mercoledì 30 dicembre 2009

Approvato il RU, con dedica a Stefano

Come sapete dai post precedenti nel CC del 22 dicembre abbiamo definitivamente approvato il Regolamento Urbanistico (RU), cioè lo strumento di governo del territorio che conforma i suoli applicando quelle che sono le previsioni (norme) del Piano Strutturale (PS). Quest'ultimo era stato approvato nel 2007 ed avrà una durata di 20 anni. Il (primo) RU approvato il 22.12.09 avrà durata 5 anni applicando, appunto, alcune delle previsioni del PS. I succssivi RU applicheranno le restanti. Quindi, se non ci saranno sorprese, nel periodo di durata del PS avremo 4 RU.
Pubblico il comunicato stampa che abbiamo preparato col Fuli come rappresentanti del gruppo consiliare 'Centrosinistra per San Gimignano'. Riassume, in estrema sintesi, quelle che sono le cose più importanti del PS e del primo RU appena approvato. Ancora qualche giorno per i passaggi di rito (comunicazioni, pubblicazione sul BURT, etc..) e finalmente San Gimignano riavrà tutti gli strumenti urbanistici a regime per conservare nel tempo il suo valore consentendo però di non farne un museo ingessato ma, semmai, questo è quello che mi auguro, un luogo dove poter continuare ad abitare, a lavorare, ad aprire un'attività, a dedicarsi alla campagna e al commercio.


La maggioranza approva il nuovo Regolamento Urbanistico
Chiuso un ciclo riformatore, adesso una fase nuova per San Gimignano

Dopo 5 sedute è stato definitivamente approvato dal Consiglio Comunale il nuovo Regolamento urbanistico, grazie al voto compatto della maggioranza ‘Centrosinistra per San Gimignano’. Si chiude così il processo di riforma degli strumenti di pianificazione e di governo del territorio iniziato nel 2001 e si pongono le condizioni di sviluppo della comunità sangimignanese e di moderna conservazione dello straordinario patrimonio artistico, storico, culturale e paesaggistico di San Gimignano.

Siamo molto soddisfatti - dichiarano in una congiunta Andrea Marrucci (Pd) e Massimiliano Fulignati (Sinistra Ecologia e Libertà) rispettivamente capogruppo e vice capogruppo della coalizione ‘Centrosinistra per San Gimignano’ – perché abbiamo rispettato i tempi di approvazione del Regolamento Urbanistico, mantenendo un impegno preso con i sangimignanesi, e perché si chiude un processo riformatore di molti anni che è stato sempre ispirato da una scelta politica di fondo: la ricerca dell’equilibrio massimo tra sviluppo e conservazione. Adesso, per la nostra comunità, può aprirsi una fase nuova.

Il Piano Strutturale ed il Regolamento Urbanistico che lo applica sono una buona sintesi tra lo sviluppo che serve al territorio per lavorare, per produrre reddito, per vivere a San Gimignano e per conservare quello che è un patrimonio dell’umanità intera. Nessuno strumento urbanistico è attento alla tutela più del Piano Strutturale di San Gimignano in quanto riprende il meglio del passato aggiornandolo con norme ancora più stringenti e più severe. Bastano alcuni esempi. La tutela del centro storico passa dalla conferma del Piano particolareggiato di Quaroni e dalla scelta di indicare la destinazione urbanistica del complesso del San Domenico e del complesso di Santa Fina che insieme sono quasi il 17% del tessuto urbano patrimonio Unesco. Si pensi anche alle scelte fatte in territorio aperto come l’estensione (di circa il doppio della precedente) della zona di inedificabilità assoluta intorno al capoluogo; l’attenta disciplina del territorio rurale orientata allo sviluppo delle attività agricole e all’incremento del presidio ambientale da parte della popolazione residente; la misurata espansione edilizia in aderenza ai tessuti urbani di recente formazione, connotata da una forte attenzione alle finalità sociali con la previsione di alloggi da destinare ai servizi sociali, al canone concordato, alle giovani coppie o anche soltanto al mercato dell’affitto; si pensi, infine, all’adeguamento del sistema viario e infrastrutturale, con la previsione della circonvallazione di San Gimignano e di Ulignano e con la razionalizzazione del sistema degli approdi turistici e il potenziamento della rete dei parcheggi”.

Infine – proseguono Marrucci e Fulignati – vogliamo ricordare che tra sviluppo e conservazione ci sono state scelte da fare che il Piano Strutturale e il Regolamento appena approvato hanno affrontato con decisione. Tre soli esempi: la scelta dei recuperi, con l’eliminazione delle situazioni di degrado ambientale attraverso mirati interventi di riqualificazione urbanistica; la scelta di evitare la realizzazione di nuove strutture alberghiere e di favorire, al contempo, l’emersione del sommerso e la diversificazione e il completamento dell’offerta verso i segmenti medi del mercato; la scelta, infine, di concentrare le attività produttive all’interno delle zone artigianali e industriali esistenti delocalizzando gli opifici diffusi nel territorio attraverso l’ampliamento della zona industriale di Cusona, l’adeguamento e la riqualificazione delle zone artigianali di Badia a Elmi e di Fugnano”.

Purtroppo - chiude la nota del gruppo Centrosinistra per San Gimignano - l’atteggiamento delle opposizioni su una materia così importante per il futuro di San Gimignano è stato di chiusura e di pregiudizio traducendosi, dopo varie sedute disertate, in altrettanti voti contrari.

Se da un lato ormai non stupisce più la logica attendista e del rinvio tanto cara alla Lista Civica, manifestatasi anche questa volta paventando inesistenti rischi di “stravolgimenti” (impossibili di fatto: il Regolamento Urbanistico applica il Piano Strutturale e quindi non può andare oltre i paletti da questo fissati) , destano sorpresa gli atteggiamenti del PDL e del PRC.
Il primo si è sottratto a lungo alla discussione e quando vi ha partecipato ha dimostrato di non essere in sintonia con la realtà sangimignanese lanciando generiche accuse che non fanno onore neppure a chi le ha pronunciate.
Il secondo, dopo aver votato a favore del Piano Strutturale e all’adozione del Regolamento Urbanistico nella passata legislatura, in quella attuale oltre che a cambiare ruolo ha perfino cambiato opinione su norme che aveva contribuito a scrivere.

A noi - concludono Marrucci e Fulignati - resta la soddisfazione di aver adempiuto ad un preciso obbligo di legge, di aver mantenuto un impegno preso in campagna elettorale, di aver dato ai Sangimignanesi un nuovo strumento di governo del territorio che tutela il "valore" San Gimignano, ma lo spinge sulla strada dello sviluppo moderato e in chiave sostenibile. Resta anche la consapevolezza di aver chiuso un lungo e faticoso lavoro per San Gimignano e per i Sangimignanesi, nell’interesse della nostra comunità sperando, anche così, di poter contribuire al superamento della difficile congiuntura che colpisce la Val d’Elsa.

Un lavoro lungo e complesso per il quale va il nostro ringraziamento a tutti i tecnici dell’ufficio di piano ed a tutti gli amministratori delle due precedenti legislature.
Tra questi un pensiero lo abbiamo rivolto anche al consigliere Stefano Giusti, prematuramente scomparso in settembre, al quale il nostro gruppo ha formalmente dedicato il voto finale di approvazione del Regolamento”.

Gruppo consiliare Centrosinistra per San Gimignano
28.12.2009

martedì 29 dicembre 2009

Just breathe

Ancora la mia preferita.


Yes I understand that every life must end, aw huh,..
As we sit alone, I know someday we must go, aw huh,..
I’m a lucky man to count on both hands
The ones I love,..
Some folks just have one,
Others they got none, aw huh,..

Stay with me,..
Let’s just breathe.

