domenica 31 gennaio 2010

Funziona così?

come Giulia e Carlo...

Davvero "è nella mancanza di cura delle cose più semplici che facciamo gli errori più grandi" (?).

venerdì 29 gennaio 2010

E bravo Virzì



ieri ho visto la prima cosa bella. Bravo Virzì. Intensissimo film. Mi piace Virzì perchè sa raccontare l'italianità con tratto semplice e veritiero. Mi piace perchè mette sempre al centro delle sue storie le persone, le loro vite, i loro bisogni, le loro paure, i difetti, le ambizioni. C'è un realismo degno della migliore commedia all'italiana nei suoi film, ma anche un umorismo di fondo che oltre a farti divertire (da buon toscano)ti fa anche riflettere. Bravo toscanaccio!

giovedì 28 gennaio 2010

Un bellissimo spreco di tempo?

A parte la canzone (che è indovinata per il film), vien da pensare che son già passati dieci anni dall'ultimo bacio..."ehi baby"!!! (come dice Lorenzo a fine canzone...).




One, due, tre, four.

Un bellissimo spreco di tempo
un’impresa impossibile
l’invenzione di un sogno
una vita in un giorno
una tenda al di là della duna

Un pianeta in un sasso, l’infinito in un passo
il riflesso di un sole sull’onda di un fiume
son tornate le lucciole a Roma
nei parchi del centro l’estate profuma.

Una mamma, un amante, una figlia
un impegno, una volta una nuvola scura
un magnete sul frigo, un quaderno di appunti
una casa, un aereo che vola.

Baciami ancora…
Baciami ancora…

Tutto il resto è un rumore lontano
una stella che esplode ai confini del cielo.

Baciami ancora…
Baciami ancora…

Voglio stare con te
inseguire con te
tutte le onde del nostro destino.

Una bimba che danza, un cielo, una stanza
una strada, un lavoro, una scuola
un pensiero che sfugge
una luce che sfiora
una fiamma che incendia l’aurora.

Un errore perfetto, un diamante, un difetto
uno strappo che non si ricuce.

Un respiro profondo per non impazzire
una semplice storia d’amore.

Un pirata, un soldato, un dio da tradire
e l’occasione che non hai mai incontrato.

La tua vera natura, la giustizia del mondo
che punisce chi ha le ali e non vola.

Baciami ancora…
Baciami ancora…

Tutto il resto è un rumore lontano
una stella che esplode ai confini del cielo.

Baciami ancora…
Baciami ancora…

Voglio stare con te
invecchiare con te
stare soli io e te sulla luna.

Coincidenze, destino,
un gigante, un bambino
che gioca con l’arco e le frecce
che colpisce e poi scappa
un tesoro, una mappa,
l’amore che detta ogni legge
per provare a vedere
che c’è laggiù in fondo
dove sembra impossibile stare da soli
a guardarsi negli occhi
a riempire gli specchi
con i nostri riflessi migliori

Baciami ancora…
Baciami ancora…

Voglio stare con te
inseguire con te
tutte le onde del nostro destino.

Baciami ancora…

mercoledì 27 gennaio 2010

27 GENNAIO GIORNO DELLA MEMORIA

"Se comprendere è impossibile,
conoscere è necessario" (P.L).

