martedì 9 dicembre 2008

Obama e la modernizzazione ecologica dell'economia americana

Il giorno dopo la diffusione dei dati sull'occupazione USA, che parlano di 533.000posti di lavoro in meno solo nel mese di novembre, e l'ennesimo tracollo delle Borse mondiali, il presidente eletto Barack Obama ha presentato, nel discorso radiofonico del sabato al popolo americano, il più imponente piano di investimenti dagli anni '30 ad oggi.
Dall'epoca, per intenderci, del New Deal di Franklin Delano Rooswelt e John Mainard Keynes. Per invertire la tendenza di un'economia sempre più febbricitante, Barack Obama sarebbe pronto a stanziare 136 milioni di dollari solo per le infrastrutture stradali e ferroviarie.
Come nel periodo del New Deal, il presidente eletto punta a far salir ei consumi dando una nuov apossibilità ai disoccupati, con l'obiettivo di creare 2,5 milioni di posti di lavoro entro il 2011. E siccome la crisi sarà lunga e "prima di migliorare dovrà peggiorare", il team economico di Obama sa che solo un intervento sistematico può rimettere l'economia americana sui giusti binari.
Per questo motivo gli investimenti non riguarderanno solo strade e ferrovie, ma soprattutto la diffusione capillare della banda larga (attualmente gli USA sono al 15° posto nel mondo per la diffusione di questa tecnologia), il risparmio energetico negli edifici pubblici, l'ammodernamento degli edifici scolastici, la riforma del sistema sanitario americano.
Una scossa che se confermata andrà ad agire sui fondamenti stessi del sistema economico statunitense, così come disegnato dai tempi di Reagan in poi.Non si tratterà però di interventi a pioggia, né di palliativi a sostegno dei consumi. I singoli Stati dell'Unione saranno infatti parte attiva nell'attuazione del piano di investimenti. Nel caso in cui i fondi stanziati non vengano utilizzati in tempi rapidi, questi verranno sottratti e dirottati in altri ambiti. Insomma un richiamo alla collaborazione di tutti gi attori istituzionali, al di là di qualsiasi posizione politica rappresentino. Un'epoca nuova quella che sta preparando il Presidente eletto nel countdown che lo separa dal 20 gennaio 2009, giorno del suo insediamento ufficiale alla Casa Bianca.
Dopo lo stanziamento di circa 17 miliardi di dollari a sostegno del settore automobilistico, Barack Obama appare deciso a difendere l'industria americana e a traghettare il paese fuori dalla crisi, creando posti di lavoro, e opportunità di investimento. Contribuendo in sostanza a restituire fiducia e sicurezza ai cittadini americani.
Il tutto mentre l'Europa sta a guardare.
Interventi di questo tipo sarebbero infatti considerati da Bruxelles un palese aiuto di Stato. E in attesa che la macchina europea riesca a muoversi in maniera condivisa per difendere il proprio sistema economico, in Italia il governo non trova di meglio da fare che tagliare gli investimenti e le agevolazioni alla scuola e per il risparmio energetico.

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