Practiced are my sins,
Never gonna let me win, aw huh,..
Under everything, just another human being, aw huh,..
Yeh, I don’t wanna hurt, there’s so much in this world
To make me bleed.

Stay with me,..
You’re all I see.

Did I say that I need you?
Did I say that I want you?
Oh, if I didn’t now I’m a fool you see,..
No one knows this more than me.
As I come clean.

I wonder everyday as I look upon your face, aw huh,..
Everything you gave And nothing you would take, aw huh,..
Nothing you would take,.. Everything you gave.

Did I say that I need you?
Oh, Did I say that I want you?
Oh, if I didn’t now I’m a fool you see,..
No one know this more than me.
As I come clean.

Nothing you would take,.. everything you gave.
Hold me till I die,..
Meet you on the other side.

Pearl Jam

lunedì 28 dicembre 2009

Futuro

.... di Julio Cortazar

E so molto bene che non ci sarai.
Non ci sarai nella strada,
non nel mormorio che sgorga di notte
dai pali che la illuminano,
neppure nel gesto di scegliere il menù,
o nel sorriso che alleggerisce il "tutto completo" delle sotterranee,
nei libri prestati e nell'arrivederci a domani.

Nei miei sogni non ci sarai,
nel destino originale delle parole,
nè ci sarai in un numero di telefono
o nel colore di un paio di guanti, di una blusa.
Mi infurierò, amor mio, e non sarà per te,
e non per te comprerò dolci,
all'angolo della strada mi fermerò,
a quell'angolo a cui non svolterai,
e dirò le parole che si dicono
e mangerò le cose che si mangiano
e sognerò i sogni che si sognano
e so molto bene che non ci sarai,
nè qui dentro, il carcere dove ancora ti detengo,
nè la fuori, in quel fiume di strade e di ponti.
Non ci sarai per niente, non sarai neppure ricordo,
e quando ti penserò, penserò un pensiero
che oscuramente cerca di ricordarsi di te.

Dopo Copenhagen...l'ambiente contro la crisi

Le proposte del PD per l'ambiente e la green economy

L’economia verde è l’unica leva di sviluppo dell’economia occidentale che consente di lasciare un mondo vivibile alle generazioni future e costruire la futura crescita assumendo il vincolo delle risorse ambientali e la qualità come criterio fondamentale.

Queste alcune delle azioni fondamentali:
1.
Efficienza energetica: Risparmiare energia con la riqualificazione delle abitazioni e degli edifici privati e pubblici, con la sostituzione delle auto e degli elettrodomestici più inquinanti:
In particolare:
- Rendere permanenti ed estendere le agevolazioni fiscali del 55% per gli interventi di efficienza energetica delle abitazioni e degli edifici privati. Avviare un piano straordinario di riqualificazione per gli edifici pubblici (scuole e ospedali in testa), con l’istituzione di un fondo di rotazione di 100 milioni di euro all’anno, per l’efficienza energetica e la messa in sicurezza. Definire una data per nuovi edifici residenziali a “emissioni zero”.
- Ecoincentivi per la rottamazione vincolati ad auto a basse emissioni e bassi consumi.
- Ecoincentivi per l’acquisto di frigoriferi e congelatori a basso consumo e per prevedere l'ampliamento a lavatrici e lavastoviglie ad alta efficienza energetica delle tipologie di elettrodomestici che possono usufruire delle detrazioni; blocco graduato delle vendite per gli apparecchi fuori da classe A e da classe A + per i frigoriferi.

2. Fonti rinnovabili: Raddoppiare nei prossimi dieci anni l’energia prodotta dalle fonti rinnovabili. Costruire un’industria nazionale del settore e promuovere nuove imprese che producano impianti, tecnologie, pannelli solari, nuovi materiali per l’edilizia, ecc. La soluzione non è in un ritorno al nucleare a questo stadio di tecnologia: costi elevati, tempi molto lunghi, problemi legati allo smaltimento delle scorie radioattive.

3. Trasporto pubblico:
- Favorire investimenti pubblici per il rinnovo del parco mezzi con acquisto di autobus a metano. Avviare un piano di 1.000 treni per i pendolari, con 300 milioni di euro all’anno per cinque anni. - Prevedere incentivi fiscali attraverso i quali i datori di lavori possano fornire ai loro dipendenti i “ticket-transport”, dei buoni di trasporto, (su modello dei buoni pasto), esclusivamente per il tragitto casa-lavoro, su mezzi collettivi e mezzi pubblici.

4. Ricerca:
- Sostegno alla ricerca e all’innovazione dell’industria automobilistica per le auto ecologiche del futuro. Ripristinare il credito d’imposta per la ricerca come base di un’economia che punta sull’innovazione, sulla conoscenza e sulla qualità legata all’ambiente.
- Proseguire il lavoro avviato con Industria 2015.

5. Territorio, turismo, agricoltura di qualità:
- Favorire le imprese e le economie che si basano sul nostro straordinario patrimonio ambientale e storico-culturale e puntano sul turismo di qualità, sui prodotti agricoli legati al territorio, alla manifattura italiana.
- Difendere e promuovere il made in Italy nel mondo. Ripristinare i fondi per la difesa del suolo dimezzati dal governo (dai 510 milioni di euro del 2008 ai 269 milioni del 2009, per arrivare nel 2011 a 93 milioni).

6. Rifiuti:
Incentivare il riciclo dei rifiuti e l’industria ad esso collegata: un incremento del 15% in dieci anni rispetto ai livelli attuali rappresenterebbe il 18% dell’obiettivo nazionale di riduzione delle emissioni di CO2. e significherebbe far scendere i consumi energetici di 5 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio.

7. Regole e procedure semplici e certe:
Rendere più semplici le procedure delle autorizzazioni per gli impianti che utilizzino fonti rinnovabili e garantiscano risparmio energetico. Le Regioni completino entro il 2010 i loro piani energetici per il rispetto del “20-20-20”. I Comuni, sempre nell’arco di quest’anno, adeguino i propri regolamenti edilizi e urbanistici, affinché tutte le nuove costruzioni rispettino gli obblighi di legge per la produzione di calore e di energia elettrica.

8. Infrastrutture
Allentare il patto di stabilità per i Comuni per aprire subito i cantieri per piccole e medie opere di riqualificazione del territorio e delle città, per la manutenzione di scuole, ferrovie e strade.

Scegliere per l’Italia la via della green economy con un grande piano di riconversione ambientale è una priorità anche per sostenere e rilanciare l’economia. Attraverso la via della green economy si coinvolgono, fra nuovi lavori e riqualificazione di quelli esistenti, un milione di posti di lavoro nei prossimi cinque anni.

Azzeccagarbugli

Della serie: chi ci capisce qualcosa è bravo.
E una domanda: che cosa stiamo combinando in Puglia???

giovedì 24 dicembre 2009

Merry Christmas!!!

Qualcuno ha scomodato addirittura Mr. Obama (vero Sabri?). Grazie. Semplicemente geniale!

Andrea,
I just made a holiday video for you, with the help of a few friends.
You'll recognize at least one of them.
Watch it
here.


