mercoledì 31 marzo 2010

Mine vaganti

Che dire. Prima delle elezioni regionali(sulle quali tornerò) mi son visto Mine vaganti, di Ozpetek. Ho avuto la fortuna, recentemente, di vedere film veri, fatti da e di persone vere, che raccontano storie vere, che parlano di sentimenti, affetti, legami, bisogni, ansie, aspirazioni, gioie, valori. Insomma: della vita, ma senza copertina. Mine vaganti è uno di questi. "Dici gay e tu pensi ricchione..." cantava Daniele Silvestri. Invece, un bel film sulle persone, che sian gay poco importa, sui e contro i pregiudizi (borghesi soprattutto). Girato in una splendida Lecce che mi è venuto voglia di visitare!



Tra gli attori la più brava è "cettina" (per intendersi) mentre più di scamarcio (secondo me) bravi preziosi, la occhini e la grimaudo. E la colonna sonora niente male davvero!

mercoledì 24 marzo 2010

Dal territorio la "rivoluzione" verde

Lo abbiamo scritto nel programma, dobbiamo rilanciarlo con forza (patto di stabilità permettendo e a parte). Resto convinto che il territorio è ancora in grado di produrre valore aggiunto. E di dare un contributo formidabile alle politiche per la sostenibilità. Come dimostra il rapporto di Legambiente il Rapporto Comuni rinnovabili 2010.

martedì 23 marzo 2010

Che tristezza, qualcuno glielo dica

Pensavo che con la lettera di Verdini agli abruzzesi, invitati (ricattati?) a pagare la loro cambiale sulle case in abruzzo post terremoto si fossero viste/ascoltate tutte. Invece no.

Questa di sabato a Roma me l'ero persa. C'è un limite a tutto, come alla decenza, così alle cose che si dicono in campagna elettorale. Questa è la peggio di tutte. Mi ritrovo nelle parole di Gramellini. Vi invito a leggerle.

Una campagna elettorale, per quanto aspra e/o importante non può giustificare queste affermazioni. Io la penso così. Non è roba di destra o di sinistra. E' questione di decenza, di educazione e di rispetto.

Fotovoltaico: si può fare, siamo secondi in Europa

Alla fine del 2009 siamo secondi in Europa. Secondi solo alla Germania per potenza di FV installata. Resta però un problema di politiche industriali e di filiera. Al boom della potenza installata non corrisponde il boom di una filiera italiana. Lo sosteniamo da tempo. Lo si ribadisce in questo articolo.

E' l'occasione per vedere che cosa propone su questi temi il candidato Presidente alla Regione Toscana Enrico Rossi.

IDEE PER LA TOSCANA. SVILUPPO ECOSOSTENIBILE
Tre i punti cardine per uno sviluppo integrato energia-ambiente-sviluppo:
- Il ciclo integrato dei rifiuti
- La produzione eco-compatibile di energia
- Prevenzione dei rischi ambientali

Con i no a prescindere non si cura il territorio e non si fa il suo bene. La difesa e la valorizzazione di ciò che la natura ci ha dato sono punti irrinunciabili, ma non significano opporsi sempre e comunque a qualsiasi tipo di intervento.
L’ambiente e il governo del territorio devono continuare a ispirarsi a una logica di utilizzo e preservazione.
Sostenibilità energetico-ambientale e sviluppo economico sono infatti due obiettivi resi reciprocamente compatibili dalla crisi attuale. I toscani hanno necessità di tutelare il loro habitat come fattore di sviluppo turistico e agro-alimentare, ma al tempo stesso hanno bisogno di produrre lavoro e ricchezza.


ALCUNE PROPOSTE PER UNO SVILUPPO ECOSOSTENIBILE

1. Accelerare i tempi per il completamento del ciclo integrato dei rifiuti nella cornice dei 3 ATO previsti
E’ necessario avviare un percorso che ci consenta di superare la logica dello stoccaggio in favore del riuso. Occorre in questo senso, una politica dei rifiuti a tutto sesto, dagli accordi per la riduzione degli imballaggi, agli standard eco-compatibili per gli acquisti della pubblica amministrazione, al potenziamento della raccolta differenziata (riducendo il conferimento in discarica, ricorrendo al “porta a porta” dove sostenibile), all’uso degli impianti di termovalorizzazione per la parte residuale (attuando con rapidità il piano regionale e ponendosi successivamente come obiettivo, in una logica di area vasta, la realizzazione di impianti meno numerosi e più efficienti, sostitutivi di quelli più impianti piccoli e vecchi, uniformandosi ai migliori standard di sicurezza ed ambientali possibili).

2. Sviluppare un distretto energetico regionale per la produzione di energia, valorizzando in particolare le fonti rinnovabili ed adottando un piano regionale di efficienza energetica che consenta di abbattere le emissioni inquinanti.
La Toscana deve e può giocare un ruolo primario a livello nazionale ed europeo in quanto l’approvvigionamento e la produzione di energia sono ormai imprescindibili da una vera sostenibilità della crescita economica. Diciamo quindi no al nucleare (anche a quello di ultima generazione, perché produce scorie tossiche, richiede ingenti investimenti, tempi lunghi e… qualche volta scoppia!). Vogliamo altresì sviluppare un “polo energetico costiero” che consenta una valutazione strategica degli effetti di una politica che deve produrre più energia riducendo le emissioni nell’area, risanando gli ambienti più compromessi e sviluppando le energie rinnovabili.

