delle regioni?!?!).

L'aspetto che mi ha colpito di più è stato la forza, la determinazione, la capacità propulsiva di Spinelli di non darsi mai per vinto anche di fronte alle sconfitte più sonore, sempre convinto della bontà della propria proposta di unità politica ancor prima che funzionale dell'Europa, il suo non porsi mai con atteggiamento ideologico nel farsi di questo processo, ma il porsi con atteggiamento dialogante, non preconcetto verso tutti gli interlocutori pur di dare all'Europa un'architettura democratica, istituzionale e politica che assicurasse ai popoli pace e prosperità in Europa. Obiettivi peraltro raggiunti anche se i passi da fare verso l'integrazione europea sono certamente ancora molti. Ha ragione Napolitano:


"Sulle idee e sulle battaglie di Altiero Spinelli c'è da riflettere assai più di quanto si sia fatto finora in Italia.
Si tratta forse del lascito più ricco su cui possano contare, per formarsi moralmente e per operare guardando al futuro, le nostre generazioni più giovani.
La sua resta una grande lezione di metodo: non chiudere le proprie analisi in alcuno schema, confrontarsi creativamente con la realtà nella sua evoluzione, ispirarsi tenacemente a idealità non passeggere come quelle dell'unità e del comune destino dell'Europa, saper risollevarsi da ogni sconfitta.
Si può imparare da Altiero a essere uomini e donne di alti pensieri e di forte, indomabile volontà d'azione".
NAPOLITANO G.
Altiero Spinelli e l'Europa
Collana "Fuori collana" - Il Mulino
pp. 96, € 8,00
anno di pubblicazione 2007

Tra Badia e Pancole

Venerdì 13 a Badia a Elmi. Come ormai la mia (pur breve) esperienza mi suggeriva la partecipazione non è stata altissima (e non lo sarà negli incontri successivi).
Tuttavia, nella nuova sede del consiglio di frazione venti cittadini hanno passato un venerdì sera a parlare di “politica”, cioè di cosa sia e voglia dire occuparsi della cosa pubblica.
Avevo previsto tempesta, invece il clima era propositivo e con qualche faccia nuova. Del resto nessuno è lì per i miracoli, per quelli c’è silvio. Però c’è stato un confronto serio su come migliorare un luogo che è una frazione di san gimignano ed anche un quartiere di certaldo e che ha avuto un’espansione dagli anni ’70 che tuttoggi va avanti. Pensate: la presa in carico della lottizzazione avverrà in questi giorni!
Il nostro tema è: con il nuovo piano strutturale basta allargamenti infiniti nel tempo e fisicamente disomogenei. L’obiettivo è alzare lo standard della qualità della vita dei residenti con interventi di riqualificazione: illuminazione, marciapiedi, parcheggio (parte tra pochi giorni), nuova viabilità con l’arrivo della SS 429, parco fluviale lungo il fiume Elsa. Alcuni spunti: far vivere la sede del consiglio di frazione come luogo per soggetti associativi; decentrare, una volta ogni tot, alcuni servizi comunali (anagrafe, etc..).
Questa è la richiesta che ci sentiamo fare ovunque. Del resto se questo è un tema per chi vive il centro o i quartieri periferici figuratevi se non lo è per chi deve farsi anche 15 minuti di macchina prima di arrivare ai servizi comunali posti nel centro storico.
Penso che si possa fare. Senza demagogia ma si può fare. Una volta ogni tanto (stabiliamo quando sulla base della fruibilità e dell’efficienza) possiamo distaccare l’anagrafe o altri servizi presso un punto decentrato attrezzato con internet, stampante e adsl. Soprattutto laddove c’è massa critica: Ulignano e Badia sostanzialmente. Meglio ancora sarebbe (a Ulignano c’è già il PAAS, va potenziato) un totem informatico con accesso personalizzato al sito del comune ed ai servizi del comune con possibilità di scaricare e stampare certificati, documenti e quant’altro. Semplificare. La parola magica di questi tempi è semplificare.
Tuttavia a me ha colpito anche il fatto che il nostro appello a “fare comunità” non sia caduto nel vuoto, anzi sia stato recepito e condiviso. Questo è l’aspetto più importante. Soprattutto in tempi di crisi. Stare uniti, non rinchiudersi, fare comunità, affrontare insieme i passaggi e i problemi, aiutarsi, occuparsi e riappropriarsi della cosa pubblica. Questa è la politica. Noi abbiamo garantito che lo faremo a partire anche da un nuovo modo di intendere le istituzioni e di portarle, con più frequenza, vicine ed a contatto con i cittadini. Perché è vero: le persone, i cittadini hanno anche bisogno di vedere più spesso i propri rappresentanti al governo. Sentirli e vederli come loro.

