Una scelta politica. Diciamoci la verità: il nuovo villaggio scolastico nel
programma di legislatura scritto dal PD e da SEL, quello che ha ottenuto oltre
il 70% dei consensi dei Sangimignanesi, non c’era. Perché, allora, un progetto così complesso di rifacimento ed
ammodernamento delle scuole comunali? La risposta è perché sulle scuole non si
scherza, così come non si scherza sulla sicurezza. Per noi sono una priorità. E
lo sono da sempre, a San Gimignano, per le forze di sinistra e di
centrosinistra che hanno governato la nostra città e che hanno investito nella
formazione e nell’educazione scolastica: non solo per rispondere ad un obbligo
di legge, ma nella consapevolezza che è dalla scuola, dai suoi insegnanti, dai
suoi programmi e dalle sue strutture che si formano i cittadini di domani. E
con la convinzione che accanto ad insegnanti capaci e preparati, a piani
dell’offerta formativa completi servissero anche strutture adeguate, moderne,
efficienti e soprattutto sicure. Fu così negli anni Settanta, lo è anche oggi.
Una scelta in continuità con l’attenzione di questi anni. A riprova di quanto appena detto
ecco alcuni esempi di investimenti effettuati nella passata legislatura
2009-2014: A)
ristrutturato/ammodernato l’Asilo Nido; B)
realizzata la pista ed il campo d’atletica anche ad uso scolastico; C) realizzata la nuova Scuola Materna
di Ulignano; D) ristrutturata la
Scuola Elementare di Ulignano per l’ottenimento del Certificato di Prevenzione
Incendi (CPI).
Una scelta di responsabilità. E’ sulla base di questa premessa che il Comune di San
Gimignano ha deciso di commissionare a dei professionisti specializzati uno
studio che verificasse se i fabbricati
scolastici fossero o meno coerenti con le nuove norme costruttive in materia di
sicurezza dell'edilizia scolastica. Oggetto dello studio sono state le
scuole realizzate negli anni '70 con la tipologia "a pannelli
prefabbricati": la Scuola Media, la Scuola Materna e la Scuola
Elementare di Ulignano. I risultati dell’indagine sono stati consegnati al
Comune a fine estate 2014. Ecco perché l’intero progetto non era nel programma
di legislatura. E soprattutto questi risultati hanno evidenziato un fatto
inedito e preoccupante: le tre scuole, per la loro tipologia costruttiva e per
la loro concezione strutturale, pur essendo state costruite a regola d'arte in
base alla normativa vigente in quegli anni, oggi non rispondono ai requisiti
realizzativi richiesti dall'attuale normativa.
I problemi si affrontano, non si scansano. E’ per questo che è nato il progetto
delle nuove scuole. Perché non abbiamo voluto far finta di non vedere. A
lasciarle così, beninteso, non sarebbe stato compiuto nessun reato. Ma abbiamo
scelto, pur in condizioni di bilancio comunale molto rigide, di affrontare il
problema che il Sindaco e la Giunta ha correttamente evidenziato, di non
restare fermi e di trovare delle soluzioni per dare una prospettiva ai nostri
edifici scolastici nella piena sicurezza e con la massima modernità.
Le soluzioni scelte. Le soluzioni non potevano essere che due: una manutenzione
spinta degli edifici o il loro totale rifacimento. Perché la seconda ipotesi?
Perché la Giunta comunale ha correttamente incaricato anche una altro soggetto,
l’Università di Firenze, affinché analizzasse anch’essa quanto prodotto dai
professionisti incaricati dal Comune, così da avere la massima garanzia del
quadro emerso. Le analisi condotte e le prime valutazioni hanno fatto emergere
la non economicità di un intervento di adeguamento. Questo il dettaglio: A) per la Scuola Media, l'unica
costruita su vari piani, un intervento di adeguamento alle normative vigenti ed
un miglioramento dell’efficienza energetica ed ambientale sarebbe risultato più
oneroso rispetto ad un edificio totalmente nuovo con tali caratteristiche; B) per la Scuola Materna è
risultata la convenienza di una nuova realizzazione in quanto i costi avrebbero
eguagliato quelli della manutenzione necessaria; C) per la Scuola Elementare di Ulignano, invece, è risultato
più conveniente l’intervento di manutenzione. Anche perché, come abbiamo appena
visto, già nella passata legislatura il Comune era intervenuto su questa scuola
con la messa a norma dell’impianto antincendio ed altre ristrutturazioni,
quando l’Amministrazione è intervenuta con i lavori di costruzione della nuova
Scuola Materna di Ulignano connessa a quella Elementare.