Come spesso accade, sono ancora le parole di Primo Levi a darci la dimensione giusta, di cosa sia stato l'Olocausto (dal greco holos "tutto/completo" e kausto o kaustos "rogo,fuoco" non rircodo bene). Si può comprendere l'Olocausto? Credo proprio di no. E’ qualcosa che sfugge all’umana comprensione, alla categoria dell’umano stesso. Però si può conoscere. Questo sì. Ed è pure necessario. Per conoscere, appunto, di cosa stiamo parlando (contro la ferocia del negazionismo). Necessario per ricordare che questo è stato e potrebbe riessere. In parte, anche se in proporzioni diverse, che tuttavia non ne diminuiscono la brutalità, è già riaccaduto. Necessario anche -e non solo- per esercitare la memoria, ma per vigilare! E per vigilare non basta mettere un punto esclamativo dopo la parola vigilare (come ho appena fatto). Sta a tutti noi, ogni giorno, nei vari ambiti in cui si esplica e si esercita la nostra vita, vigilare. E il primo livello di vigilanza da fare è su di noi: su come ci comportiamo nei confronti degli altri, soprattutto dei “diversi” da noi, su come e quanto ci preoccupiamo di ciò che ci accade intorno, di come siamo in grado di indignarci e di reagire di fronte ai soprusi, alle violenze, alle intolleranze, alle arroganze piccole e grandi. Nasce tutto da qui, non ci giriamo intorno e non ditemi che è retorica. Non diamo la colpa agli altri. Guardiamo e vigiliamo prima di tutto su noi stessi. Ogni giorno. Senza voltarci dall’altra parte. Posto le parole di Primo Levi, i cui libri, sono stati per me come penso per molti ragazzi, un autentico schiaffo in faccia per la loro verità, crudeltà, miseria, barbarie e disumanità nella narrazione di ciò che è stato. Proprio per questo, poiché sono le parole di un uomo che questa tragedia ha vissuto, subito ed attraversato, trovo che le parole di Levi siano ancora le più autentiche. Non possiamo fingere di fronte a queste parole. Non possiamo fingere di fronte a Primo. Perché sappiamo che lui ci parla con i propri occhi, con le propria pelle, con la propria anima.
E lo fa con l’ansia di chi sa che per chi l’ascolta, se comprendere è impossibile, conoscere è necessario.


Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per la via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

Primo Levi
Se questo è un uomo (Einaudi,1947)


Bertold Brecht:
«E voi, imparate che occorre vedere e non guardare in aria;
occorre agire e non parlare.
Questo mostro stava, una volta, per governare il mondo!
I popoli lo spensero, ma ora non cantiamo vittoria troppo presto:
il grembo da cui nacque è ancor fecondo».

Tratto da "La resistibile ascesa di Arturo Ui"


***
Colgo anche l'occasione per ricordare l'instacabile iniziativa dell'ANPI di San Gimignano che anche nel 2010 riprende la sua rassegna "La Costituzione a teatro. Parla con me...", facendo conoscere con un approccio moderno agli articoli della Costituzione Italiana, analizzati attraverso gli interventi dei relatori e la proiezione di film d’autore.

In occasione occasione del "27 gennaio GIORNATA DELLA MEMORIA”, sabato 30 gennaio col patrocinio del Comune, la sezione A.N.P.I. San Gimignano e la Compagnia Giardino Chiuso, presso il Teatro dei Leggieri a San Gimignano organizzano "La Cosituzione a teatro" - “Art. 3 - Dignità ed eguaglianza” ed a seguire la proiezione del film IL PIANISTA di Roman Polanski. Inizio alle ore 21.
***

martedì 26 gennaio 2010

Senza strategia resta lontano il miraggio green

Lo dice bene Annalisa D'Orazio qui.

Ma quand'anche ci arrivassimo, come dice il prof Frey, la rivoluzione ha bisogno di coerenza.

Intanto in Italia - denuncia Legambiente che ha annunciato assieme all'Inu (istituto nazionale urbanistica) la creazione di un centro di ricerca sui consumi di suolo - 100 ettari al giorno scompaiono sotto il peso del cemento, una trasformazione del territorio che negli ultimi decenni ha assunto una dinamica accelerata e non commisurata ai reali bisogni insediativi.