Stasera siamo a Pancole. Ore 21.30 al mitico circolino Arci della frazione.
Cacciatori, operatori turistici, pensionati, operai, cittadini. Ci confronteremo.

venerdì 13 marzo 2009

Ieri, oggi, domani...

...ieri sera Carlo Fusaro è stato bravissimo. Chiaro, preciso, ricco di spunti interessanti sullo stato attuale della UE, tra la continua "lotta" tra forze eguali e contraie dell'europa dei popoli (che preferisco) e l'europa degli stati (che comprendo).

Stamani convegno della provincia di Siena Obiettivo Kyoto
(http://www.provincia.siena.it/upload/tbl_centrale/Programma_Workshop_Siena.pdf)
Sono orgoglioso di vivere in questa provincia e di lavorci. Sono anche orgoglioso di una direzione politica che ha saputo indirizzare e governare i processi verso la dimensione della sostenibilità precorrendo i tempi, mettendo in campo azioni innovative (la certificazione del bilancio di gas serra secondo la norma ISO 14064) è la prima in europa (e nel mondo se non sbaglio), sempre però tenendo i "piedi per terra".
La sfida di Kyoto e delle rinnovabili è un asset strategico per i prossimi 5 anni e non solo. Non dobbiamo relegare l'ambiente e l'energia in un due assessorati separati o in un assessorato di bandiera.
Mi auguro che si continui sulla strada fin qui percorsa con la stessa convinzione e con gli stessi risultati perchè è una sfida non più da 'salotti buoni' (per me non lo è mai stata) ma decisiva per l'economia della nostra provincia e dell'Italia.

Oggi alle 18.30 appuntamento ad Ulignano. Ultimo forum economia ed attività produttive su agroalimentare, agriturismo, agricoltura. Leggete in tanto qui: http://ideeincomune2009.blogspot.com/


Stasera alle 21.30 poi saremo a Badia a Elmi, primo incontro pubblico in vista delle primarie di sabato 28 marzo.

DOMANI MATTINA sarò a Firenze per un convengo (La green economy in Toscana) promosso dagli Ecologisti democratici (nome assurdo!) a Firenze. Leggi qui: http://www.pdtoscana.it/Data/Files/HtmlEditor_Files/file/ecodemlight1.pdf

mercoledì 11 marzo 2009

L'EUROPA DA VICINO


Promossa da giovani e organizzata con l'aiuto di più generazioni.
Un piccolo appuntamento per un grande appuntamento: l'Europa.
Un'Europa libera e unita è premessa necessaria del potenziamento della civiltà moderna, di cui l'era totalitaria rappresenta un arresto.
Altiero Spinelli

lunedì 9 marzo 2009

Un pò di cose tra impegno e inutili idioti...