Buon Natale a tutti i lettori del blog ed a tutti i sangimignanesi.
DRP!

lunedì 21 dicembre 2009

Martedì 22 ultimo Consiglio Comunale del 2009

COMUNE DI SAN GIMIGNANO - PROVINCIA DI SIENA
San Gimignano, 10 dicembre 2009

Oggetto: Convocazione Consiglio Comunale
La S.V. è invitata alla riunione del Consiglio Comunale che si terrà in seduta ordinaria, presso la sede comunale, il giorno 22 dicembre 2009, alle ore 14.30 per la discussione del seguente ordine del giorno:
1. Approvazione verbali sedute consiliari;
2. Comunicazioni del Sindaco;
3. Interrogazioni ed interpellanze;
4. Regolamento Urbanistico: Approvazione definitiva;
5. Regolamento Comunale per l’applicazione del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche. Modifica;
6. Determinazione del prezzo di cessione delle aree fabbricabili per l’anno 2010;
7. Approvazione programma triennale delle opere pubbliche per il triennio 2010/2012 e dell’ elenco dei lavori da realizzare nell’anno 2010, ai sensi dell’art.128 del D.Lgs.12/04/2006, n.13 e del D.M. 09/06/2005;
8. Approvazione della Relazione previsionale e programmatica 2010/2012, del Bilancio di Previsione 2010 ed i suoi allegati e del Bilancio Pluriennale 2010 – 2012;
9. Statuto della Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa. Modifica;
10. Regolamento Unico di Accesso ai Servizi Sociali. Approvazione;
11. Convenzione per la gestione associata di funzioni in materia previdenziale;
12. Statuto e Regolamento dell’Associazione Nazionale Città del Vino. Modifica.

N.B. il protrarsi dei lavori potrà richiedere la prosecuzione dopo cena.

IL SINDACO - Giacomo Bassi

In sintesi, di cosa si parla?
Si potrebbe dire, della serie, "tanta carne al fuoco".
E' l'ultimo CC del 2009 ma non per questo il meno importante. Anzi. C'è da approvare il Bilancio comunale del 2010 e il Reg Urbanistico. Procediamo con ordine.
Intanto il punto 4 slitta e sarà affrontato dopo il punto 8. L'approvazione del Reg Urb è a rischio. Ancora deve arrivare il parere del Genio Civile (da gennaio!). Senza quello, non possiamo procedere.

I punti 1,2,3 comwe da routine anche se non ci sono stavolta interrogazioni formalizzate. Ma, come sempre avviene, è probabile qualche interrogazione orale last minute direttamente in Consiglio da parte della lista civica inerente il famigerato triangolo - ombelico del mondo - piandornella, piazza del duomo, porta san giovanni...

Del punto 4 vi ho detto. Approvare il RU vorrebbe dire consentire da i primi mesi del 2010 (febbraio marzo) rimettere in moto tutta una setrie di lavori a San Gimignano, piccoli o grandi che siano, utili non solo per l'economia locale ma anche per lo sviluppo della comunità, oltre che a dare finalmente la possibilità a tante famiglie ed aziende di programmare con più certezza il futuro. Chiuderemmo anche quasi un decennio di riforma degli strumenti di previsione e di governo del territorio. Se affronteremo il punto ricorderò a nome del gruppo anche Stefano Giusti, che sul RU aveva lavorato.

Sul punto 5 abbiamo fatto una scelta forse non indolare ma che trovo di buon senso. Sono stati rivisti, dopo 5 anni, i parametri per calcolare il costo del suolo pubblico (cosap) per gli esercizi di sommmnistrazione (oggi si chiamano così!). Con alcuni criteri: paga di più chi è in centro (san giovanni e piazze) un pò meno chi è in via san matteo, ancora meno chi è intorno al centro ma fuori delle mura e così via. Insomma: più si è nelle posizioni di pregio e maggiormente remunerative e più si contribuisce. Inoltre si concede la possibilità, finora negata, di utilizzare dispositivi per il riscaldamento (pannelli radianti), solo per il periodo invernale, per riscaldare i tavolini all'aperto. Chi ne ha voglia potrà così lavorare di più anche d'inverno. Per fare un esempio: una trattoria da giacco spenderà meno di cosap di una pasticceria in via san giovanni, ma entrambe potranno utilizzare dispositivi riscaldanti per i clienti all'esterno del locale.

I punti 6,7,8 fanno parte della voce "Bilancio 2009" rispetto al quale le considerazioni sono quelle fatte in post precedenti. Ci ritornerò sopra con maggiore dettaglio.

I punti 9 e 10 riguardano aspetti sociali. Lo Statuto della FTSA è stato modificato (escludendovi l'ingresso dei privati) anche alla luce della nascente Società della Salute. L'altro punto riguarda una rimodulazione degli indici e dei parametri di accessoe ai servizi di cui in oggetto.

Il punto 11 tratta del rinnovo di una convenzione col comune di Siena per un professionista che per tutti i comuni senesi si occupa delle questioni d cui all'oggetto, ciioè aspetti previdenziali dei dipendenti comunali. Per l'alta specializzazione che richiede e per risparmiare sui costi questa figura è unica e s erve più enti locali.

Il punto 12 si spiega da sè.

lunedì 14 dicembre 2009

Consiglio Comunale la lunga marcia

COMUNE DI SAN GIMIGNANO - PROVINCIA DI SIENA
Protocollo n. 16771 - San Gimignano, 04 dicembre 2009

Oggetto: Convocazione Consiglio Comunale
La S.V. è invitata alla riunione del Consiglio Comunale che si terrà in seduta straordinaria, presso la sede comunale, il giorno martedì 15 dicembre 2009, alle ore 18.00 per la discussione del seguente ordine del giorno:
1. Approvazione verbali seduta precedente;
2. Comunicazioni del Sindaco;
3. Interrogazioni ed interpellanze;
4. Esame delle Osservazioni pervenute in merito all’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio ex – art.8 Legge Regionale N.30/2005;
5. Regolamento del Consiglio Comunale. Approvazione;
6. Regolamento per la concessione di contributi e benefici economici del Comune di San Gimignano. Approvazione;

Alle ore 20,30 la seduta consiliare verrà sospesa per una breve pausa e riprenderà alle ore 21,00.

IL SINDACO
Giacomo Bassi


Di cosa si tratta?

Il punto 4 è materia di governo del territorio e riguarda l'apposizione su di un bene del vincolo preordinato all'esproprio per un'opera di pubblica utilità. Come successo per le osservazioni al RU anche in questo la legge prevede che il Consiglio Comunale si eprima su ciascuna singola osservazione che i cittadini avevano il diritto di fare alla'avviso dell'apposizione del vincolo. A queste, dunque, dovremo rispondere.
D.P.R. 8 giugno 2001 n. 327
Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità

Capo II - La fase della sottoposizione del bene al vincolo preordinato all'esproprio

Art. 9. Vincoli derivanti da piani urbanistici
(articolo così modificato dal D. Lgs. 27 dicembre 2002, n.302)
1. Un bene è sottoposto al vincolo preordinato all'esproprio quando diventa efficace l'atto di approvazione del piano urbanistico generale, ovvero una sua variante, che prevede la realizzazione di un'opera pubblica o di pubblica utilità.
2. Il vincolo preordinato all'esproprio ha la durata di cinque anni. Entro tale termine, può essere emanato il provvedimento che comporta la dichiarazione di pubblica utilità dell'opera.
3. Se non è tempestivamente dichiarata la pubblica utilità dell'opera, il vincolo preordinato all'esproprio decade e trova applicazione la disciplina dettata dall'articolo 9 del testo unico in materia edilizia approvato con decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380.
4. Il vincolo preordinato all'esproprio, dopo la sua decadenza, può essere motivatamente reiterato, con la rinnovazione dei procedimenti previsti nei commi 1 e tenendo conto delle esigenze di soddisfacimento degli standard.
5. Nel corso dei cinque anni di durata del vincolo preordinato all'esproprio, il consiglio comunale può motivatamente disporre o autorizzare che siano realizzate sul bene vincolato opere pubbliche o di pubblica utilità diverse da quelle originariamente previste nel piano urbanistico generale. In tal caso, se la Regione o l'ente da questa delegato all'approvazione del piano urbanistico regionale non manifesta il proprio dissenso entro il termine di novanta giorni, decorrente dalla ricezione della delibera del Consiglio comunale e della relativa completa documentazione, si intende approvata la determinazione del consiglio comunale, che in una successiva seduta ne dispone l'efficacia.
6. Salvo quanto previsto dal comma 5, nulla è innovato in ordine alla normativa statale o regionale sulla adozione e sulla approvazione degli strumenti urbanistici.