Interventi previsti su
Materna, Media del capoluogo e su Elementare di Ulignano. E per quella di San
Gimignano? Anche la
Scuola Elementare di San Gimignano è stata oggetto di un’indagine
approfondita dell’Università di Firenze. Da questa indagine è emerso che la
scuola può essere utilizzata a condizione che nell’arco di alcuni anni siano
effettuati alcuni lavori di miglioramento dell’edificio. Nell’estate 2015,
intanto, sono stati fatti i primi lavori per ospitare nella scuola elementare
del capoluogo, separando accessi e spazi didattici, anche gli alunni della Scuola
Media che è stata dichiarata inagibile. Intanto sono già stati stanziati gli 80mila euro per il Progetto Preliminare della Scuola
Elementare che dovrà essere redatto e che ci dirà, sulla base dell’indagine
dell’Università di Firenze, quale sarà l’esatto costo degli interventi di adeguamento
da fare.
Nuove scuole, gli interventi da realizzare: un progetto complesso e
completo. Alla fine di queste indagini il
quadro è risultato chiaro ed abbiamo capito subito di essere di fronte ad
un’opera eccezionale per le nostre forze, per il nostro bilancio e per la
nostra macchina comunale. Servono, infatti: 1) una nuova Scuola Media; 2) una nuova Scuola Materna; 3) una nuova palestra al posto della vecchia palestra delle
elementari.
A questi interventi andranno aggiunti, come detto, i lavori
per la manutenzione della Scuola Elementare di Ulignano, per la manutenzione
della Scuola Elementare di San Gimignano, i lavori per la sistemazione
delle aree esterne alle scuole e quelli per gestire la fase transitoria (alcuni
già realizzati per consentire, ad esempio, il trasloco dalle media alle
elementari del capoluogo).
Tutti gli interventi hanno le seguenti caratteristiche: a) rispondenza alle più recenti
normative in materia di sicurezza; b)
attuazione delle migliori pratiche in materia di qualità ambientale e
prestazioni energetiche; c)
riqualificazione e riorganizzazione urbanistica delle aree interessate,
soprattutto nel capoluogo; d) la
creazione di un nuovo impianto sportivo costituito dalla nuova palestra che
sarà costruita al posto di quella della elementari.
Un progetto grande e
dunque costoso. Ecco il dettaglio. I costi del progetto non sono indifferenti per le casse di
un Comune come il nostro. Ecco il dettaglio dei quadri economici:
A) la nuova
Scuola Media: € 2.930.000, di cui 2 mln da Regione e Governo e 930mila dal
Comune; B) la nuova Scuola Materna €
2.240.000 di cui 1.950.000 mln da Regione e Governo e 290mila dal Comune; C) la nuova palestra € 1.110.000 di cui
950mila da Regione e Governo e 160mila euro dal Comune, per un totale complessivo
di € 6.280.000.
A
questi costi si sommano 200mila euro per le sistemazioni degli spazi esterni,
gli 800mila euro per la sistemazione della Scuola Elementare di Ulignano, i
circa 300.000 euro per la gestione della fase transitoria, gli 80mila euro del
Progetto Preliminare della Scuola Elementare. Quindi un grande progetto, dal
costo complessivo di quasi 8 milioni di euro.