In questi ultimi giorni (non certo esaltanti almeno per me), da un punto di vista politico non c'è stata sosta. Pomeriggi e dopo cena sempre pieni. Ho incontrato le associazioni di ulignano (molte e molto attive peraltro), gli altri segretari e candidati sindaci della valdelsa per parlare di come affrontare la crisi, simone bezzini come candidato alla provincia di siena, gli ecologisti a Siena in vista della conferenza programmatica, gli alleati per san gimignano, i miei concittadini in occasione dell’8 marzo e in tante altre occasioni, lunedì sera poi l’assemblea comunale e prima ancora i coordinamenti dei circoli…. Esperienze comunque formative ed interessanti anche se, in confidenza, piuttosto impegnative. Credo però sia giusto, finche ci sarà forza e volontà, interpretare così questo periodo.
Mi domando spesso se tutto questo girare, parlare, incontrare persone, riunirsi, confrontarsi serva poi a qualcosa. Ancora la risposta è per la maggior parte positiva. E anche questo serve per continuare ad impegnarsi. In questo periodo mi sono trovato ad affrontare tutta una serie di questioni che non credevo essere così complicate: e che pure fanno parte di quel lato meno noto (ma non per questo meno nobile, anche se un pò meno affascinante, senz’altro per me) della politica.

Abbiamo chiuso, non senza difficoltà, l'accordo politico per le prossime elezioni comunali. Speravo, perchè ci credevo, che si potesse costruire una risposta unitaria della sinistra a San Gimignano, così come era stato negli ultimi 8 anni. Questo perchè mi (e ci) sembrava la risposta migliore che anche la politica, a livello locale, potesse dare anche per affrontare meglio la crisi che stiamo attraversando. Purtroppo anche in Valdelsa. (Breve considerazione: oltre il 705 della sofferenza economica di questa crisi in provincia di seina è in valdelsa! Oggi la CNA ha comunicato i dati relativio al primo bimestre 2009 su base bimestre 2008: - 50% e da soffrire non è solo il camper ma anche la meccanica, l’arredamento, il legno…. E per le tute blu non va meglio. La Cgil commenta i numeri sulla cassa integrazione per i primi due mesi dell'anno: per i metalmeccanici senesi il ricorso alla cassa integrazione è in aumento del 500%, come dire che nello stesso periodo dell'anno scorso, a fronte di 320 ore effettuate totalmente, quest'anno siamo ormai intorno alle 160.000 ore cig).
Apriti cielo spalancati terra. Il quadro che ci siamo trovati di fronte non è stato dei più esaltanti, ma è chiaro che ci dovevamo fare i conti. Alla fine abbiamo trovato l'accordo sulle "cose da fare" con il partito socialista (all'ultimo giro di boa, tenuto in piedi grazie alla passione di paolino, ma destinato a decretare o meno la sua fine a livello locale sulla base dei prossimi risultati elettorali) e l'associazione per san gimignano. In quest'ultima tante vecchie conoscenze di ex DS e qualche sorpresa della serie "a volte ritornano" ed un paio di positive novità. Un'associazione, nemmeno un partito appunto, poco strutturato, appena un pò di più del ps, ma animato dalla volontà di impegnarsi per san gimignano e di confrontarsi sulle cose da fare. Staremo a vedere. Intanto, al di là di altre richieste, ci hanno chiesto, quest'ultimi, di fare le primarie di coalizione. Le abbiamo accettate e si faranno il 28 marzo. Diciamo la verità: ne potevamo (-evano) fare a meno dato che eravamo già d’accordo. Richiesta legittima per carità, anche se arrivata un po’ fuori tempo massimo. Noi abbiamo il nostro candidato, giacomo, dal 19 gennaio, scelto da 486 persone direttamente, tra iscritti e soci fondatori. Loro ci hanno formalizzato la richiesta di primarie il 21 di febbraio... Ma ve bene, pari dignità politica significa anche questo. Non potevamo come pd sacrificare alla contingenza politica il valore della coerenza. Le primarie si faranno sabato 28 marzo (peraltro data importante per me: è l’anniversario dell’Eccidio di Montemaggio; ci sarò, con nonno, come sempre!) e si sfideranno giacomo e daniele.

Il ps non è interessato a correre. (Breve considerazione: ho creduto e credo nelle primarie come mezzo e non come fine. Penso -e temo- che questa richiesta attenga più al secondo -il fine: quello di contarsi- che non al mezzo. Noi faremo di tutto perchè siano un mezzo -prima di tutto per ascoltare e fare campagna elettorale tra i sangimignanesi-).