3. Una nuova politica energetica rispettosa dell’ambiente e votata all’innovazione
Fatti salvi gli aspetti di tutela ambientale, di sicurezza, e di sostegno all’occupazione, occorre garantire lo sviluppo eco-sostenibile della geotermia, favorire la riconversione di centrali elettriche inquinanti, incentivare l’uso delle biomasse, risanare le aree industriali dismesse valutando, come nel caso di Rosignano-Solvay, la funzione di un impianto di rigassificazione nell’ambito di un bilancio energetico e ambientale positivo.

4. Coordinare su un orizzonte pluriennale gli interventi regionali e nazionali per la prevenzione del rischio idro-geologico e costituire un unico ATO regionale che consenta di mantenere e rafforzare un controllo pubblico sull’acqua
Viste le crescenti evidenze a favore di una ri-publicizzazione di un bene così particolare, è prioritario effettuare investimenti infrastrutturali urgenti per l’approvvigionamento e la manutenzione della rete idrica, la realizzazione di bacini o invasi, depuratori, nonché le politiche per il riuso delle acque reflue industriali e agricole.

5. Attivare una cabina di regia regionale
Pensiamo a un organo in grado di pianificare ed esercitare un’azione di governance nei confronti di Province e Comuni, per la realizzazione di grandi progetti urbanistici ed infrastrutturali di interesse regionale.

6. Favorire nelle zone montane una corretta gestione del patrimonio boschivo toscano
I boschi della Toscana sono i più diffusi a livello italiano: una ragione in più per impegnarsi a fondo per la loro tutela, sia in termini di contributo alla prevenzione del rischio idro-geologico, sia di difesa della qualità del territorio, sia per una produzione eco-compatibile di biomasse.

7. Sviluppare una pianificazione integrata energia-ambiente-sviluppo economico
E’ necessario in quest’ottica prevedere anche strumenti di successiva implementazione mediante accordi di programma con gli enti pubblici, partnership con le imprese e forme di partecipazione pubblica.

8. Migliorare la gestione di parchi ed aree protette
In rapporto con il mondo dell’associazionismo e l’attività di ricerca delle Università, è necessario tutelare e valorizzare il patrimonio boschivo della nostra Regione – già oggi uno dei più sviluppati d’Italia – con l’obiettivo minimo di non intaccare la flora esistente.

9. Potenziare al massimo il riuso dei volumi edilizi esistenti
Occorre contenere il consumo del suolo e invertire il processo di sviluppo disordinato degli insediamenti urbani (noto anche come sprawling), dando nuove linee di indirizzo per la pianificazione urbanistica e territoriale volte alla costruzione di nuovi spazi pubblici come incubatori di socialità e a impedire la formazione di “ghetti”.

lunedì 22 marzo 2010

Se non un Paese, facciamo almeno una Regione per giovani

Se l'Italia non è un paese per giovani, proviamo almeno a fare una Regione per giovani. Domenica 28 si vota. Enrico Rossi, tra le prime proposte che ha avanzato, ha messo quelle a favore dei giovani. Mi sembra il punto di partenza giusto. Vediamo come.

"Se un giovane vuole investire su stesso, tutta la Regione investirà su di lui”.

LE PROPOSTE PER LE POLITICHE GIOVANILI
Sono tre i punti critici nel processo di crescita e emancipazione dei giovani.
- Compiere un percorso formativo di qualità
- Superare la precarietà del lavoro
- Avere una casa dove vivere in autonomia la propria vita
Da questi punti fermi riparte la voglia di investire sul proprio futuro. Per riuscirci occorre:
a) rivedere complessivamente le politiche di sostegno pubblico alle nuove generazioni introducendo elementi meritocratici nei criteri di assegnazione degli aiuti regionali e integrandoli con le misure fiscali di livello nazionale;
b) Pensare non a giovani più assistiti, ma a una risorsa su cui investire.

Alcune proposte per costituire un Progetto Integrato Giovani:
1. Fondo per lo sviluppo personale
Finanziamento di €10.000 per i nuovi diplomati del triennio universitario e di €20.000 per i nuovi laureati toscani, che laureatisi con voti pieni e con studi conclusi nei tempi previsti, si propongano di completare la propria formazione fuori sede in Italia o all’estero o di avviare una propria attività lavorativa.

2. Fondo di opportunità per lavoratori precari
Per lavoratori con al massimo 35 anni di età ed interessati ad investire su stessi per completare o acquisire nuove competenze professionali (sfruttando, soprattutto, i periodi di mancata occupazione);

3. Istituzione del prestito d’onore
Prestito d’onore regionale fino a €50.000 per studenti universitari o professionali particolarmente meritevoli, restituibile entro 10 anni dall’inizio dell’attività lavorativa (soprattutto a sostegno degli studenti toscani della mobilità nazionale o internazionale di studenti toscani che hanno concluso il proprio iter formativo)

4. Contributo all’affitto di emancipazione
Un supporto di 200€ al mese, per un massimo di 3 anni ed a partire dai redditi più bassi, disponibile per giovani e giovani coppie con età compresa tra i 22-30 anni che intendono rendersi autonomi dalla famiglia di origine e sono intestatari di un regolare contratto di affitto (per un tetto massimo di 25mila contributi all’anno).