Da dove arrivano le risorse? Dei 6.280.000 milioni di euro di costo per i tre nuovi
edifici, circa 4.900.000 milioni di euro sono venuti da un contributo della
Regione Toscana a valere su risorse del Governo Renzi, che finanzia un piano
triennale di interventi strutturali sugli edifici scolastici in tutta Italia.
Il Comune ha partecipato al bando della Regione che è scaduto a fine marzo 2015
ed ha intercettato più risorse di tutti in provincia di Siena, vedendosi
finanziati 3 progetti su 4. Il quarto è quello della Scuola Elementare di
Ulignano che è però risultato ammissibile e in buona posizione, così che non
appena la graduatoria scorrerà potrà anch’esso beneficiare dei finanziamenti.
Un risultato per nulla scontato, di cui andare orgogliosi e che rende oggi
tutta l’operazione sostenibile anche dal punto di vista finanziario, anche per
un altro motivo. La Legge di Stabilità per il 2016 ha da un lato
considerato questi contributi comunque fuori dai vincoli dei limiti di spesa
imposti agli Enti Locali ed ha di fatto superato il vecchio funzionamento del
Patto di Stabilità interno. Per cui, per farla breve, un Comune può spendere i
soldi che ha. Sembra una banalità dirlo, ma non era così fino all’anno scorso.
E San Gimignano ne era un esempio, purtroppo.
Gira questa storiella: “si rifanno le
scuole perché sono arrivati i soldi””…
Si tratta di una bufala che più bufala non si può. L’arrivo dei finanziamenti
dalla Regione/Governo rendono certo il cammino più agevole. Ma da un punto di
vista di scelte politiche le scuole si sarebbero fatte comunque. Come
Consiglieri comunali, ad esempio, abbiamo fin da subito apprezzato la decisione
della Giunta di affrontare il problema e di risolverlo. Tuttavia, mentre da un
lato abbiamo fatto tutti i passi necessari e ci siamo assunti tutte le
responsabilità del caso votando deliberazioni pesantissime in Consiglio
Comunale, dall’altra, nelle more degli esiti del bando, abbiamo chiesto alla
Giunta di lavorare anche ad un “piano b”: cioè ad uno scenario che
contemplasse anche la possibilità di non ricevere nemmeno un euro o pochissime
risorse esterne di finanziamento e di trovarci nelle condizioni di non reggere
il peso degli investimenti necessari con il solo bilancio comunale. Ci sarebbe
voluto più tempo, ancora più disagi probabilmente, con un eventuale “piano b”,
ma l’obiettivo e la determinazione di risolvere il problema della sopravvenuta
inadeguatezza delle nostre scuole lo avremmo affrontato comunque e senza tergiversare.
Tutti bravi! Ora che sono arrivate le
risorse… Leggiamo e sentiamo qua e là che ora tutte
le forze politiche si dichiarano d’accordo con il progetto, che tutti si
prodigano nel voler dare informazioni di qualunque tipo, qualcuno vorrebbe
sostituirsi alla Giunta Comunale, altri rivendicano a sé tutti i meriti e via
discorrendo. Bene. A noi non fa altro che piacere che finalmente ci sia
convergenza. Quello che però ci preme ricordare, per onestà intellettuale e
rispetto verso il lavoro svolto dal Gruppo Consiliare del Centrosinistra per
San Gimignano (di cui fino ad inizio del 2015 faceva parte anche SEL) è che
quando il 28 novembre 2014 c’era da votare la variazione di bilancio per consentire
al Comune di partecipare ai bandi della Regione per intercettare le risorse, i
voti a favore sono venuti soltanto dal nostro gruppo. Mentre hanno votato
contro i gruppi M5S e Lista Civica. Con quel voto abbiamo di fatto
rivoluzionato il bilancio comunale nella parte degli investimenti, fermando
tantissime opere pubbliche, dichiarandoci disponibili a vendere anche una buona