Per questo abbiamo deciso di mettere in piedi una serie di incontri pubblici per presentare le nostre idee. Lo faremo in tutte le frazioni. E lo faremo con molta, molta umiltà e sobrietà. Non basta vere buone idee a questo giro. La situazione è straordinaria e occorre un impegno ed un atteggiamento straordinario. Penso anche che serva un linguaggio chiaro, semplice e netto sulle cose che vogliamo fare. La politica, e neppure il pd nazionale diciamocelo chiaramente, gode di molto vento in poppa. E c’è ancora tanto sentimento di anti-politica in giro. Anche in valdelsa. Penso che i sangimignanesi si aspettino questo da noi. Non novelle. Per questo c’è già la lista civica. Ma lo faremo anche perché siamo l’unico partito in carne ed ossa a san gimignano. Gli altri parlano, chiedono posti, legittimamente per carità, ma chi rappresentano? Dove sono? Chi hanno con loro? Che novità offrono? Che organizzazione mettono a disposizione della città? (Breve considerazione: attenzione. Non faccio un discorso vecchio e fritto per cui il bene sta solo da questa parte. Lasciamo stare questi discorsi. Questo lo pensa della sua parte uno come berlusconi. Dico che in questi giorni mi sono confrontato con persone sulla scena politica da minimo 20 anni se non quando 30! Dal segretario di rifondazione, alla lista civica etc…, salvo un paio di eccezioni, il rinnovamento della politica a san gimignano l’ha fatto e lo sta facendo il pd.
E non per grazia ricevuta. Ma con un impegno che è collettivo e non di due o tre persone).
Si lo so qual è l’obiezione: ma neppure Giacomo è nuovo. Va bene, in questo senso è vero. Ma per fare il sindaco non occorre essere giovani per forza. Occorre esperienza disponibilità e soprattutto chi hai e chi ti metti intorno. Ed è qui che noi abbiamo lavorato meglio degli altri e saremo in grado di presentare novità significative. Lo dico con molta umiltà ma lo dico con convinzione. Facce nuove e messaggi nuovi sono dalla nostra parte. Dovremo renderlo esplicito.
(Altra breve considerazione: il segretario di rifondazione è stato mitico. Ci ha tenuti 2 mesi e mezzo fermi per chiudere un rendiconto amministrativo sul quale l’unica cosa da fare era essere d’accordo, non ha mai pronunciato la parola “vogliamo fare questo accordo perché ci crediamo”, ci ha detto che i programmi non contano un bip e poi quando siamo andati a parlare di cose da fare ha presentato un piano che sapeva di vecchio di almeno 15 anni. Il tutto condito da un atteggiamento sgradevole nei confronti di noi altri seduti intorno a tavolo. Poi, come nella migliore tradizione della sinistra comunista per cui fa bene solo lei e gli altri non capiscono o contano nulla, ci ha salutato citando gramsci e gli utili idioti. Ovviamente gramsci si è rivoltato nella tomba. Povero antonio. Ti chiedo scusa per loro. Del resto da uno che appena eletto segretario disse che il pd era l’orco e che rifondazione avrebbe dovuto andare da sola per rimarcare la sua identità (luglio 2008) che cosa potevamo aspettarci? Forse è che non è più il tempo degli inutili idioti).
Ecco perché per certi versi guardo con diffidenza i piccoli o piccolissimi partitini o la lista civica cittadina, soprattutto quando rischiano di essere personali. Ci girano persone che fanno troppo presto ad arrivare in “alto” (se per alto si intende fare il segretario cittadino di un partito sia chiaro o comunque sedersi ad un tavolo), decidono in 5, e da lì non si esce, si candidano a tutto perché son sempre gli stessi. Prima nei ds e ora nel pd, almeno a san gimignano, è un’altra storia. Siamo tanti, per farti un po’ di spazio ci vuole tempo e un po’ di bravura, impegno. Ci vuole la gavetta e tanta. Devi confrontarti con tante persone, anche di opinione diversa, e non è facile fare sintesi. Devi continuamente stare al pezzo se no resti indietro. E prima di essere candidato a qualche cosa o prima di avere una responsabilità nel partito o nella città c’è una comunità di donne e di uomini che ti seguono, ti valutano e a volte ti giudicano. Nei partitini che ho incontrato no: lì, che tu te lo meriti o meno, che tu abbia fatto o meno, è tutto più rapido e c’è più facilità ad arrivare in certi posti. Non lo dico per invidia sia chiaro. Lo dico per dire che politica si fa in tanti modi. Però riflettete su una cosa: come mai certi giovani e meno giovani, si avvicinano alla politica due mesi l’anno e guarda caso in quegli anni in cui si vota e nei due mesi che precedono le elezioni stesse? Per ora mi tengo stretto il nostro modello).