5. Servizio civile professionalizzante per favorire il legame con la Toscana.
Sfruttando la Legge esistente ed il relativo finanziamento aggiuntivo, con progetti adeguati in campo universitario, culturale, assistenziale, ambientale, e prevedendo ulteriori forme di sostegno (es. contratti di affitto agevolati, crediti spendibili in servizi attraverso la futura carta sanitaria regionale) in collaborazione con i settori interessati (associazionismo, volontariato, assistenza socio-sanitaria, ecc..).

IL COMUNICATO - “Contributi di affitto di 200€ mensili e un contributo massimo di 20 mila euro per ogni laureato per fargli completare la propria formazione”. Queste sono due delle proposte sulle politiche giovanili presentate da Enrico Rossi nel corso della conferenza stampa.
Il programma di Rossi vuole puntare forte sui giovani grazie ad un pacchetto di 200 milioni di euro che coinvolgerà i cittadini tra i 22 e i 35 anni. “Due le idee che stanno alla base delle politiche giovanili – ha spiegato il candidato – l’idea di uguaglianza e di pari opportunità. Ma serve anche premiare il merito”.
Il merito è appunto uno degli aspetti su cui si vuole investire: sarà creato un fondo per lo sviluppo personale che consentirà ai giovani diplomati e ai laureati che completeranno gli studi nei tempi previsti e con il massimo dei voti, di ottenere un contributo di 10 mila euro (per i diplomati) e 20 mila euro (per i laureati). Serviranno loro per continuare la formazione professionale o fare una esperienza di master e corsi specializzanti fuori regione. “Bisogna dare ai giovani che hanno dimostrato valore e merito negli studi un’opportunità di formarsi all’estero per poi tornare in Toscana e capitalizzare l’esperienza – ha dichiarato Rossi – Occorre avere una politica di attrazione dei cervelli. Questa è la vocazione della Toscana, essere una terra che attrae cervelli”.
Altro importante settore su cui si vuole investire è il lavoro dei giovani, che negli ultimi anni affrontano ostacoli crescenti rispetto alle generazioni degli ultimi decenni. “I più colpiti da questa crisi sono i precari. – ha commentato Rossi – Non possiamo garantite il lavoro per tutti ma possiamo aumentare e sostenere l’inserimento lavorativo sia di chi ha concluso gli studi sia per chi ha perso il lavoro”.
Sarà istituito il prestito d’onore regionale fino a 50 mila euro per studenti universitari o professionali particolarmente meritevoli che dovranno restituire entro 10 anni dall’inizio dell’attività lavorativa. Per quanto riguarda l’affitto, nella futura legislatura la Regione potrà sostenere con 200 euro mensili, per un massimo di 3 anni – ed a partire dai redditi più bassi – giovani e anche giovani coppie con età compresa tra i 22 e i 30 anni. Inoltre la proposta punta a favorire anche il servizio civile grazie a progetti adeguati in campo universitario, culturale, assistenziale e ambientale.Le risorse per gli interventi previsti saranno reperibili da una programmazione delle attuali politiche regionali, del complesso dei fondi europei, da risorse aggiuntive regionali, dall’avvio dei prestiti d’onore, da una revisione delle leve fiscali e da un concorso di soggetti della società Toscana. “Andranno coinvolte associazioni fondazione e categorie economiche in questo pacchetto di politiche – ha concluso Rossi – Sono proposte che possono essere modificate e su cui sono pronto a discutere”.

22 marzo giornata mondiale dell'acqua

GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA. COMUNICATO MINISTERO AMBIENTE:
"Il 22 Marzo si celebra la giornata mondiale dell'acqua a Nairobi, in Kenya, per ricordare l'importanza di un elemento naturale di primaria necessità che, nelle stime degli scienziati, andrà nel futuro sempre più scarseggiando.
Nel 1993 l'assemblea generale delle Nazioni Unite indicò il 22 marzo come la prima giornata Mondiale dell'Acqua, da allora ogni anno invitano le nazioni membri a dedicare questo giorno a espletare le raccomandazioni raggiunte con l'Assemblea Generale e alla promozione di attività concrete all'interno dei loro Paesi. Un'occasione per affrontare l'importanza di un elemento che è necessario garantire a tutti gli abitanti del mondo, e che va rispettato anche attraverso un uso sostenibile dell'ambiente".

Niente male detto da chi ha imposto come unica modalità di affidamento dei servizi di gestione del servizio idrico integrato quello della gara tra soli privati ed ha abolito gli ato (gli ambiti territoriali ottimali e le relative Autorità).
La mia personale celebrazione sarà un rifornimento al fontanello (fontana pubblica) di Belvedere, in rigoroso contenitore di vetro.