La Società della Salute approda in Consiglio

COMUNE DI SAN GIMIGNANO - PROVINCIA DI SIENA

Oggetto: Convocazione Consiglio Comunale

La S.V. è invitata alla riunione del Consiglio Comunale che si terrà in seduta straordinaria, presso la sede comunale, il giorno 26 gennaio 2010, alle ore 18.30 per la discussione del seguente ordine del giorno:
1. Approvazione verbali sedute consiliari;
2. Comunicazioni del Sindaco;
3. Approvazione Statuto e Convenzione per la costituzione della “Società della Salute”.

IL SINDACO - Giacomo Bassi

Che cosa è la Società della Salute?
Le SdS sono consorzi volontari tra i comuni della zona-distretto e la azienda sanitaria e consentono la piena integrazione delle attività sanitarie e socio-sanitarie con le attività assistenziali, il governo dei servizi territoriali, le soluzioni organizzative, la continuità del percorso diagnostico terapeutico e assistenziale. Svolgono funzioni di indirizzo e programmazione strategica, programmazione operativa e attuativa annuale, organizzazione e gestione delle attività socio-sanitarie e delle attività di assistenza sociale individuate dal piano regionale, controllo, monitoraggio e valutazione. L'assistenza sanitaria territoriale è esercitata dall'azienda in attuazione della programmazione delle SdS ed è basata su modelli organizzativi che privilegiano il lavoro associato e multiprofessionale. La governance istituzionale è affidata alla Conferenza aziendale dei sindaci e, dove non vi è SdS, alla Conferenza zonale dei sindaci e il direttore della SdS è responsabile della zona distretto. Nel caso specifico valdelsano la Fondazione Territori Sociali Alta Valdelsa sarà parte integrante della SdS come soggetto che gestisce direttamente, per conto dei comuni valdelsani, i servizi sociali.
Leggi qui per approfondire.

Vieni a ballare in Puglia, Puglia, Puglia...

E' andata come doveva andare. Ha vinto Nichi. Era chiaro. Le persone si sono accorte prima di tutti che quello che si stava facendo in Puglia era solo un "pasticcio di potere" una "somma a risultato zero". Non ho mai sentito parlare del fatto che Vendola avesse fatto bene o avesse fatto male, di quali azioni erano state impostate in discontinuità con la gestione Fitto precedente, quali cose fossero migliorate, quali restate uguali. Insomma: quello che si dovrebbe fare alla fine di un mandato. Un resoconto ed una valutazione dell'operato. Niente di tutto questo. Si è tentata un'operazione di vertice, punita dagli elettori che (davvero tanti alle primarie) hanno premiato Nichi. Mi domando: avendo il Pd come unico alleato a sinistra "Sinistra Ecologia E libertà" (Di Pietro tanto sinistra non lo considererei...) conveniva proprio scatenare questa "battaglia" nell'unica regione in cui questa forza esprime il governo, tanto più senza aver fatto una valutazione sul merito delle cose fatte o non fatte, con l'unico risultato di aver stizzito l'unico alleato affidabile alla nostra sinistra? Per me no. Evidentemente. Alla fine è andata come doveva andare.

C'è chi ha detto: quando il capo non sa vedere.

venerdì 22 gennaio 2010

Ghiandino

Oggi solo per Stefano.
Tutto il resto è un rumore lontano....

Quanto mi manchi. Quante cose hanno perso di senso.
La stessa politica ha perso il sorriso senza di te. Come noi.
Grazie Stefano.
Ciao Presidente.... tcha tcha tcha....

***
Stasera alle 21.30 al Circolo di San Benedetto ricollochiamo la targa del Circolo che da oggi porterà il nome di Stefano. Circolo Pd San Benedetto -"Stefano Giusti"