Una buona notizia: lunedì all'assemblea abbiamo approvato il documento finale in cui stabiliamo i criteri da seguire per la lista del consiglio comunale: sì deciso al rinnovamento generaziona e alla rappresntanza di genere. Novità ed esperienza anche in Giunta se vinceremo.

Se ci penso abbiamo un sacco di cose da fare. Nel frattempo abbiamo organizzato un ciclo di seminari sull’Unione Europea a San Gimignano. Ogni tanto fa bene sedersi a studiare e riflettere. Vi invito a partecipare, anche perché sono rare le occasioni come queste. Giovedì 12 alle 21.30 col professore Fusaro dell'università di firenze cercheremo di capire come nasce, si evolve e funzione la UE. Mi aspetto e ci sto lavorando che partecipino molti ragazzi. Perché l’europa è il nostro spazio è il nostro orizzonte comune. E‘ il nostro futuro di nuove generazioni. Dobbiamo sentircela vicina questa europa, per conoscerla meglio e per rendercela utile.

Venerdì invece faremo l’ultimo forum su economia e attività produttive a Ulignano, alle 18. Intanto consiglio vivamente di leggere il documento di sintesi elaborato dal forum stesso su questi temi sul blog
www.ideeincomune2009.blogspot.com. E’ un concentrato di analisi acuta del nostro territorio e di possibili “vie di fuga” per rilanciare un modello di sviluppo locale e senese. Ci hanno lavorato orazio, simone, simonetta e tanti altri.

Venerdì sera, il 13, alle ore 21.30 saremo a badia a elmi per l’inizio della campagna del pd “la tua idea conta, il pd dalla parte dei sangimignanesi” per incontrare i cittadini in vista delle primarie. Ci andrò con giacomo, silvio, simone, augusto, marco, stefano e tanti altri e mi aspetto tempesta. Andremo per ascoltare ma anche per dare qualche idea su cosa vorremo fare. A partire dalle frazioni. Ce la metteremo tutta. Abbiamo qualche idea. La prima è che nella prossima legislatura le frazioni saranno ancora di più il nostro centro. In termini di attenzioni, risorse, rapporti e percorsi partecipati. E anche da un nuovo modo di intendere il proprio ruolo da parte di tutti gli assessori. Non a caso cominciamo il nostro giro da badia a elmi.

Prendo un impegno: cercherò di informarvi puntualmente sera dopo sera su come vanno gli incontri che faremo. Vi invito a esserci, anche con commenti scritti oltre che fisicamente. L’etichetta del post sarà “dalla parte dei sangimignanesi”.

Ps: ovviamente domenica il toro ha perso il derby e son 14 anni senza vittoria. Povero toro.
Pps: non ho tempo per fare il da’rettapalle live a sangiradio….mi dispiace un casino. Riprenderò i drp settimanalmente, ovviamente, sempre e comunque, solo su sangiradio.
Ppps: è vero: in questi giorni vivo la danza della realtà.