Il punto 5 tratta di un impegno che abbiamo preso subito all'inizio della legislatura: riformare il regolamento del Consiglio comunale, cioè le regole del gioco, in modo il più condiviso possibile. Questo perchè erano datate. Inoltre: per dare certezza ai tempi, alle modalità dei lavori, ai diritti di maggioranza e di minoranza. La cara lista civica non ha mai partecipato ai lavori della commissione, dicendo che tanto li avremmo presi ingiro come, dicono loro, hanno fatto i nostri predecessori. Per noi è un impegno preso e mantenuto. Per la cronaca chiederanno che sia istituita la figura del Presidente del Consiglio. Sappiano i sangimignanesi che noi su questo punto siamo contrari. San Gimignano è una grande città ma per un piccolo Consiglio come il nostro il Sindaco può benissimo svolgere il ruolo di Presidente. Non è una violazione delle minoranze, che ovviamente vorrebbero il presidente, ma una scelta di buon senso. Piccolo particolare: il presidente riscuoterebbe tra l'altro, sebbene poco, ma come un assessore. Si tratta di una spesa certamente evitabile.

Il punto 6 è il nuovo regolamento per l'erogazione dei contributi del comune alle associazioni locali ed il patrocinio ad eventi. Il Regolamento, anch'esso datato, è stato rivisto per rendere le erogazioni sempre più selettive ed efficaci, stimolando anche le associazioni a programmare per tempo le proprie attività.

domenica 13 dicembre 2009

Primarie regionali a San Gimignano

Grazie ai 635 sangimignanesi che in una giornata da lupi sono usciti per votare il loro candidato al consiglio regionale durante le elezioni primarie di oggi.
E' stata la terza più alta affluenza in provincia di Siena.
Questo ci dice però anche di una affluenza provinciale non altissima...
Del resto: in Comuni come il nostro era la quinta volta che quest'anno si votata alle primarie e un pò di stanchezza, anche per il momento politico nazionale, la trovo più che legittima. In più, il fattore tempo (sia per organizzarle e fare campagna sia climatico) non ha aiutato.
La maggioranza dei consensi per Marco SPINELLI 421 voti (68,68%), Luisa Zambon 134 (21,86%), Francesco FRIZZI 31 (5,06%), Rosanna PUGNALINI 21 (3,43%), Biagio SCACCIA 6 (0,98%). !7 le scehde nulle e 5 le bianche. 613 dunque i voti validi.
Sono contento per Marco, sono contento per la valdelsa che ormai sicuramente avrà un suo candidato (candidato sì, perchè le elezioni vere c'è da vincerle e ci saranno in marzo!).
Un dato curioso. La Luisa ha raccolto a sangi più della metà di tutti i voti raccolti nei 4 comuni del Chianti senese...

dati provinciali
dato comunale.

venerdì 11 dicembre 2009

Tump

E oggi abbiamo cominciato con un piccolo tamponamento, per fortuna lieve e senza conseguenze per persone e/o cose...e abbiamo raddoppiato sabato. ATTENZIONE!

mercoledì 9 dicembre 2009

Tagli al Fondo Nazionale Politiche Sociali: a rischio i servizi in Val d'Elsa

A rischio i servizi sociali a San Gimignano e in Val D’Elsa
Passa la mozione contro i tagli governativi al fondo nazionale per le politiche sociali

Nel corso della seduta del Consiglio comunale di San Gimignano di martedì 1 dicembre svoltasi in forma aperta con lo scopo di informare i sangimignanesi sul tema dei tagli governativi al Fondo Nazionale per le Politiche Sociali e sulla serie di conseguenze per i comuni della Val d’Elsa, il gruppo di maggioranza “Centrosinistra di San Gimignano” ha impegnato la Giunta e il Sindaco di San Gimignano a considerare il sociale un settore prioritario ed irrinunciabile per il benessere dell’intera società, anche nella stesura del Bilancio comunale 2010; a mobilitarsi in tutti i luoghi per il mantenimento ed il reintegro dei finanziamenti al fondo sociale nazionale e regionale; a rendere partecipi i cittadini dei possibili rischi legati ai tagli sulle politiche sociali che comprometteranno seriamente i servizi soprattutto per le famiglie, i minori e i disabili. La mozione ha avuto il voto favorevole della maggioranza, della Lista Civica e di Rifondazione Comunista. Contrario, invece, il volto del PDL.

Con questa mozione - spiega il capogruppo del Centrosinistra per San Gimignano Andrea Marrucci - nessun allarmismo gratuito ma una motivata, seria preoccupazione per il futuro dei servizi sociali in Val d’Elsa. Regione Toscana e Comuni valdelsani stanno già facendo la loro parte, ma di questo passo molti servizi sono a rischio. Per San Gimignano, tanto per intenderci, il centro diurno “Il Bagolaro” rischia la chiusura. Il nostro Comune nella presentazione del Bilancio 2010 ha già messo risorse su questo fronte (contributi alla FTSA, innalzamento contributo conto affitti, etc..) ma pensare che nei prossimi anni questi interventi ricadano sempre di più sulle spalle delle Amministrazioni è semplicemente folle, in un quadro di finanza locale già magro e che, paradossalmente, impedisce di spendere anche a chi le risorse le avrebbe. In un momento di forte crisi come questo anziché potenziare i servizi al cittadino, il Governo toglie risorse ai Comuni in un settore prioritario e irrinunciabile per la qualità della vita della comunità valdelsana”.


In particolare – chiude Marrucci – ci preoccupano tre aspetti dei tagli governativi: i danni, in termini di minori servizi o di peggior qualità, alle persone più bisognose (famiglie, giovani, anziani, diversamente abili); l’insostenibilità del costo dei servizi da parte dei Comuni, lasciati soli, con la Regione, a fronteggiare l’emergenza; la volontà (in prospettiva) del governo di assestare un duro colpo al ruolo del pubblico nella gestione dei servizi sociali anche in quei casi di maggior successo in termini di qualità, innovazione ed efficienza come dimostra di essere il lavoro svolto dalla Fondazione Territori Sociali Alta Val d’Elsa, voluta dai Comuni valdelsani dal 2006 per la gestione diretta e più vicina ai cittadini dei servizi in campo socio-sanitario”.


Gruppo consiliare Centrosinistra per San Gimignano

Il giovedì porta Consiglio

COMUNE DI SAN GIMIGNANO - PROVINCIA DI SIENA
San Gimignano, 27 novembre 2009


Oggetto: Convocazione Consiglio Comunale
La S.V. è invitata alla riunione del Consiglio Comunale che si terrà in seduta straordinaria, presso la sede comunale, il giorno giovedì 10 dicembre 2009, alle ore 21.00 per la discussione del seguente ordine del giorno:
1. Approvazione verbali seduta consiliare precedente;
2. Esame delle osservazioni dalla n.201 alla n.285 al Regolamento Urbanistico e relative controdeduzioni;
3. Ordine del Giorno presentato dal Gruppo “Rifondazione - Comunisti Italiani” sul "Riconoscimento del servizio idrico come privo di rilevanza economica”;
4. Ordine del Giorno presentato dal Gruppo “Centrosinistra per San Gimignano” sul D.L.
n.135/2009 che prevede all’art.15 l’ ” Adeguamento alla disciplina comunitaria in materia di
servizi pubblici locali di rilevanza economica”;
5. Ordine del Giorno presentato dal Gruppo “Centrosinistra per San Gimignano” sulla Finanza
Locale.