lunedì 18 gennaio 2010

Primo Consiglio Comunale dell'anno

COMUNE DI SAN GIMIGNANO -PROVINCIA DI SIENA

Oggetto: Convocazione Consiglio Comunale

La S.V. è invitata alla riunione del Consiglio Comunale che si terrà in seduta straordinaria,presso la sede comunale, il giorno 19 gennaio 2010, alle ore 17.00 per la discussione del seguente ordine del giorno:
1. Approvazione verbali sedute consiliari;
2. Comunicazioni del Sindaco;
3. Interrogazioni ed interpellanze;
4. Adozione programma aziendale pluriennale di miglioramento agricolo ambientale (PAPMAA) per l’ampliamento di una cantina e fienile dell’Az.Agr. Fattoria Poggio Alloro;
5. Convenzione per la gestione associata di funzioni in materia previdenziale;
6. Statuto e Regolamento dell’Associazione Nazionale Città del Vino. Modifica.
- Approvazione Statuto e Convenzione per la costituzione della “Società della Salute”.

IL SINDACO - Giacomo Bassi


Quanto prima il solito "di cosa si tratta?"...

Craxi, tra luci e ombre...

Il testo integrale della missiva inviata dal capo dello Stato in occasione del decennale della scomparsa del leader socialista

La lettera di Napolitano alla famiglia Craxi


"Cara Signora, ricorre domani il decimo anniversario della morte di Bettino Craxi, e io desidero innanzitutto esprimere a lei, ai suoi figli, ai suoi famigliari, la mia vicinanza personale in un momento che è per voi di particolare tristezza, nel ricordo di vicende conclusesi tragicamente. Non dimentico il rapporto che fin dagli anni '70 ebbi con lui per il ruolo che allora svolgevo nella vita politica e parlamentare. Si trattò di un rapporto franco e leale, nel dissenso e nel consenso che segnavano le nostre discussioni e le nostre relazioni anche sul piano istituzionale. E non dimentico quel che Bettino Craxi, giunto alla guida del Partito Socialista Italiano, rappresentò come protagonista del confronto nella sinistra italiana ed europea.

Ma non è su ciò che oggi posso e intendo tornare.

Per la funzione che esercito al vertice dello Stato, mi pongo, cara Signora, dal solo punto di vista dell'interesse delle istituzioni repubblicane, che suggerisce di cogliere anche l'occasione di una ricorrenza carica - oltre che di dolorose memorie personali - di diversi e controversi significati storici, per favorire una più serena e condivisa considerazione del difficile cammino della democrazia italiana nel primo cinquantennio repubblicano.

E' stato parte di quel cammino l'esplodere della crisi del sistema dei partiti che aveva retto fino ai primi anni '90 lo svolgimento della dialettica politica e di governo nel quadro della Costituzione. E ne è stato parte il susseguirsi, in un drammatico biennio, di indagini giudiziarie e di processi, che condussero, tra l'altro, all'incriminazione e ad una duplice condanna definitiva in sede penale dell'on. Bettino Craxi, già Presidente del Consiglio dal 1983 al 1987. Fino all'epilogo, il cui ricordo è ancora motivo di turbamento, della malattia e della morte in solitudine, lontano dall'Italia, dell'ex Presidente del Consiglio, dopo che egli decise di lasciare il paese mentre erano ancora in pieno svolgimento i procedimenti giudiziari nei suoi confronti.

"Si è trattato - credo di dover dire - di aspetti tragici della storia politica e istituzionale della nostra Repubblica, che impongono ricostruzioni non sommarie e unilaterali di almeno un quindicennio di vita pubblica italiana. Non può dunque venir sacrificata al solo discorso sulle responsabilità dell'on. Craxi sanzionate per via giudiziaria la considerazione complessiva della sua figura di leader politico, e di uomo di governo impegnato nella guida dell'Esecutivo e nella rappresentanza dell'Italia sul terreno delle relazioni internazionali.

Il nostro Stato democratico non può consentirsi distorsioni e rimozioni del genere. Considero perciò positivo il fatto che da diversi anni attraverso importanti dibattiti, convegni di studio e pubblicazioni, si siano affrontate, tracciando il bilancio dell'opera di Craxi, non solo le tematiche di carattere più strettamente politico, relative alle strategie della sinistra, alle dinamiche dei rapporti tra i partiti maggiori e alle prospettive di governo, ma anche le tematiche relative agli indirizzi dell'attività di Craxi Presidente del Consiglio.