USA E SANITA': RIFORMA STORICA

Comunque la si pensi è nei fatti una riforma storica. Ne parlavo proprio col Presidente Obama che ha deciso di scrivermi. Potenza del web... :)

Andrea,
For the first time in our nation's history, Congress has passed comprehensive health care reform. America waited a hundred years and fought for decades to reach this moment. Tonight, thanks to you, we are finally here.

Consider the staggering scope of what you have just accomplished:

Because of you, every American will finally be guaranteed high quality, affordable health care coverage.

Every American will be covered under the toughest patient protections in history. Arbitrary premium hikes, insurance cancellations, and discrimination against pre-existing conditions will now be gone forever.

And we'll finally start reducing the cost of care -- creating millions of jobs, preventing families and businesses from plunging into bankruptcy, and removing over a trillion dollars of debt from the backs of our children.

But the victory that matters most tonight goes beyond the laws and far past the numbers.

It is the peace of mind enjoyed by every American, no longer one injury or illness away from catastrophe.

It is the workers and entrepreneurs who are now freed to pursue their slice of the American dream without fear of losing coverage or facing a crippling bill.

And it is the immeasurable joy of families in every part of this great nation, living happier, healthier lives together because they can finally receive the vital care they need.

This is what change looks like.

My gratitude tonight is profound. I am thankful for those in past generations whose heroic efforts brought this great goal within reach for our times. I am thankful for the members of Congress whose months of effort and brave votes made it possible to take this final step. But most of all, I am thankful for you.

This day is not the end of this journey. Much hard work remains, and we have a solemn responsibility to do it right. But we can face that work together with the confidence of those who have moved mountains.

Our journey began three years ago, driven by a shared belief that fundamental change is indeed still possible. We have worked hard together every day since to deliver on that belief.

We have shared moments of tremendous hope, and we've faced setbacks and doubt. We have all been forced to ask if our politics had simply become too polarized and too short-sighted to meet the pressing challenges of our time. This struggle became a test of whether the American people could still rally together when the cause was right -- and actually create the change we believe in.

Tonight, thanks to your mighty efforts, the answer is indisputable: Yes we can.

Thank you,

President Barack Obama

venerdì 19 marzo 2010

Dopo 2 anni si può parlare in Parlamento di cose concrete

Un'opposizione seria è questa: critica ragionata e proposta seria, praticabile, concreta.
15 minuti di grinta pura e di politica. Finalmente.




Piccolo abstract:

I 6 errori del governo.
Bersani ha ricordato a Berlusconi & Tremonti le cose che hanno fatto nell'anno della crisi economica più grande dal '45: "Primo: avete realizzato il megacondono per gli evasori e per gli esportatori di capitali. Secondo: avete previsto un paio, o tre miliardi di euro per Alitalia. Terzo: avete incassato 20 miliardi di euro di IVA in meno in due anni. Quarto: avete aumentato la spesa corrente per beni e servizi della pubblica amministrazione di 12 miliardi di euro in due anni. Quinto: avete tagliato 8 miliardi di euro alla scuola in tre anni con il risultato, spero che vi sia arrivata notizia tra i banchi del Governo, che le famiglie italiane, per la scuola dell'obbligo, stanno contribuendo agli strumenti didattici, alla carta igienica e alla supplenza degli insegnanti. Vi è arrivata notizia di questo piccolo particolare? Sesto: avete iscritto nel bilancio del 2010, 9 miliardi di euro in meno di investimenti rispetto al 2009, nel pieno della più grave recessione che abbiamo dal 1945".

Le proposte del PD.
Ovviamente dopo aver contestato la politica del governo Bersani ha riassunto le proposte PD: un grande piano di piccole opere, l'apertura di 2-3.000 cantieri comunali.
Su questo punto si è rivolto alla Lega direttamente, chiamando per nome un deputato leghista: "Gibelli, ma lo sapete che, secondo i dati Cresme di gennaio e febbraio, i cantieri dei comuni sono calati, sono in recessione, in piena recessione, del 30% rispetto all'anno scorso? Lo sapete che da quando c'è il federalismo delle chiacchiere i comuni non sono mai stati peggio? E ancora, Gibelli, e mi rivolgo alla Lega: è triste, ripeto, è triste vedere il Carroccio che va con l'imperatore e gli tiene la sedia, è triste, è molto triste!".
Poi ha continuato con le proposte di incentivi per l'efficienza energetica, con il ripristino degli scravi al 55%, ed il ripristino delle politiche industriali in tutti i settori, con le riforme indicate dall'Antitrust.
Infine bisogna dare spinta ai consumi, dando un po' di soldi in tasca a chi ha assolutamente bisogno di spenderli, ai redditi più bassi.
Attenzione, adesso sotto le elezioni, tirate fuori 300 milioni di euro di incentivi: un ottavo di quello che si è speso per Alitalia. Con questa storia - arrivano o non arrivano gli incentivi - sono tre mesi che il mercato è fermo: nei mobili, nell'auto, nei carri agricoli, nei tricicli! Insomma, quando verranno fuori, ormai il danno sarà più del vantaggio che ne verrà. Cerchiamo di tenere conto di queste cose. E ancora: le riforme, il fisco (subito!), la lotta all'evasione fiscale, fisco più equo e non fra tre anni, discutiamone! Discutiamo di ammortizzatori e di norme sul lavoro, e non deregoliamo il lavoro! Cos'è che vi fa pensare, come quindici anni fa, che il problema sia la rigidità e il costo del lavoro? Ma venite da Marte? Non è questo il problema, ve lo dice chiunque che non è questo il problema. E non diteci che non si può fare nulla, che non ci sono i soldi e gli equilibri di bilancio. Metteteci più coraggio, metteteci più responsabilità! Noi siamo qui con le nostre proposte".