All'originario odrine del giorno sono stati aggiunti alcuni punti:

6. Acquisto di immobile di civile abitazione posto in loc. Belvedere di proprietà del Sig. Tartarelli
Marcello;
7. Ordine del giorno presentato dai Gruppi “Centrosinistra per San Gimignano” e “Rifondazione - Comunisti Italiani”, sul D.L. n. 135/2009, art. 15: “Riconoscimento del servizio idrico come privo di rilevanza economica”.

Inoltre, essendo interventua nel frattempo la scomparsa di Ernesto Treccani ci sarà anche una breve commemorazione come da comunicazione qui sotto:

Vi informo che nella seduta del Consiglio Comunale del 10 dicembre p.v. si terrà una breve
commemorazione del M° Ernesto Treccani, recentemente scomparso, Cittadino Onorario di San
Gimignano. La commemorazione prevederà l’intervento del già Sindaco di San Gimignano Pier Luigi Marrucci, che tratteggerà la figura e l’opera nonché il rapporto con San Gimignano del M°
Treccani.

IL SINDACO - Giacomo Bassi



In sintesi, di cosa si tratta?

E' l'ultima seduta del CC che tratta le osservazioni al Reg. Urbanistico. Se non ci saranno problemi burocratici, parere ancora mancanti da ltri enti e autorità (vedi per es. autorità d'ambito) dopo questa seduta potremo approvare definitivamente il Reg. Urbanistico nella seduta del 22 dicembre. Chiuderemmo così quasi 10 anni di riforme degli strumento urbanistici a San Gimignano. Le opposizioni faranno la solita scenata, uscendo al momento del voto ma questa volta senza dilungarsi nella ripetizione delle loro, pur legittime, argomentazioni.



Abbiamo poi presentato un odg sulla finanza locale che riporto in fondo al post, per attirare l'attenzione sulle condizioni della finanza locale e delle politiche governative che in molti casi, mica sempre, riducono la capacità do manovra o la possibilità di intervento dei Comuni. Un caso per tutti: l'iniqua applicazione del patto di stabilità che, pur partendo da un giusto principio (cioè quello di non fare debito pubblico eccessivo), impedisce di fatto di spendere al Comune i soldi propri. La cifra è quella che campeggia in questi giorni sui manifesti fatti attaccare dalla Giunta: più di 8 MILIONI D EURO (per il titolo II del Bilancio, cioè le somme destinate agli investimenti).



Poi ci sono i due ODG presentati da noi e da PRC che di fatto sono sorpassati perchè su di un tema delicato come quello dell'acqua abbiamo convenuto di presentasre un testo assieme che potesse ottenere i più larghi consensi in Consiglio. E' stata dura ma non troppo: con PRC abbiamo trovato l'accordo. Acqua bene comune, acqua diritto universale, acqua da non far gestire solo ed esclusivamente ai privati con la logica dell' "acqua al miglior offerente". Il testo lo riporto in fondo a questo post.



Il punto dell'acquisizione è una scelta fatta durante la votazione dell'assestamento di Bilancio 2009. In sostanza, il Comune acquista un immobile in blevedere, piccolo appartamento, che poi utilizzerà per fini sociali per famiglie o nuclei in difficoltà.





Gruppo Consiliare “Centrosinistra per San Gimignano”
Ordine del giorno sulla finanza locale
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IL CONSIGLIO COMUNALE DI SAN GIMIGNANO

Considerato
- che le ultime rilevazioni Istat confermano che il contributo dei Comuni al contenimento dei saldi di finanza pubblica è determinante ed è evidente il contributo positivo e l’andamento virtuoso dei Comuni rispetto agli altri livelli di governo, in questo modo si è contribuito essenzialmente al controllo della spesa;
- che i Comuni sono allineati al conseguimento degli obiettivi di risanamento dei conti pubblici, ma che per raggiungere questi risultati hanno dovuto sacrificare una cospicua parte della spesa per investimenti, in considerazione del fatto che il solo contenimento della spesa corrente non sarebbe stato sufficiente al raggiungimento degli obiettivi medesimi;
- che sotto il profilo delle entrate dei Comuni incide in modo fortemente negativo l’insufficiente copertura del minore gettito derivante dall’ICI abitazione principale riguardante i bilanci 2008, per i quali Anci è comunque riuscita ad ottenere una parziale integrazione dei fondi, e che riguarda, in modo ancor più grave, quelli relativi all’anno 2009, diventando ancor più incerta e rischia, per il 2010, una riduzione complessiva delle risorse di più ampia portata;
- che a quanto sopra vanno aggiunti:
a) i tagli ai trasferimenti erariali derivanti dal potenziale aumento di gettito relativo ai fabbricati ex rurali, rispetto ai quali l’azione dell’Anci ha tuttavia consentito l’accoglimento per l’anno 2010 della richiesta di non procedere ad alcuna decurtazione preventiva del fondo ma solo come conseguenza delle certificazioni che saranno prodotte ai sensi del D.L. 262/200;
b)i tagli ai trasferimenti derivanti dai risparmi ai costi della politica per i quali la distanza consolidata fra la riduzione dei trasferimenti operata ed i risparmi effettivamente conseguiti dagli Enti per gli anni 2008 e 2009 è evidentemente insostenibile, per cui anche in questo caso la posizione dell’Anci sarà quella di non operare che sulla base di certificazioni consuntive;
c)la riduzione del fondo ordinario operata senza alcuna giustificazione e diritto di appello a partire dall’anno 2008;
- che la drastica riduzione delle entrate non può che ripercuotersi sulla spesa degli Enti i quali, costretti oramai a tagliare drasticamente, opereranno soprattutto a carico della spesa per investimenti, determinando un blocco nella realizzazione di infrastrutture a supporto dei servizi e ancor peggio nella manutenzione straordinaria di quelle esistenti che appare, anche in considerazione dei tanti ultimi fatti di cronaca, uno degli elementi di maggiore delicatezza e criticità sul territorio (scuole, viabilità, etc.), e, in aggiunta, determinando un ulteriore aggravarsi della già critica situazione economica di tutto l’indotto di imprese e lavoratori impiegato nel settore lavori pubblici e dell’edilizia.
- Che le regole del patto di stabilità, da quando sono state introdotte hanno avuto la caratteristica di essere state modificate di anno in anno alternando, sostanzialmente, diverse configurazioni dei saldi finanziari a misure di controllo delle spesa.
- Che tuttavia i Comuni hanno sostenuto l’incertezza normativa e l’impatto sui bilanci contribuendo sistematicamente al miglioramento del deficit di comparto.
- Che ormai la situazione è divenuta insostenibile per qualsiasi ente, sia per quelli virtuosi che per quelli con maggiori difficoltà, in considerazione del fatto che, nonostante gli ultimi interventi normativi che hanno visto parzialmente accogliere le richieste avanzate da Anci, gli Enti in avanzo lo sono sempre di più, si è determinata nei fatti l’impossibilità di effettuare investimenti ed è impossibile agire sulla leva fiscale.

Appurato che
- la pressione fiscale nazionale e le norme imposte ai Comuni non consentono ulteriori aumenti delle entrate proprie degli Enti;
- la crisi della finanza pubblica riduce ogni possibilità di intervento a carattere nazionale, lasciando Regioni e Comuni ad un confronto interno che inevitabilmente diventa critico e privo di fattive soluzioni;
- il ritardo infrastrutturale e le caratteristiche del territorio necessitano del costante intervento dei Comuni in termini di manutenzioni e opere pubbliche;
- la crisi economica, che attanaglia il Paese, il costante modificarsi dei bisogni sociali della popolazione che si compone di un quadro sempre più variegato di richieste fa aumentare la necessità di servizi che sono di stretta competenza comunale e fa crescere il disagio dei cittadini e conseguentemente la conflittualità del sistema di fronte alle difficoltà per i Comuni di assolvere alle proprie funzioni;
- il sistema delle imprese e i lavoratori scontano il blocco dei pagamenti da parte dei Comuni aggravando in modo netto la già critica situazione economica e sociale che si osserva e determinando un ampia fascia di reali nuove povertà.


