Quello che vedo, leggo e ascolto sull’Italicum è abbastanza
incomprensibile. Mi domando che maggioranza fosse quella che reggeva il partito
allora, oggi divenuta minoranza.
Quello che penso sull’Italicum l’ho già scritto qui.
Per quelle ragioni, trovo strumentale questa forzatura, questo muro contro muro. L’obiettivo non è la democrazia, diciamocelo, è Renzi. Che ha mille difetti. Che è andato al governo come c’è andato.
Che sul partito, la sua forma ed il suo stare insieme sta facendo zero, esattamente come il suo predecessore Bersani, ma che sta facendo almeno quello che, tra le altre cose, avevamo proposto in campagna elettorale nel 2013: dare all’Italia una nuova legge elettorale dopo quasi 10 anni di traccheggiamento. E di farlo con la più ampia condivisione possibile.
Quello che penso sull’Italicum l’ho già scritto qui.
Per quelle ragioni, trovo strumentale questa forzatura, questo muro contro muro. L’obiettivo non è la democrazia, diciamocelo, è Renzi. Che ha mille difetti. Che è andato al governo come c’è andato.
Che sul partito, la sua forma ed il suo stare insieme sta facendo zero, esattamente come il suo predecessore Bersani, ma che sta facendo almeno quello che, tra le altre cose, avevamo proposto in campagna elettorale nel 2013: dare all’Italia una nuova legge elettorale dopo quasi 10 anni di traccheggiamento. E di farlo con la più ampia condivisione possibile.
Oggi, dopo averla votata al Senato, la minoranza
si comporta come Forza Italia. Che l’ha votata al Senato ma la rinnega alla
Camera per lo “sgarbo” subito (a detta loro) con l’elezione di Mattarella. La
forzatura prodotta dalla minoranza ha portato alla sostituzione dei
parlamentari in Commissione (brutta pagina).
Ma va anche detto come sia impensabile non rispettare la volontà – prodottasi democraticamente – della maggioranza, così come la discussione avvenuta all’interno del Partito (ripeto per l’ennesima volta che quella discussione ha portato migliorie significative proprio grazie al lavoro della minoranza). Altrimenti meglio essere più onesti e conseguenti: dimettendosi dal Parlamento, mica dal Pd. E questo deve valere sempre: che ci sia Renzi o Bersani leader.
Ma va anche detto come sia impensabile non rispettare la volontà – prodottasi democraticamente – della maggioranza, così come la discussione avvenuta all’interno del Partito (ripeto per l’ennesima volta che quella discussione ha portato migliorie significative proprio grazie al lavoro della minoranza). Altrimenti meglio essere più onesti e conseguenti: dimettendosi dal Parlamento, mica dal Pd. E questo deve valere sempre: che ci sia Renzi o Bersani leader.
Se non si rispetta questa regola allora chiudiamo
bottega, in attesa che qualcuno trovi altri versi per tenere insieme un
partito. L’effetto di tale forzatura, invece, è stato quello di mettere sotto
attacco Renzi (che non fa nulla per meritarsi carezze), scatenare le opposizioni che non aspettavano altro per
spettacolizzare, ridurre al lumicino le forze (in senso letterale) che
sosterranno in Parlamento questa nuova legge. Con una ipocrisia di fondo non
minore a quella dimostrata da Forza Italia. Spero proprio che la minoranza ci
ripensi e che il governo non metta la fiducia. Sarebbero entrambe
incomprensibili. Avrei trovato, invece, più comprensibili battaglie, anche aspre, su jobs act, riforma costituzionale o sul peggioramento dell'etica politica nel nostro partito. Ma di quest'ultima parlo in un altro post.
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