Di tale attività mi limito a considerare solo un aspetto, per mettere in evidenza come sia da acquisire al patrimonio della collocazione e funzione internazionale dell'Italia la conduzione della politica estera ed europea del governo Craxi: perchè ne venne un apporto incontestabile ai fini di una visione e di un'azione che possano risultare largamente condivise nel Parlamento e nel paese proiettandosi nel mondo d'oggi, pur tanto mutato rispetto a quello di alcuni decenni fa. Le scelte di governo compiute negli anni 1983-87 videro un rinnovato, deciso ancoraggio dell'Italia al campo occidentale e atlantico, anche di fronte alle sfide del blocco sovietico sul terreno della corsa agli armamenti ; e videro nello stesso tempo un atteggiamento "più assertivo" del ruolo dell'Italia nel rapporto di alleanza - mai messo peraltro in discussione - con gli Stati Uniti.

In tale quadro si ebbe in particolare un autonomo dispiegamento della politica estera italiana nel Mediterraneo, con un coerente, equilibrato impegno per la pace in Medio Oriente. Il governo Craxi e il personale intervento del Presidente del Consiglio si caratterizzarono inoltre per scelte coraggiose volte a sollecitare e portare avanti il processo d'integrazione europea, come apparve evidente nel semestre di presidenza italiana (1985) del Consiglio Europeo.

Né si può dimenticare l'intesa, condivisa da un arco assai ampio di forze politiche, sul nuovo Concordato: la cui importanza è stata pienamente confermata dalla successiva evoluzione dei rapporti tra Stato e Chiesa.

Numerosi risultano in sostanza gli elementi di condivisione e di continuità che da allora sono rimasti all'attivo di politiche essenziali per il profilo e il ruolo dell'Italia. In un bilancio non acritico ma sereno di quei quattro anni di guida del governo, deve naturalmente trovar posto il discorso sulle riforme istituzionali che aveva rappresentato, già prima dell'assunzione della Presidenza del Consiglio, l'elemento forse più innovativo della riflessione e della strategia politica dell'on. Craxi.

Nel quadriennio della sua esperienza governativa quel discorso tuttavia non si tradusse in risultati effettivi di avvio di una revisione della Costituzione repubblicana. La consapevolezza della necessità di una revisione apparve condivisa attraverso i lavori di una impegnativa Commissione bicamerale di studio (presieduta dall'on. Bozzi): ma alle conclusioni, peraltro discordi, di quella Commissione nel gennaio 1985 non seguì alcuna iniziativa concreta, di sufficiente respiro, in sede parlamentare. Si preparò piuttosto il terreno per provvedimenti che avrebbero visto la luce più tardi, come la legge ordinatrice della Presidenza del Consiglio e, su un diverso piano, significative misure di riforma dei regolamenti parlamentari.

Tra i problemi che nell'Italia repubblicana si sono trascinati irrisolti, c'è certamente quello del finanziamento della politica. Si era tentato di darvi soluzione con una legge approvata nel 1974, a più di venticinque anni dall'entrata in vigore della Costituzione. Ma quella legge mostrò ben presto i suoi limiti, in particolare per la debolezza dei controlli che essa aveva introdotto. Attorno al sistema dei partiti, che aveva svolto un ruolo fondamentale nella costruzione di un nuovo tessuto democratico nell'Italia liberatasi dal fascismo, avevano finito per diffondersi "degenerazioni, corruttele, abusi, illegalità", che con quelle parole, senza infingimenti, trovarono la loro più esplicita descrizione nel discorso pronunciato il 3 luglio 1992 proprio dall'on. Craxi alla Camera, nel corso del dibattito sulla fiducia al governo Amato.