Preso atto
- Che la realtà dei Comuni toscani non si discosta dal quadro fin qui rappresentato se non per aver dimostrato il massimo impegno nel partecipare al complessivo sforzo di razionalizzazione all’interno dei propri bilanci, cercando al contempo di garantire la qualità dei servizi e delle infrastrutture a disposizione dei cittadini sui propri territori.
- Che tuttavia proprio questi Comuni continuano a rimanere i più penalizzati dalle manovre finanziarie che continuano a susseguirsi nonostante le grida di allarme e gli interventi di Anci nelle sedi deputate al confronto istituzionale.


CHIEDE AL GOVERNO E AL PARLAMENTO CHE:
1.
Siano stabilizzate le entrate dei Comuni con il pieno reintegro del mancato gettito ICI, del taglio derivante dalla diminuzione dei costi della politica, del taglio al fondo ordinario;
2.Siano ridotti in modo significativo gli obiettivi assegnati ai Comuni dalle Regole del Patto di stabilità per il prossimo triennio e siano sospese tutte le sanzioni per il mancato rispetto del patto 2009 che, applicate in modo indiscriminato, avvantaggerebbero esclusivamente gli enti meno virtuosi;
3.Siano determinate regole certe per il Patto di stabilità, che consentano ai Comuni di programmare investimenti e raggiungere componenti di equilibrio della parte corrente sui propri bilanci;
4.Siano escluse dal Patto di stabilità le spese relative agli interventi per la tutela della sicurezza pubblica, sul dissesto idrogeologico e di natura sociale a contrasto della crisi economica;
5.Siano ripristinati i principi di autonomia finanziaria per i Comuni, anche attraverso l’individuazione e la definizione di nuove leve di autonomia che attuino fin da subito i principi di federalismo fiscale;
6.Sia eliminato l'articolo 9 del D.L. 78/2009 relativo alla responsabilità disciplinare e amministrativa a carico dei funzionari degli Enti che, a monte degli impegni di spesa, devono accertare compatibilità fra i programmi di pagamento, gli stanziamenti di bilancio e le regole di finanza pubblica in un quadro di assoluta incertezza del sistema che scarica sui responsabili economico finanziari degli Enti tensioni e contrasti;
7.Siano introdotte norme chiare e non negoziabili che obblighino i sistemi bancari a sostenere il mondo delle imprese nei casi di difficoltà di pagamento da parte dei Comuni allorquando siano certi ed esigibili i crediti vantati.




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Ordine del giorno sul D.L. n. 135/2009, art. 15: riconoscimento del servizio idrico come privo di rilevanza economica

Premesso che:
- la gestione del servizio idrico integrato in Italia è attualmente normata dall'Art. 23bis della legge 133/2008 che prevedeva, in via ordinaria, il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali a imprenditori o società mediante il ricorso a gara, facendo largo forzatamente all’ingresso di privati;

- il recente Art. 15 del D.L. 135/2009, che ha modificato l'Art. 23bis, muove passi ancor più decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici, prevedendo:
a) affidamento della gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa, a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%;
b) la cessazione degli affidamenti “in house” a società totalmente pubbliche, controllate dai comuni (in essere alla data del 22 agosto 2008) alla data del 31 dicembre 2011;

Considerato che:
- la risoluzione del Parlamento europeo del 15 marzo 2006 dichiara “l’acqua come un bene comune dell’umanità” e chiede che siano esplicati tutti gli sforzi necessari a garantire l’accesso all’acqua alle popolazione più povere entro il 2015 ed insiste affinché “la gestione delle risorse idriche si basi su un’impostazione partecipativa e integrata che coinvolga gli utenti ed i responsabili decisionali nella
definizione delle politiche in materia di acqua livello locale e in modo democratico”;
- gli stessi organi della UE hanno più volte sottolineato che alcune categorie di servizi non sono sottoposte
al principio comunitario della concorrenza; si veda ad esempio la Comunicazione della Commissione al
Parlamento Europeo COM (2004) 374: “…le autorità pubbliche competenti (Stato, Regioni, Comuni) sono libere di decidere se fornire in prima persona un servizio di interesse generale o se affidare tale compito a un altro ente (pubblico o privato)”; è peraltro noto che non esiste alcuna norma europea che sancisce l’obbligo per le imprese pubbliche di trasformarsi in società private (come ribadito da: Corte di giustizia CE, 2005; Commissione CE 2003 e 2006; Parlamento CE, 2006);
- a partire dalla promulgazione della carta europea dell'acqua (Strasburgo 1968) si è affermata a livello mondiale non solo la concezione dell'acqua come "bene comune", ma anche del suo uso come diritto fondamentale dell'uomo;
- il Testo Unico sull’Ambiente” d.lgs n. 152/2006, all'articolo 144, comma 2 afferma: "Le acque costituiscono una risorsa che va tutelata e utilizzata secondo criteri di solidarietà; qualsiasi loro uso è effettuato salvaguardando le aspettative e i diritti delle generazioni future";
- il Piano Strutturale di San Gimignano considera l’acqua tra le risorse naturali essenziali del territorio da tutelare.

Valutato che:
-
il provvedimento in oggetto è in grado, quindi, di mettere in dubbio il principio dell’acqua come bene pubblico e diritto universale subordinandolo alla logica dell’ “acqua al miglior offerente” a potenziale pregiudizio della volontà di garantire a tutti tale diritto;
- da un punto di vista normativo lo strumento del decreto legge risulta inappropriato per simile materia e che non è stato possibile svolgere nelle sedi deputate un’approfondita discussione a causa del voto “di fiducia” imposto sul provvedimento dal Governo, impedendo di fatto il confronto su un tema così delicato e complesso come la gestione della risorsa idrica, non tenendo neppure in nessun conto quelle realtà virtuose ed efficienti nella gestione, anche pubbliche, rispetto ad altre più carenti ed inefficienti;
- tale provvedimento apre la strada alla gestione privata dell’acqua, così come denunciato da molte forze politiche, associazioni ambientaliste ed associazioni di consumatori, senza peraltro che siano fissati e/o individuati al momento:
a) standard prestazionali, qualitativi, occupazionali, di investimenti nelle reti e negli impianti con evidenti preoccupazioni per la gestione e l’utilizzo del bene stesso a danno dei cittadini;
b) soggetti terzi ed indipendenti con compiti di regolazione di questo tipo di servizi;
c) riferimenti espliciti al futuro ruolo degli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) cui sono demandate oggi le competenze in materia di gestione delle risorse idriche, ivi compresa la programmazione delle infrastrutture idriche;

Il Consiglio Comunale di San Gimignano
1)
invita il Sindaco e la Giunta ad intraprendere tutte le azioni opportune e possibili per contrastare le modifiche apportate dall’art. 15 del D.L. 153/2009 “Adeguamento alla disciplina comunitaria in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica” che porterà in tempi brevi alla scelta dei gestori del servizio idrico mediante procedure competitive ad evidenza pubblica aprendo la strada alla gestione dei privati, mettendo a rischio il principio dell’acqua come bene comune e diritto universale;
2) riconosce il servizio idrico integrato quale servizio pubblico locale essenziale, di interesse generale, privo di rilevanza economica e si impegna ad inserire questo principio nel proprio Statuto Comunale introducendo il riconoscimento dell'acqua come bene comune pubblico e l'accesso all'acqua come diritto umano universale, indivisibile ed inalienabile.