parte del patrimonio disponibile del nostro Comune pur di partecipare a quel
bando per fare le scuole. Un voto pesantissimo, che cambiava le priorità di
spesa dell’Amministrazione, che impegnava patrimonio pubblico e che cadeva in
una fase politico-amministrativa in cui il Patto di Stabilità era pienamente
vigente e non c’era nessuna certezza che gli eventuali contributi che avremmo
ricevuto sarebbero stati fuori dal conteggio del Patto, o che il Patto di
Stabilità sarebbe poi stato superato (come di fatto è avvenuto solo dal gennaio
2016). E sempre per onestà intellettuale va ricordato anche quanto successo a
giugno 2015. Cioè quando c’è stato bisogno di finanziarie, una volta avuta la
certezza dei 4,9 milioni della Regione/Governo, la quota parte a carico del
Comune per completare il finanziamento dei tre nuovi interventi, per un totale
di 1,7 milioni di euro, così da poter bandire la gara di appalto, oltre
all’ipotesi di intervento sulla Scuola Elementare di Ulignano. Ebbene, anche in
questo caso, i voti a favore per questa operazione sono arrivati ancora una
volta e solamente dal Gruppo Consiliare Centrosinistra per San Gimignano. Mentre
si sono astenuti M5S e Lista Civica. Ora tutte le forze politiche si dicono
favorevoli al progetto delle nuove scuole. Bene, ci fa piacere che finalmente
sia così. Ma almeno si raccontino le cose per come sono andate. Quel nostro voto
è stato importantissimo: perché il rischio era di non fare in tempo a bandire
le gare di appalto e perdere così le risorse assegnate.
Una volta completato il finanziamento non
si poteva partire subito con i lavori della nuova Scuola Materna? E’ stata una domanda legittima che molti hanno fatto.
Iniziare subito i lavori della nuova materna senza doverla liberare per
abbatterla per creare lo spazio per la nuova Scuola Media e la nuova palestra.
Ma purtroppo come abbiamo sempre detto la struttura del bando regionale non ci
consentiva differenziazioni tra progetto e progetto e obbligava
l’Amministrazione ad impiegare le risorse immediatamente e tutte insieme.
Aggiungere altre risorse dal solo bilancio comunale per anticipare i tempi,
avrebbe voluto dire non rispettare il disegno del nuovo villaggio e aggravare
ancora di più il bilancio comunale, oltre a spendere due volte.
Ecco perché è stata scelta Ulignano per i
bambini della scuola materna del capoluogo. Una
volta ottenuti i finanziamenti e appaltati i lavori in questi primi mesi del
2016, si è posto il tema di come svolgere il prossimo anno scolastico 2016-2017
senza la materna del capoluogo. Su questo punto come consiglieri abbiamo
suggerito che l’opzione di non fare l’anno scolastico per la materna non era
una opzione all’altezza del nostro Comune e della nostra storia. Il servizio
andava garantito. Anche se, a termini di legge, la scuola materna non è scuola
dell’obbligo ed il Comune non sarebbe stato sanzionabile di nulla. Tuttavia la
scelta politica è stata molto chiara. Un minuto dopo abbiamo caldeggiato,
seppure a fronte di qualche evidente disagio, la soluzione che i bambini
trovassero ospitalità in una struttura nata e progettata con la funzione di
scuola, anziché pensare a soluzioni temporanee di pre-fabbricati o di altre
strutture che non sono nate per ospitare delle scuole. Questo perché nel primo
caso i costi sarebbe stati alla fine quasi come quelli di un’altra scuola nuova
(e chi l’avrebbe pagata non si sa…), nel secondo caso perché siamo convinti che
un edificio progettato per le funzioni scolastiche, seppure con spazi più ristretti,
sia comunque ed in ogni caso più idoneo ad ospitare le attività didattiche di
ogni giorno. E’ quello che alla fine è accaduto.