mercoledì 17 marzo 2010

Il Consiglio del mercoledì

La S.V. è invitata alla riunione del Consiglio Comunale che si terrà in seduta straordinaria, presso la sede comunale, il giorno 9 marzo 2010, alle ore 17.00 per la discussione del seguente ordine del giorno:
1. Approvazione verbali sedute consiliari;
2. Comunicazioni del Sindaco;
3. Interrogazioni e interpellanze;
4. Mozione sulla partecipazione dei Gruppi Consiliari alle scelte per lo sviluppo della Città
presentata dal gruppo consiliare “Il Popolo della Libertà”;
5. Il Mercatale della Valdelsa – Approvazione della carta, del disciplinare e del regolamento;
6. Modifica al Titolo I° del Regolamento Comunale disciplinante l’attività degli artisti di strada.
7. Ordine del Giorno sul D. L. n.29 del 05/03/ 2010 – Presentato in data 12/03/2010, Prot.n.3425, dai Gruppi Consiliari: Centrosinistra per San Gimignano, PRC – Comunisti Italiani, Lista Civica Cittadini per San Gimignano.

IL SINDACO - Giacomo Bassi

martedì 16 marzo 2010

Torniamo su

Forza ragazzi. Volendo possiamo ancora farcela!

Giovani e precariato

Sono stato invitato a questo incontro, fatto da giovani per i giovani. Lavoro permettendo (per l'appunto), ci sarò.

Lavoro e giovani: se ne parla a San Gimignano
I giovani ed il lavoro saranno i due temi al centro di un’iniziativa promossa da Generazione Democratica di San Gimignano che si svolgerà domani, martedì 16 marzo, alle ore 18.00 presso la “Sala cultura” in Via San Giovanni.
L’incontro vedrà la partecipazione di Sergio Kuzmanovic, segretario di Generazione democratica di San Gimignano, di Niccolò Guicciardini, di Andrea Giorgio, segretario provinciale di Gd di Firenze e di Andrea Marrucci, Pd di San Gimignano. Al termine dell’iniziativa sarà offerto un aperitivo-cena.

La crisi – afferma Sergio Kuzmanovic – ha colpito in modo particolare i giovani lavoratori con contratti a tempo determinato. Il mercato del lavoro, con la deregulation selvaggia di questi ultimi anni, determina un’incertezza e una precarietà non solo lavorativa ma anche esistenziale per le giovani generazioni. Sono proprio quest’ultime, infatti, a vivere gli effetti peggiori di un mercato del lavoro senza capo né coda, che rischia di determinare in futuro un’instabilità sia per la continuità reddituale delle nuove famiglie, sia per i necessari investimenti in nuove competenze. Di tutto questo si parlerà nel corso dell’iniziativa dal titolo ‘I giovani e il lavoro precario’ durante la quale sarà anche proiettata l’esperienza dei giovani democratici fiorentini, che per una settimana hanno percorso le aziende in crisi del loro territorio realizzando interviste e momenti di discussione”.

lunedì 15 marzo 2010

Cacciucco di lunedì

Che c'entra la curva? Tristezza polverini.

Sembrerebbe una buona notizia. In parte lo è. Ma il vero vincitore è l'astensionismo. Può succedere anche da noi. Come spiega bene Diamanti.

Intanto sabato una manifestazione di proposta. Da vedere e da ascoltare.

Infine, rispetto al gigantesco debito pubblico italiano di cui parlavo nel post precedente, ho durato fatica a trovare qualche commento in rassegna stampa. Davvero un bel segnale di quanto un paese si preoccupi del suo futuro e di quelli che lo abiteranno....

Questi prelati? Semplicemente schifosi.

venerdì 12 marzo 2010

Milioni di miliardi di debito..

1.787.846 MILIONI di euro di DEBITO PUBBLICO.

Questo è l'illegittimo impedimento di futuro per le nuove generazioni italiane.
Brutte notizie per i giovani di oggi e di domani. Perchè tanto toccherà pagarlo a noi questo debito. Fatto, per la maggior parte, nei gloriosi anni '80 i cui protagonisti si vorrebbero beatificare o rinobilitare. La pagheremo noi, direttamente e indirettamente. Direttamente con tasse e contributi. Indirettamente con l'impossibilità di metter mano, per mancanza di risorse, al sistema previdenziale, allo stato sociale, al mercato del lavoro in favore delle nuove generazioni.
Che oggi stanno così.