Ma era ormai in pieno sviluppo la vasta indagine già da mesi avviata dalla Procura di Milano e da altre. E dall'insieme dei partiti e dei loro leader non era venuto tempestivamente un comune pieno riconoscimento delle storture da correggere, nè una conseguente svolta rinnovatrice sul piano delle norme, delle regole e del costume. In quel vuoto politico trovò, sempre di più, spazio, sostegno mediatico e consenso l'azione giudiziaria, con un conseguente brusco spostamento degli equilibri nel rapporto tra politica e giustizia. L'on. Craxi, dimessosi da segretario del PSI, fu investito da molteplici contestazioni di reato. Senza mettere in questione l'esito dei procedimenti che lo riguardarono, è un fatto che il peso della responsabilità per i fenomeni degenerativi ammessi e denunciati in termini generali e politici dal leader socialista era caduto con durezza senza eguali sulla sua persona. Nè si può peraltro dimenticare che la Corte dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo - nell'esaminare il ricorso contro una delle sentenze definitive di condanna dell'on. Craxi - ritenne, con decisione del 2002, che, pur nel rispetto delle norme italiane allora vigenti, fosse stato violato il "diritto ad un processo equo" per uno degli aspetti indicati dalla Convenzione europea.

"Alle regole del giusto processo, l'Italia si adeguò, sul piano costituzionale, con la riforma dell'art. 11 nel 1999. E quei principi rappresentano oggi un riferimento vincolante per la legislazione nazionale e per l'amministrazione della giustizia in Italia. Si deve invece parlare di una persistente carenza di risposte sul tema del finanziamento della politica e della lotta contro la corruzione nella vita pubblica. Quel tema non poteva risolversi solo per effetto del cambiamento (determinatosi nel 1993-94) delle leggi elettorali e del sistema politico, e oggi, in un contesto politico-istituzionale caratterizzato dalla logica della democrazia dell'alternanza, si è ancora in attesa di riforme che soddisfino le esigenze a cui ci richiama la riflessione sulle vicende sfociate in un tragico esito per l'on. Bettino Craxi.

E' questo, cara Signora, il contributo che ho ritenuto di dover dare al ricordo della figura e dell'opera di suo marito, per l'impronta non cancellabile che ha lasciato in un complesso intreccio di luci e ombre, nella vita del nostro Stato democratico.

Con i più sinceri e cordiali saluti".

Giorgio Napolitano

venerdì 15 gennaio 2010

Questi sì che son problemi...

Questi sì che son problemi seri!!! Ma io dico: anche scrivere un pezzo così, da giornalista, ce ne vuole... mah! Per carità, importante è importante, ma possibile che tutto giri intorno a FB???

Novità ambientali e un pò di lavoro

EMAS III: pubblicato il nuovo Regolamento Europeo n. 1221/2009.
È stato pubblicato il nuovo Regolamento (CE) n. 1221/2009 (cd. EMAS III) del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 novembre 2009 sull'adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS) al fine di promuovere il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali delle organizzazioni.Il nuovo regolamento, che abroga il precedente regolamento (CE) n. 761/2001 (cd. Emas II) e le decisioni della Commissione 2001/681/CE e 2006/193/CE, entrerà in vigore l'11 gennaio 2010.Le organizzazioni registrate in conformità del regolamento (CE) n. 761/2001 continuano a figurare nel registro EMAS e soltanto al momento della successiva verifica il verificatore ambientale controllerà la conformità ai nuovi requisiti. Dettagli maggiori sulla gestione dl transitorio, verranno forniti dopo l'incontro tra i Verificatori Accreditati ed il Comitato Emas previsto nella prima settimana del mese di Febbraio 2010.La nuova versione del Regolamento EMAS (Eco-Management and Audit Scheme) ha la finalità di rafforzare il sistema comunitario di ecogestione ed audit, migliorandone l'efficienza e l'interesse che riveste per le organizzazioni, soprattutto di piccole dimensioni, in termini di costi, snellimento delle procedure di registrazione, passaggio da altri sistemi di gestione ambientale ad EMAS, nonché agevolando l'accesso ai finanziamenti disponibili e la partecipazione agli appalti ed acquisti pubblici.Da segnalare, inoltre, la previsione della semplificazione dei controlli regolamentari, degli obblighi normativi e degli oneri per le aziende registrate che dimostrino la conformità a tutte le prescrizioni applicabili in materia di ambiente.
Emas.