Gruppo Centrosinistra per San Gimignano Gruppo PRC - Comunisti Italiani

Age of stupid

Raise your voice - Change climate change!




Una suggestiva e appassionante docu-fiction sugli effetti futuri del global warming
Fonte: my movies

Nel 2055 la Terra appare devastata. I cambiamenti climatici hanno scatenato ogni genere di violento fenomeno atmosferico e hanno condannato tutte le più importanti capitali mondiali e le loro popolazioni.

Dall'alto di un'imponente torre situata su quel che resta della calotta artica, un uomo che ha costruito un immenso archivio della storia artistica e culturale dell'umanità, si domanda di fronte ad un database di vecchi filmati e interviste raccolte cinquant'anni prima: “Avremmo potuto evitarlo?”

Il linguaggio delle campagne di sensibilizzazione ha scoperto con un certo ritardo la componente suggestiva e spettacolare del cinema. Se prima calcava principalmente sulla forza del messaggio o sulle potenzialità estetiche del medium, da qualche tempo preferisce concentrarsi sul modello high concept del cinema hollywoodiano, quindi meno sullo shock che sulla familiarità e sul dinamismo della rappresentazione.

All'incrocio ideale fra pedagogia e intrattenimento, fra Una scomoda verità e The Day After Tomorrow, si colloca la docu-fiction The Age of Stupid.
A partire da una cornice narrativa da disaster movie fatta di efficaci effetti visivi low budget e suggestioni musicali fra il tragico e l'apocalittico firmate dai Radiohead, davanti agli occhi dello shakespeariano archivista Pete Postlethwait e ai nostri, scorrono le immagini di sei testimonianze di vita provenienti dai vari continenti.
C'è chi è sopravvissuto da eroe all'uragano Katrina, vi è una coppia di inglesi che lottano per l'immissione di centrali eoliche nella campagna, un'anziana guida dei ghiacciai del Monte Bianco che racconta le sue esperienze, il ricco imprenditore indiano in procinto di aprire la sua terza compagnia aerea low cost, due bambini iracheni orfani di guerra fuggiti in Giordania e, infine, una giovane donna nigeriana che combatte contro fame e malattie per potersi garantire un'istruzione e diventare un medico riconosciuto.

Al contrario del documentario con Al Gore, The Age of Stupid parte dalla posizione forte di chi ritiene che la responsabilità umana nel processo del surriscaldamento globale non possa più permettersi di esser messa in discussione e che fare un'efficace sensibilizzazione passi attraverso un discorso esplicitamente politico. Così, memore di un'esperienza a fianco di Ken Loach per il documentario McLibel, la britannica Franny Armstrong racconta il global warming in termini di lotta di classe e di logica dello sfruttamento, identificando il petrolio e i suoi derivati come denominatore comune delle varie situazioni che racconta.
A poco a poco, infatti, il passaggio fra le varie dimensioni delle testimonianze e i vari continenti abbandona la progressione narrativa e si fa sempre più fluido, senza soluzione di continuità, arrivando a tematizzare anche le colpe e le responsabilità del colonialismo e della politica belligerante del mondo occidentale. Una tale visione d'insieme significa elaborare un racconto senza dubbio partigiano ma non parziale sulla contemporaneità. Un racconto dove la necessità drammaturgica di dare un respiro epico e persuasivo alla sostanza del proprio messaggio non venga meno al rigore analitico di chi compartecipa senza confondersi o prevaricare sui discorsi degli intervistati. Così da vanificare ogni possibile accusa di moralismo o integralismo da parte di chi ancora si ostina ad essere uno “stupido”.

lunedì 7 dicembre 2009

Seal the deal Copenhagen 7-18 dicembre 2009

Da oggi al via 15 giorni di negoziati per un accordo vincolante per la riduzione mondiale dei gas serra secondo il principio delle responsabilità condivise.
Per i link vedete il post precedente.

Report: Proposed emission cuts close to what is needed
A study released by the UN Environment Program Sunday indicated that pledges by industrial countries and major emerging nations fall just short of the reductions of greenhouse gas emissions that scientists have called for — and the gap is narrower than previously believed.

07/12/2009 06:15
"For those who claim a deal in Copenhagen is impossible, they are simply wrong," said UNEP director Achim Steiner, releasing the report compiled by British economist Lord Nicholas Stern and the Grantham Research Institute.
Environmentalists have warned that emissions commitments were dangerously short of what UN scientists have said were needed to keep average temperatures from rising more than two degrees Celsius (3.6F) above what the industrial age began 250 years ago. But most of those warnings were based on pledges only from industrial countries.
The UNEP report included pledges from China and other rapidly developing countries, which in turn were contingent on rich-country funding to help. UNEP said all countries together should emit no more than 44 billion tons of carbon dioxide by 2020 to avoid the worst consequences of a warming world. Computing the high end of all commitments publicly announced so far, the report said emissions will total some 46 billion tons annually in 2020. Emissions today are about 47 billion tons.
"We are within a few gigatons of having a deal," Steiner said. "The gap has narrowed significantly."


PICCOLO VADEMECUM
Cina, Usa, Ue, Russia, India e Giappone sono la top 6 dei maggiori emettitori di Co2 e producono il 70% delle emissioni totali. Ecco i numeri (Fonte: Fondazione per lo sviluppo sostenibile):
dal 1990 al 2008 la metà dell'aumento mondiale delle emissioni è stato prodotto dalla Cina; la Cina produce il 22,2% delle emissioni globali (1,9 miliardi di tonnellate di carbonio nel 2008), gli Usa producono il 18% delle emissioni (1,5 miliardi di tonnellate nel 2008).
Cina e Usa producono il 40% delle emissioni mondiali.
20 paesi producono il 75% delle emissioni mondiali e il 78% del loro aumento.
L'Italia è al 13° posto per emissioni totali di CO2 (119 milioni di tonnellate di CO2 nel 2008).


FONDAZIONE SVILUPPO SOSTENIBILE E KYOTO CLUB PER UN NUOVO TRATTATO SUL CLIMA
Cinque proposte da portare a Copenhagen per far svolgere all'Italia un ruolo da protagonista al vertice Onu sui cambiamenti climatici e arrivare al varo di un nuovo trattato sul clima.

La Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e il Kyoto Club le hanno presentato oggi a Roma in occasione di una Conferenza Stampa alla presenza di politici, rappresentanti dell'industria, dei sindacati, delle autonomie locali e delle associazioni. Le proposte prevedono l'assenza di ulteriori rinvii e la definizione di un Trattato legalmente vincolante; una riduzione delle emissioni di gas serra del 30% entro il 2020 rispetto al 1990 per i paesi più industrializzati; impegni di riduzione minori anche da parte dei paesi di nuova industrializzazione, in particolare della Cina; meccanismi di cooperazione internazionale per le misure di adattamento, per il trasferimento tecnologico e il sostegno dei Paesi in via di sviluppo; efficaci sistemi di controlli e sanzioni. "Per mantenere l'aumento della temperatura entro i due gradi -ha osservato il Presidente della Fondazione, Edo Ronchi - non si dovrebbero emettere in atmosfera dal 2000 al 2050 più di 1.000 Gton di CO2, ne abbiamo già emesse 313 e ce ne restano 687. Per rispettare questo "budget", la ripartizione della riduzione delle emissioni al 2020 potrebbe essere questa: -30% di CO2 per i paesi industrializzati, come proposto dalla UE; -25% per la Russia, -2% per la Cina, mentre l'India potrebbe aumentarle del 60%. Si tratta di una grande sfida ed è quindi necessario un nuovo trattato che coinvolga tutta la comunità internazionale". L'Italia da parte sua, per la crisi economica ma anche per le politiche per il risparmio energetico e lo sviluppo delle energie rinnovabili, ha visto, dal 2005, le emissioni di gas serra in costante diminuzione e quindi potrebbe centrare l'obiettivo di Kyoto nel 2012. Ma per essere pronta ad attuare il nuovo trattato e per svolgere un ruolo di traino nella trattativa sul clima, deve compiere un cambio di passo in otto azioni. In particolare dovrà definire con le Regioni un programma di sviluppo delle rinnovabili per realizzare l'obiettivo del 17% del consumo finale lordo; aggiornare gli incentivi; rimuovere gli ostacoli burocratici e tecnici per la diffusione delle rinnovabili; intervenire per l'efficienza energetica negli usi finali a cominciare dagli edifici pubblici; definire nuovi standard di efficienza energetica; rilanciare il programma "Industria 2015" per lo sviluppo delle imprese energetiche verdi e per i prodotti a basso impatto; definire un piano per la mobilità sostenibile; promuovere i consumi sostenibili e gli acquisti pubblici verdi.
"Il mondo politico e industriale italiano ha capito in ritardo la portata della rivoluzione industriale legata al cambiamento del clima e dovrà ora recuperare il ritardo?, ha detto Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club. Ed ha aggiunto che "esiste ancora una finestra di 5-7 anni per ritrovare un ruolo di punta nelle tecnologie delle rinnovabili e dell'efficienza energetica; occorre recuperare la visione del cambiamento in atto per garantire la forza propulsiva necessaria".

venerdì 4 dicembre 2009

Copenhagen

United Nations Climate Change Conference in Copenhagen-COP 15
7-18 Dicembre 2009

Seal the deal!

Countdown to Copenhagen








La situazione è tutt'altro che risolta:

The rich-poor rift widens only days before the Copenhagen meeting
Big developing nations reject core targets for a climate deal, demanding richer nations to do more.

Rie Jerichow
03/12/2009 14:45

Just five days before the climate talks start in Copenhagen, China, India, Brazil and South Africa rejected a Danish draft that proposed halving global greenhouse gases by 2050, setting a 2020 deadline for a peak in world emissions and limiting global warming to a maximum two degrees Celsius above pre-industrial times, European diplomats say, according to Reuters.

"We cannot agree to the 50/50 (halving emissions by 2050) because it implies that... the remaining (cuts) must be done by developing countries," South Africa's chief climate negotiator Alf Wills tells Reuters, partly confirming the EU diplomats' comments.

Alf Wills makes clear that developing nations could change their stance if industrialized states tightened their carbon targets.

The carbon reduction offers are far below those recommended by The Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC). It says that developed countries need to reduce greenhouse gas emissions 25-40 percent below 1990 levels by 2020, and 80-95 percent below 1990 levels by 2050, in order to provide a "reasonable chance" of averting warming beyond two degrees Celcius above pre-industrial temperature that would have significant risks of severe and irreversible impacts on human and ecological systems.

Yvo de Boer, Execute Secretary of the UN Framework Convention on Climate Change (UNFCCC) agrees that the climate promises by industrialized countries are insufficient.
The emissions reductions offered by rich nations as a group "are not yet where science says they need to be if we're going to avoid the worst impacts of climate change," de Boer says according to McClatchy newspapers.

Ma che sapore ha?




Sogno un cimitero di campagna e io là all'ombra di un ciliegio in fiore senza età per riposare un poco 2 o 300 anni giusto per capir di più e placar gli affanni
Sogno al mio risveglio di trovarti accanto intatta con le stesse mutandine rosa non più bandiera di un vivissimo tormento ma solo l'ornamento di una bella sposa
Ma che colore ha una giornata uggiosa
ma che sapore ha una vita mal spesa
Ma che colore ha una giornata uggiosa
ma che sapore ha una vita mal spesa
Sogno di abbracciare un amico vero che non voglia vendicarsi su di me di un suo momento amaro e gente giusta che rifiuti d'esser preda di facili entusiasmi e ideologie alla moda
Ma che colore ha una giornata uggiosa
ma che sapore ha una vita mal spesa
Ma che colore ha una giornata uggiosa
ma che sapore ha una vita mal spesa
Sogno il mio paese infine dignitoso e un fiume con i pesci vivi a un'ora dalla casa di non sognare la Nuovissima Zelanda Per fuggire via da te Brianza velenosa
Ma che colore ha una giornata uggiosa
ma che sapore ha una vita mal spesa

giovedì 3 dicembre 2009

Il tempo che vorrei

Sembra fatto...apposta?

"I'll trade all my tomorrows for a single yesterday: cambierei tutti i miei domani per un solo ieri, come canta Janis Joplin." È forse proprio questo il tempo che vorrei. Lorenzo non sa amare, o semplicemente non sa dimostrarlo. Per questo motivo si trova di fronte a due amori difficili da riconquistare, da ricostruire: con un padre che forse non c'è mai stato e con una lei che se n'è andata. Forse diventare grandi significa imparare ad amare e a perdonare, fare un lungo viaggio alla ricerca del tempo che abbiamo perso e che non abbiamo più. È il percorso che compie Lorenzo, un viaggio alla ricerca di se stesso e dei suoi sentimenti, quelli più autentici, quelli più profondi. Il nuovo libro di Fabio Volo è anche il più sentito, il più vero, e la forza di questa sincerità viene fuori in ogni pagina. Ci si ritrova spesso a ridere in momenti di travolgente ironia. Ma soprattutto ci si ritrova emozionati, magari commossi, e stupiti di quanto la vita di Lorenzo assomigli a quella di ciascuno di noi.

CC su tagli ai servizi sociali

Martedì il Consiglio Comunale non è andato per niente male. Tanti sangimignanesi e valdelsani (operatori sociali, associazioni, amministratori di altri comuni, etc...) ad ascoltare e a prendere la parola. Quando si parla di diritti civili e sociali, di cittadinanza, in una parola di persone e soprattutto di servizi alle persone più bisognose, proprio le persone si mobilitano. Occasione utile per capire come sono gestiti ed erogati i servizi sociali in Val d’Elsa, quali compiti ha e come li svolge la Fondazione Territori Sociali Alta Val d’Elsa. Interventi del pubblico positivi e tutto sommato anche dei gruppi consiliari. La Lista Civica per una volta è stata costretta a parlare di problemi che non sono solo sangimignanesi (da “porta a porta”, non quella di vespa ma da san giovanni a san matteo). Più chiara e netta la posizione di PRC su questi argomenti. Polemico il PDL, che ha scaricato le “colpe” dei tagli sulla regione (?) ed ha esortato il Comune a mettere risorse in materia. Questo, però, avviene già. Il punto, semmai, è fino a quando potrà reggere il bilancio comunale simili sforzi. La garanzia di questi servizi non può essere assicurata a lungo solo dai bilanci comunali, è bene esserne coscienti e non illudere i cittadini....Cosa curiosa: per il pdl non ha mai parlato il capogruppo.
Peccato solo che su di un tema così importante, pur riconoscendone anche il pdl alcuni passaggi positivi, non si sia trovata l’unanimità sulla mozione da noi presentata. La mozione è passata con i voti a favore del centrosinistra per san gimignano, della lista civica, del prc. Voto contrario della pdl.
A parte questo, una serata importante per San Gimignano e per la Val d’Elsa e per i loro cittadini. E' a rischio infatti, in questo momento di crisi economica, oltere che il lavoro in Valdelsa, anche il nostro stato sociale. E noi questo non possiamo accettarlo ma, soprattutto, permetterlo.