La danza della realtà

Vorrei ritornare alla mia giovinezza e appollaiarmi di nuovo sul ramo di un albero insieme al mio amico poeta, e come quella volta indimenticabile vorrei dedurre dal molto che non sappiamo quel poco di prezioso che sappiamo:
Non so dove vado, ma so con chi vado.
Non so dove sono, ma so che sono in me.
Non so che cosa sia Dio, ma Dio sa che cosa sono.
Non so che cosa sia il mondo, ma so che è mio.
Non so quanto valgo, ma so non fare paragoni.
Non so che cosa sia l'amore, ma so che godo della sua presenza.
Non posso evitare i colpi, ma so come sopportarli.
Non posso negare la violenza, ma posso negare la crudeltà.
Non posso cambiare il mondo, ma posso cambiare me stesso.
Non so che cosa faccio, ma so che sono fatto da ciò che faccio.
Non so chi sono, ma so che non sono colui che non sa.

"La danza della realta'" di Alejandro Jodorowsky

venerdì 6 marzo 2009

400 MILIONI DI BUONI MOTIVI

400 milioni di buoni motivi: nè ronde, nè sprechi!


Per votare insieme, nel weekend del 6-7 giugno, elezioni amministrative, europee e referendum elettorale.

Per evitare di dover andare a votare addirittura 3 volte (primo turno, referendum, secondo turno).

Per risparmiare 400 milioni di euro altrimenti spesi per l'allestimento dei seggi e per le spese che ne conseguono.

Per evitare che il referendum fallisca e che nessuno si prenda cura della riforma elettorale e del superamento del "porcellum" di Calderoli.

Per utilizzare al meglio le risorse dello Stato, in tempi di crisi, per investimenti nel campo della sostegno alle famiglie e della sicurezza i cui fondi il Governo ha tagliato.

Per rispettare un diritto costituzionale, tutelare la volontà dei cittadini e non sprecare i nostri soldi.

NOTA: pensi che non siano 400 milioni? pensi che sia una cifra demagogica? la democrazia costa, non c'è dubbio ed è un bene. ma quando la sui vuol fare costare per interessi di parte è un problema. Per tutti. Leggi qui: http://www.lavoce.info/articoli/pagina1000964.html

8 marzo e dintorni...

All’incontro organizzato dal Pd di San Gimignano mercoledì 4 marzo si è parlato di crisi e mondo femminile
Cenni: “Le donne pagano un prezzo troppo alto per le politiche di questo governo”
Comunicato stampa n 18 del 6 marzo 2009
“Questo governo sta facendo di tutto per respingere le donne dentro il nucleo familiare, penalizzandole nella vita lavorativa e rendendone più difficile la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro: dall’istruzione alle pensioni, tutte le scelte dell’esecutivo guidato da Berlusconi vanno in direzione opposta alle esigenze di donne che vivono esistenze ricche, ma sempre più complesse da gestire”. Su questi temi – la crisi economica e suoi riflessi sul mondo femminile - mercoledì 4 marzo si sono confrontati a San Gimignano Susanna Cenni, deputata del Partito democratico; Gianna Coppini assessore alla cultura del Comune di San Gimignano, Rossella Bracali e il segretario Andrea Marrucci per il Pd locale e Giacomo Bassi come candidato Pd a sindaco del comune turrito.
“La crisi economica – ha detto Susanna Cenni – sta coinvolgendo direttamente il mondo femminile: i tagli sul tempo pieno nella scuola, sugli asili, sulla sanità o sulle forze di polizia che dovrebbero garantirne l’integrità personale, sono dati che parlano da soli. Se lo Stato si sottrae dal mettere in campo misure efficaci a sostegno delle famiglie e del lavoro, questo continuerà ad incidere pesantemente sulla vita delle donne italiane. Oggi, più che mai, invece, c’è bisogno di una più forte presenza femminile nei punti nevralgici del lavoro, della politica e dell’impresa, per consentire quel cambio di marcia necessario per far ripartire l’Italia, perenne fanalino di coda in Europa e nel mondo”.