Deciso il “se” fare le nuove scuole, ora va
gestito il “come”: con il maggior dialogo possibile e con la massima
trasparenza. Con le scelte che
abbiamo descritto ora il progetto è entrato nella fase realizzativa. E per
quanto ci riguarda, come consiglieri comunali di maggioranza, abbiamo chiesto e
concordato con la Giunta, che già si era attivata in tal senso, che questa fase
sia ora gestita con la più ampia disponibilità al dialogo e la massima
trasparenza possibile. Noi siamo consapevoli che la fase esecutiva creerà
alcuni disagi alle famiglie che hanno i figli nelle scuole coinvolte dal
progetto. Inutile nascondersi. Al tempo stesso siamo consapevoli che non una
massiccia, costante e chiara informazione alle famiglie tutti questi problemi
non solo possono essere affrontati ma, soprattutto, gestiti.
In
proposito pensiamo che: a) sia
positivo il lavoro già avviato dal Sindaco e della Giunta con i genitori e col
neo costituito Comitato dei genitori; b)
sia positiva la costituzione del Comitato dei genitori, perché contribuisce a
semplificare i canali di informazione, contribuisce a dare certezza alle
informazioni che circolano, evita inutili e fastidiose distorsioni delle
informazioni stesse, rappresenta un soggetto ed un luogo per un confronto
costruttivo nel merito dei problemi; c)
che le informazioni ufficiali al Comitato, alle famiglie ed alla cittadinanza
non possono che venire dall’organo esecutivo dell’Amministrazione, cioè dal
Sindaco e dalla Giunta Comunale, che tutti i giorni hanno rapporti con le
imprese, le direzioni lavori, la direzione scolastica e con la struttura
tecnica del Comune che soprintende ai lavori.
Noi
consiglieri comunali siamo naturalmente a disposizione dei Sangimignanesi per
tutto il tipo di segnalazioni, suggerimenti, considerazioni del caso ma non
potranno essere confusi i ruoli. A noi spetta un ruolo di indirizzo e lo
abbiamo già esercitato, dicendo sì al bilancio e al progetto per fare il nuovo
villaggio scolastico.
Intanto: che cosa ha comportato la
chiusura della Scuola Media?
L’ordinanza di chiusura della Scuola Media ha comportato alcune conseguenze:
dolorose ma necessarie. Vediamole, nell’ordine: 1) la chiusura della cucina e quindi
della mensa in gestione diretta con conseguente appalto esterno della fornitura
di pasti (non sono cambiati i requisiti quali-quantitativi richiesti dal
Comune) ; 2) lo spostamento a Colle
Val d’Elsa dell’Istituto Enogastronomico. Scelta molto sofferta ma obbligata,
anche perché la Provincia di Siena si è dichiarata indisponibile a costruire un
nuovo fabbricato a San Gimignano, preferendo la soluzione già pronta nel plesso
dei Licei a Colle; 3) l’accorpamento
dentro la Scuola Elementare di tutte le classi della Scuola Media; 4) il trasferimento per l’anno
scolastico 2016/2017 di tutti bambini della Scuola Materna presso la Scuola di
Ulignano; 5) l’acquisto di un
capannone industriale a Fugnano per la delocalizzazione del magazzino comunale;
6) la prossima chiusura degli
spogliatoi del Palazzetto dello sport con la costruzione di nuovi spogliatoi e
altri volumi esterni di tipo prefabbricato.
E dopo che saranno realizzati i 3 nuovi edifici? Andranno
necessariamente fatti alcuni interventi. Eccoli: A) il completamento
della sistemazione degli spazi esterni con l’appalto del progetto di
costruzione del parcheggio e della nuova viabilità (circa 200.000 euro); B) la sistemazione antisismica ed
efficientamento energetico, oltre ad una ristrutturazione globale, della Scuola
Elementare di Ulignano (800.000 euro); C)
la realizzazione del Progetto per gli interventi da fare nella Scuola
Elementare del Capoluogo (come abbiamo visto è stato finanziata la
progettazione preliminare per 80.000 euro).