Grazie davvero. E complimenti.

A PARMA LA CONFERENZA EUROPEA SU AMBIENTE E SALUTE

L’Organizzazione Mondiale della Sanità fa il punto sulle principali tendenze degli ultimi vent’anni di ambiente e salute in Europa.
Anche ARPAT interviene alla Conferenza con un contributo su "Le migliori pratiche per il risparmio energetico nel settore della salute in Toscana".

In occasione della Quinta conferenza ministeriale su ambiente e salute, il 10-12 marzo 2010 a Parma, Italia, l’OMS pubblica due nuovi studi: un nuovo rapporto in cui si osservano i principali trend degli ultimi vent’anni di ambiente e salute in Europa; e una revisione delle evidenze sulle ineguaglianze nei Paesi. I quattro principali fattori di rischio ambientale per la salute stabiliti nel 2004 nel Children Environment and Health Action Plan for Europe (CEHAPE), forniscono il contesto per valutare e promuovere i progressi nel tempo.
Vent’anni fa, fu sollevata grande preoccupazione sulla scarsa qualità dell’ambiente e l’impatto sulla salute delle popolazioni nel presente e nel futuro. Questo ha rilasciato un enorme potenziale per intraprendere un’azione internazionale concertata.

Già nel 1989 a margine della prima conferenza ministeriale ambiente e salute, un documento politico di grande rilievo - The European Charter on Environment and Health - definì i principali principi, meccanismi, e priorità per ottenere un guadagno in salute attraverso un ambiente migliore. Da allora, ogni cinque anni, in occasione delle conferenze ministeriali, i governi hanno revisionato i progressi ottenuti e concordato le azioni da intraprendere. Alla conferenza di Parma questi stessi governi affrontano una realtà nota ma spesso trascurata: i contaminanti ambientali fanno male alla salute ma ancora di più alla salute dei poveri.

I 10 trend principali tra i paesi
Il rapporto appena pubblicato Salute e Ambiente in Europa: valutazione dei progressi descrive i progressi dei paesi della regione europea OMS negli ultimi 20 anni. Il rapporto si focalizza sui principali fattori di rischio: acqua e igiene insicure, incidenti e inattività fisica, inquinamento dell’aria, sostanze chimiche e rumore. Per l’analisi è stata selezionata una gamma di indicatori dello European Environment and Health Information System (ENHIS). Lo status delle politiche di salute ambientale è stato valutato attraverso dati forniti da 40 paesi che hanno risposto ad un’indagine OMS del 2009: Health and Environment in Europe: Progress Assessment.
1.L’accesso a fonti d’acqua sicure e ad un’igiene adeguata è generalmente aumentato nella Regione europea, specialmente nell’Europa centrale ed orientale, con un conseguente calo dell’80% delle malattie diarroiche nei bambini più piccoli tra il 1995 e il 2005. Tuttavia, in molti paesi nella parte orientale, oltre il 50% della popolazione rurale non ha ancora accesso ad acqua sana.
2. Il 40% di riduzione della mortalità per incidenti stradali dagli inizi degli anni ‘90, dimostra che queste morti sono evitabili. Purtroppo, in Europea orientale questo trend in discesa si è fermato negli ultimi 10 anni, aumentando il divario tra i tassi di mortalità dell’Europa dell’est e dell’Unione Europea fino oltre il 50%.
3. Vanno dal 3% ad oltre il 30% le percentuali dei bambini tra gli 11 e i 15 anni in sovrappeso e obesi. Oltre il 50% dei bambini di 11 anni non pratica sufficiente attività fisica e la proporzione è maggiore tra coloro che hanno 13 e 15 anni.
4. L’incidenza della mortalità infantile per malattie respiratorie è scesa nella maggior parte dei paesi, ma si aggira ancora intorno al 12% della mortalità infantile per tutte le cause e rimane un problema soprattutto ad est. Sempre di più asma ed allergie sono causa di malattia nei bambini, e fino al 25% degli adolescenti tra 13 e 14 anni ne soffre.
5. Dopo una riduzione sostanziale dell’inquinamento dell’aria outdoor nella maggior parte della Regione negli anni ’90, nell’ultima decade il progresso è stato minimo. Oltre il 92% della popolazione urbana vive in città in cui i limiti raccomandati dalle linee guida OMS sulla qualità dell’aria per il particolato fine sono superate.
6. In alcuni paesi, fino all’80% dei bambini è regolarmente esposto al fumo passivo in casa, ed anche più fuori casa. Nonostante sia provato che le politiche che hanno regolamentato i luoghi pubblici senza fumo abbiano ridotto gli effetti del tabacco sulla salute, in gran parte della Regione non sono state ancora introdotte o sviluppate.
7. E’ ormai stabilito che l’umidità e le muffe rappresentano a tutti gli effetti un rischio per la salute particolarmente comune tra i gruppi di popolazione più svantaggiati. Oltre il 20% delle famiglie europee vive in case con problemi di umidità e muffe, con livelli di esposizione che vanno dal 4% al 37% tra i Paesi.
8. Tra il 1990 e il 2003 le emissioni di piombo nell’atmosfera sono scese del 90% soprattutto grazie al passaggio completo al carburante senza piombo in gran parte della Regione. Questo si è riflesso in un calo dei livelli di piombo nel sangue dei bambini. Tuttavia, carburanti contenenti piombo sono ancora usati in alcuni paesi orientali e sud-orientali e l’esposizione a vernici al piombo e a tubi dell’acqua piombati resta un problema per la salute.
9. Il rumore è percepito come una delle cause di maggiore stress nelle aree urbane: un quarto della popolazione della UE è esposta a livelli di rumore tali da condurre ad un’ampia serie di effetti sulla salute ed è probabile che i livelli di esposizione al rumore siano sostanzialmente più elevati in molti agglomerati dei paesi non-UE.
10. La sicurezza sul lavoro è aumentata molto negli anni ’90, ma nell’ultima decade, i miglioramenti si sono appiattiti nella parte est della Regione.