“Se vogliamo una democrazia compiuta in termini di parità di genere – ha detto Cenni – c’è bisogno di politiche che valorizzino le donne, che le sostengano nella gestione dei tempi di vita con quelli della famiglia e che inneschino un rapporto proficuo e non penalizzante fra mercato del lavoro e mondo femminile. Non è tagliando il Fondo per l’imprenditoria destinato alle imprese gestite da donne, rendendo loro più difficile accedere al part time o innalzando il limite dell’età pensionabile, che il governo potrà favorire la parità e superare le discriminazioni nei confronti delle donne”.

“Il problema - ha aggiunto Gianna Coppini, assessore alla cultura e all’istruzione del Comune di San Gimignano - non è se equiparare o meno l’età pensionabile delle donne a sessantacinque come per gli uomini, ma se il governo è in grado di assicurare ammortizzatori sociali che possano garantire alle donne che rimangono a lavoro fino a quell’età un’adeguata assistenza agli anziani che vivono con loro in famiglia, certezza di posti negli asili nido per i loro figli, politiche flessibili sul lavoro”.
“Le preiscrizioni alla scuola dell’infanzia e alla primaria di San Gimignano – hanno detto Rosella Bracali e Andrea Marrucci parlando di istruzione – confermano la richiesta delle famiglie di un allungamento del tempo scuola e non di una sua riduzione. Sono le scelte dei genitori, prima di ogni altra cosa, a bocciare la riforma Gelmini e le politiche di questo governo in una materia che riguarda sì, l’istruzione, ma che colpisce profondamente le famiglie e quindi, in primis, le donne”.

giovedì 5 marzo 2009

Figli dell'ULIVO

Laicità e merito i valori-guida. E stop al mito del dialogo.
Dalle interviste dell'inchiesta di "Repubblica" sui giovani del Pd, le 50 "parole chiave".

Figli dell'Ulivo, ingenui ed europei, ecco la nuova leva dei Democratici

Ricorrono i termini "Bisogna", "fare" e "politica", oltre che "destra" e Stato"

Le crisi storiche dei grandi partiti occidentali si sono quasi sempre concluse con l'avvento di una nuova generazione di trentenni e quarantenni. E' successo al Labour inglese e ai socialisti spagnoli, come ai loro avversari, poi ai democratici americani, oggi accade ai socialdemocratici tedeschi e svedesi. Tutti partiti che si chiamano così da oltre un secolo. Il centrosinistra italiano, dopo ogni sconfitta, ha cambiato marchio e simboli, conservando linguaggio e nomenklatura. Veltroni e D'Alema litigano da vent'anni e da quattro partiti (Pci, Pds, Ds e Pd), ha scritto Ezio Mauro. Questa finzione gattopardesca è ormai intollerabile all'elettorato che reclama il ricambio del gruppo dirigente nei sondaggi e nelle primarie. A volte senza neppure conoscere i nuovi, soltanto per esclusione. Siamo andati alla ricerca dei giovani democratici e abbiamo scoperto, per cominciare, che esistono. Non è vero che dietro l'oligarchia c'è il nulla. Al Nord, Centro e Sud s'incontrano donne e uomini di venti, trenta o quarant'anni, animati di passione politica, con le loro storie, professioni, idee. Da domani potrebbero prendere il posto dei vecchi senza farli rimpiangere troppo. E forse per nulla. Migliori o peggiori dei Veltroni e D'Alema, Rutelli e Parisi, Bersani e Letta, Bindi e Marini? Giudicheranno i cittadini. Di certo, diversi. Più curiosi del futuro che del passato. Più simili ai cittadini che dovrebbero votarli. Non è soltanto questione di età, piuttosto di cultura e linguaggio. Mentre i vecchi leader litigavano sulle rispettive appartenenze, è cresciuta una generazione per la quale le categorie novecentesche hanno perso senso. A cominciare dalla questione dominante del secolo scorso, il comunismo. Che per l'Italia continua a essere un'ossessione. Ex e post comunisti, dialoganti con ex democristiani, in lotta con anticomunisti, a loro volte spesso ex comunisti, come se il muro non fosse mai caduto, in un delirio passatista di revisionismo rancoroso.