Una opportunità di riqualificazione urbanistica, non solo
un nuovo villaggio scolastico. E’ quello che
pensiamo sia, e abbiamo voluto che fosse assieme alla Giunta comunale, questo
progetto: non solo un’operazione per le nuove scuole ma un’operazione
urbanistica. Infatti l’abbattimento dell’attuale Scuola Materna e dell’attuale
Palestra delle Elementari, la costruzione della nuova Scuola Media e della
nuova Palestra e la costruzione della nuova Scuola Materna accanto all’attuale
Asilo Nido, configurano la creazione di due nuovi poli, collegati dalle
infrastrutture sportive del campo d’atletica e dell’attuale palazzetto dello
sport. Ma tutte queste azioni sono anche l’occasione per sistemare e migliorare
l’attuale viabilità e sosta di fronte e nelle vicinanze di questi due nuovi
poli, con interventi per la circolazione veicolare, la sicurezza stradale, la
gestione/separazione dei flussi di traffico e una nuova dotazione di parcheggi.
Se poi i lavori della circonvallazione riprendessero presto (come speriamo), la
realizzazione di questa fondamentale opera consentirebbe di attuare pienamente
le previsioni del Piano Strutturale. Piano che già oggi prevede una viabilità
che, costeggiando l’attuale campo di calcio di Belvedere per intenderci, si
riconnette con il tracciato della circonvallazione. Questo consentirà di
gestire meglio il traffico, di evitare imbottigliamenti e istituire sensi unici
per fluidificare la circolazione.
Una operazione urbanistica ed un’idea per il dopo scuole
medie. Nel mentre abbiamo affrontato l’emergenza della chiusura
della Scuola Media, una volta trovate le soluzioni per la collocazione delle
classi in altri edifici, abbiamo iniziato anche a ragionare su cosa vogliamo
farne di questo edificio non più utilizzabile. La nostra volontà politica è
chiara fin da adesso: non vogliamo che resti una “cattedrale nel deserto”.
Abbiamo delle idee. Così come le abbiamo avute per la ricollocazione del cantiere
comunale che da lì se ne andrà. Abbiamo infatti condiviso la proposta della
Giunta e datole mandato di partecipare ad un’asta fallimentare per l’acquisto
di un fabbricato in località Fugnano. Vediamo quali saranno gli esiti. Ma se
saranno positivi questi consentiranno all’Amministrazione di collocare in
un’unica sede tutti i vari magazzini comunali sparsi qua e là nel nostro territorio
e avremo un luogo dove poter ricollocare anche alcuni servizi pubblici vicini
alla circonvallazione (come, ad esempio, la Polizia Municipale o l’Urp)
rivedendo così anche altre previsioni urbanistiche che ipotizzavano questi
servizi in località Santa Chiara, quindi con la stessa funzionalità ma con
minore consumo di suolo.
Per il futuro
della Scuola Media (che andrà demolita) pensiamo anche di cogliere l’occasione
della revisione degli strumenti urbanistici prevista dalla legge e che
affronteremo già nei prossimi mesi (in particolare la redazione del POC – Piano
Operativo Comunale, quello che si chiamava prima RU – Regolamento Urbanistico e
l’adeguamento alle normative sopraggiunte del PS – Piano Strutturale). Ebbene,
noi pensiamo che sia necessario fin da subito prevedere la destinazione futura
del fabbricato. E pensiamo che queste possano essere due: o il mantenimento di
una destinazione formativa (se ad esempio, ulteriori indagini sulle nostre
scuole richiedessero ancora nuovi spazi, cosa che oggi non possiamo sapere),
oppure una destinazione ad usi civici, in coerenza con quanto scritto nel
nostro programma di legislatura. San Gimignano ha un tessuto ricchissimo di
associazionismo, di impegno civico che noi pensiamo meriti una sua casa. Una “Casa
per il nostro senso civico”, dove le nostre associazioni possano trovare una
sede e spazi funzionali alle attività sociali, culturali, ricreative, con spazi
idonei ed attrezzati, sale polivalenti. Insomma, un luogo per tutti i
Sangimignanesi.
Febbraio 2016 - A cura del Gruppo
Consiliare Centrosinistra per San Gimignano -