Gap principali all’interno dei paesi
La più ampia compilazione di evidenze europee sulle ineguaglianze nei rischi ambientali, pubblicata dall’OMS/Europa in occasione della Conferenza di Parma e pubblicata sullo European Journal of Public Health, indica grandi variazioni all’interno dei paesi su base sociale e di sesso nella distribuzione dell’esposizione ambientale e relative malattie. Le caratteristiche sociali sono state misurate usando una gamma di indicatori quali educazione, reddito e deprivazione. Per tutti i fattori di rischio ambientali sono individuate ineguaglianze socio-economiche come presentato di sotto (vedi Environment and health risks: a review on the influence and effects of social inequalities).
Le variazioni di accesso ad acqua e igiene tra ambiente urbano e rurale sono ancora estreme in alcuni paesi della Regione europea. In particolare l’igiene è insufficiente in alcune aree rurali dei paesi occidentali e orientali, dove le famiglie più povere non hanno un gabinetto per uso privato. Questo accade sia nei paesi della UE15 che nei nuovi stati membri (rispettivamente fino al 2.5% e 30.4% per i gruppi di popolazione meno abbiente). In alcuni Paesi dell’est, la mancanza di gabinetti nelle scuole è una barriera alla frequentazione e all’educazione femminile.
Nonostante le conseguenze degli incidenti stradali siano diminuite per tutte le fasce di reddito, le ineguaglianze restano tra i pedoni. I bambini appartenenti a famiglie senza reddito hanno un rischio di quasi cinque volte maggiore di subire ferite fatali da incidente stradale rispetto ai bambini di famiglie più abbienti. In Grecia nelle città più povere il rischio di incidenti per i pedoni è doppio rispetto alle città più ricche; e in Svezia i pedoni delle aree più povere rischiano il 90% in più di subire un incidente rispetto a quelli che vivono in aree più ricche. I giovani maschi riportano i tassi di incidente più alti per tutte le età ed in tutti i Paesi rispetto alle femmine.
I bambini che vivono nelle famiglie più povere rischiano fino a 37,7 volte in più di morire per le conseguenze dell’esposizione alle fiamme rispetto ai bambini che vivono nelle famiglie più ricche. Uno studio danese sugli incidenti domestici ha osservato un rischio fino a 2,4 volte maggiore per bruciature da acqua calda, tea e caffè nei gruppi meno abbienti rispetto ai più abbienti. I tassi di ricovero ospedaliero per gli avvelenamenti accidentali tra i bambini fino a 4 anni sono da 2 a 3 volte maggiori nei quartieri più poveri dell’East Midlands (Regno Unito) rispetto ai meno poveri. In Europa, 3 su 4 morti per incidente sono giovani maschi.
Differenze nella concentrazione degli inquinanti nell’aria indoor sono ad oggi i migliori marcatori delle diseguaglianze sociali nell’esposizione. Presso le residenze dei bambini svedesi più e meno abbienti sono stati misurati valori per il biossido di nitrogeno che vanno rispettivamente dai 13,5 ai 21,8µg/m3. La parte finlandese del progetto Expolis, che ha misurato l’esposizione agli inquinanti nelle città, ha rilevato che la disoccupazione aumenta di quasi tre volte l’esposizione al particolato fine rispetto a soggetti con un impiego.
Studi europei hanno concluso che i bambini provenienti da famiglie a basso reddito sono esposti al fumo passivo circa il doppio rispetto ai loro coetanei più ricchi, e ancora di più in automobile. Una gamma di determinanti sociali quali bassa fascia di reddito e livello di educazione, famiglie di disoccupati, di emigranti o di genitori single determina la frequenza del fumo in casa e di conseguenza il livello di esposizione.
Uno studio tedesco ha concluso che l’esposizione al traffico intenso è doppia per le persone che svolgono lavori di manovalanza o hanno un reddito basso rispetto ai colletti bianchi o a coloro che hanno un reddito alto. Risultati simili sono stati ottenuto in Svizzera in cui è stato rilevato che il 65% delle famiglie più povere vive in aree industriali in cui i livelli del rumore di sottofondo sono circa 7dB più alti rispetto alle zone residenziali.
Nella UE27 e Paesi candidati, il rischio di avere problemi di abitazione (mancanza di spazio, umidità e perdite, mancanza di un gabinetto con scarico, mancanza di doccia o vasca da bagno) per le famiglie più povere è spesso doppio e può arrivare fino a cinque volte di più rispetto alle famiglie più ricche. In circa il 30% dei Paesi UE le famiglie che vivono in povertà relativa hanno la metà delle possibilità di mantenere le loro case adeguatamente riscaldate. Inoltre, nei quartieri più bassi le famiglie con problemi di umidità o perdite sono rispettivamente il doppio o il triplo rispetto ai quartieri alti. Le Linee Guida OMS sulla qualità dell’aria concludono che coloro che occupano palazzi umidi o con muffe corrono fino al 75% di rischio in più di contrarre sintomi respiratori e asma.
In Inghilterra, le persone appartenenti ai gruppi più deprivati che vivono a 500 metri da un sito dichiarato contaminato sono cinque volte di più rispetto a quelle appartenenti ai gruppi meno deprivati.
Gli effetti del cambiamento climatico sulla salute sono già osservabili. Nell’ondata di calore dell’estate del 2003, furono riportate oltre70 000 morti in eccesso in 12 paesi europei. Il rischio di mortalità per calore aumenta con l’età, ma le persone che hanno una particolare vulnerabilità fisica o sociale sono a più alto rischio. Tra le quasi 1,100 morti in eccesso, l’Italia ha osservato il 17,8% di eccesso di mortalità nei gruppi di popolazione più povera rispetto al 5.9% dei meno poveri. In Francia, in tutti i gruppi d’età, la mortalità femminile è stata maggiore di quella maschile del 15-20%.