Questi altri, i giovani, non sono ex di nulla. Hanno votato Ulivo già a diciott'anni, sono cresciuti in una casa riformista comune, dove non è difficile trovarsi d'accordo sui valori fondanti. Cattolici e non cattolici, difensori della laicità dello stato. Moderati e radicali, convinti che il conflitto d'interessi (di Berlusconi, di Pincopallo o del governatore di una regione "rossa") sia un cancro della vita pubblica nazionale. Milanesi o siciliani, fieri europeisti, con esperienze di studio e lavoro all'estero, contatti quotidiani con coetanei che fanno politica a Berlino o Parigi, Londra o Madrid. In una specie di permanente Erasmus via Internet, dove ci si scambiano idee e informazioni sui temi del qui e dell'oggi, l'ambiente, l'energia, la crisi, i nuovi lavori, l'immigrazione. Assai più di quanto facciano con i colleghi europei i nostri parlamentari in villeggiatura politica a Strasburgo e Bruxelles, indipendentemente dal gruppo europeo al quale sono iscritti. Hanno tutti vite che si possono raccontare oltre la sezione di un partito, non sono figli di dirigenti e funzionari, considerano la politica un impegno a termine, almeno per ora. E dalle esperienze di vita quotidiana hanno maturato quello che forse è mancato in tutti questi anni alle leadership di centrosinistra. Una visione della società italiana nei fatti alternativa a quella della destra di Berlusconi. Un'Italia più aperta e tollerante, ben disposta al merito e alla creatività, assai più integrata nel resto d'Europa, meno anomala e autarchica, familista e obbediente ai vescovi. Ma anche una sinistra meno autarchica e difensiva. E' una visione dove il coraggio si mescola con l'ingenuità. Ma forse è di coraggio e ingenuità che la sinistra ha bisogno.

Nel suo primo anno di vita il Pd non si è concentrato sulla più grave crisi economica dagli anni Trenta ma sull'annosa questione del dialogo con Berlusconi. Dialogo sì, dialogo no, a prescindere, come stile politico. Senza neppure capire che, visto il risultato elettorale, Berlusconi non ha più bisogno di dialogo. Il temuto o sperato (da Veltroni) pareggio elettorale non c'è stato. Al massimo il premier ha oggi bisogno di un'opposizione che lo aiuti a far ingoiare all'opinione pubblica irriducibilmente democratica un certo numero di leggi razziali impensabili nel resto del continente, il regolamento di conti finale con la magistratura e qualche raffica di nomine di basso livello alla Rai o negli enti pubblici. Tutte operazioni alle quali procederà in ogni caso, anche senza la benedizione degli avversari. A questo brutale stravolgimento delle garanzie costituzionali, il centrosinistra ha offerto in questi anni soltanto una resistenza trattabile e poco convinta. Fino alla resa ideologica di contrapporre la ronda di sinistra a quella di destra, la caccia al lavavetri democratica contro quella leghista, il buon portatore di conflitto d'interessi (Soru) contro il cattivo. In cambio della concessione da parte del sovrano di qualche riserva indiana, di un piccolo statuto albertino in materia di sindacato o televisioni, e ancor di più in cambio della sopravvivenza del centrosinistra come ceto politico. Il tempo di questi giochi da seconda repubblica è ora scaduto. I cittadini chiedono che la politica non si occupi della propria sopravvivenza ma della loro, minacciata dalla crisi.

di Curzio Maltese - La Repubblica

lunedì 2 marzo 2009

E fanno 7...



A cagliari finisce 0-0. Non ho guardato la partita e ho fatto bene. Sono 7 domeniche che non perdiamo e per noi è una novità. Sette è il numero perfetto...ma domenica c'è il derby!!!!

FORZA VECCHIO CUORE GRANATA.