(Fonte: ARPATNEWS)

lunedì 8 marzo 2010

Arbitrio

Penso che circa una sessantacinquina d'anni fa c'è stata gente che ha combattuto per liberarci proprio dall'arbitrio del Governo nell'applicazione delle leggi... Siamo invece arrivati ai decreti governativi che, (leggere l'art.1, comma 1 e farsi due risate per la norma "aggiratio legis" che vi si trova: fatta apposta per quel tipo che è entrato in Tribunale entro l'ora prevista, ma poi è uscito per un panino dimenticandosi di depositare le liste..) per risolvere pasticci ed errori compiuti da persone impreparate, 'interpretano' le leggi. E' come dire che si può passare col rosso: quello che conta non è il segnale (la regola) ma chi guida la macchina (soprattutto se a guidarla c'è un potente/notabile di turno anzichè un poveraccio). Se domani mattina si presenta un cittadino e deposita in comune una pratica con 15 minuti di ritardo o questa non può essere accettata perchè manca una firma (una sola!) che facciamo? Gli diciamo di rivolgersi al governo? Come al solito ci sarà chi dice "questi non sono i problemi, i problemi sono ben altri!". Certo, come sempre. Ma occhio: qui stiamo parlando di legalità e di democrazia. Non proprio di noccioline...

Infine, ma è polemica marginale rispetto a quanto detto sopra, per chi pensa ad una macchinazione del Capo dello Stato (a mio avviso prendendo un granchio colossale) segnaliamo questo link del Quirnale. Nel quale, il Presidente della Repubblica, rispondendo a due cittadini di opposte vedute, spiega il perchè della sua firma.

Aggiungo, per pro memoria, questi due articoli della Costituzione anche solo per ricordare che in Italia il Capo dello Stato non ha mai la responsabilità politica degli atti. Che resta in seno al Parlamento o al Governo, a seconda dell'iniziativa legislativa.

Art. 87.
Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale.
Può inviare messaggi alle Camere.
Indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa la prima riunione.
Autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo.
Promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti.
Indice il referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione.
Nomina, nei casi indicati dalla legge, i funzionari dello Stato.
Accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifica i trattati internazionali, previa, quando occorra, l'autorizzazione delle Camere.
Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere.
Presiede il Consiglio superiore della magistratura.
Può concedere grazia e commutare le pene.
Conferisce le onorificenze della Repubblica.


Art. 89.
Nessun atto del Presidente della Repubblica è valido se non è controfirmato dai ministri proponenti, che ne assumono la responsabilità.

Gli atti che hanno valore legislativo e gli altri indicati dalla legge sono controfirmati anche dal Presidente del Consiglio dei Ministri.


E, in conclusione, l'articolo 77 sulla possibilità di decretazione d'urgenza de Governo:

Art. 77.
Il Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria.

Quando, in casi straordinari di necessità e d'urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere che, anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni.

I decreti perdono efficacia sin dall'inizio, se non sono convertiti in legge entro sessanta giorni dalla loro pubblicazione. Le Camere possono tuttavia regolare con legge i rapporti giuridici sorti sulla base dei decreti non convertiti.

mercoledì 3 marzo 2010

Busy...


Novità, cambiamenti, mille cose da fare e dopo cena pieni...sorry...

Intanto, però, per chi può c'è un'occasione importante in Valdelsa, stasera, per conoscere il nostro candidato presidente alla Regione Toscana.