Rifiuti, arriva il SISTRI (nome un pò sinistro, ma speriamo che funzioni).
Comunicato del Ministero dell'Ambiente. Roma, 13.01.10: "Legalità, trasparenza, risparmio, semplificazione, informatizzazione. Sono questi gli obiettivi a cui puntiamo con l'introduzione del SISTRI, il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti speciali. Una massa di rifiuti, oltre 147 milioni di tonnellate all'anno, il 10% dei quali pericolosi, che richiedono precisi adempimenti per lo smaltimento. Sono gli stessi rifiuti su cui hanno costruito una parte del loro business le ecomafie, affari criminali per il territorio e per la salute pubblica. D'ora in poi ogni rifiuto speciale potrà essere seguito in qualsiasi fase della filiera produttiva, dalla produzione allo smaltimento. Grazie al SISTRI, infatti, la cui gestione è affidata al Comando dei Carabinieri per la tutela dell'ambiente, finalmente potremo contare su un apparato di controllo adeguato e su un sistema in grado di sostituire procedure obsolete, inefficienti e onerose. Intendiamo lanciare oggi, così, un ulteriore segnale, forte, nella lotta contro l'illegalità, insistendo sulla tolleranza zero nei confronti dei crimini ambientali. Con il SISTRI viene posta particolare attenzione al trasporto e alla fase finale di smaltimento, con l'utilizzo di sistemi elettronici in grado di dare visibilità al flusso in entrata e in uscita degli autoveicoli nelle discariche. E va in pensione il sistema di rilevazione cartaceo che finora, purtroppo, ha consentito di conoscere i dati relativi alla gestione dei rifiuti speciali con un ritardo di due, tre anni, creando difficoltà nell'impostazione di politiche ambientali mirate e con scarsa utilità ai fini dei controlli di legalità volti a specifici interventi repressivi."
Sistri.

giovedì 14 gennaio 2010

A correre

E stasera si torna a correre....con l'idea di continuare fino a fine stagione. Forza!!!

Un paradiso di dolore

Un paradiso di dolore. Siamo con gli haitiani.

***
E l'ennesima presa in giro. Viviamo lo stesso film da 15 anni.

mercoledì 13 gennaio 2010

500 blu

Il mio mito è del '68 ed è blu, vale più dei 500 che dichiara di avere. Unica. Come lei. Che c'è sempre stata. Everlong.

Di gennaio

Fuochi di salette accese, camere e letti d'ogni bello arnese, confetture, dolci e vino, lenzuola delle Fiandre e di Arras, stando belli riparati mentre fuori spirano scirocco, libeccio o tramontana. E della neve alle donzelle attorno che ve ne pare?


DI GENNAIO
I' doto voi del mese di gennaio
corte con fuochi di salette accese,
camere e letta d'ogni bello arnese,
lenzuol di seta e copertoi di vaio,

treggea, confetti e mescere a razzaio,
vestiti di doagio e di racese;
e 'n questo modo stare alle difese,
muova scirocco, garbino e rovaio;

uscir di fuor alcuna volta il giorno,
gittando della neve bella e bianca
alle donzelle che saran d'attorno;
e, quando la compagna fosse stanca,

a questa corte facciasi ritorno,
e sí riposi la brigata franca.

Folgòre da San Gimignano

lunedì 11 gennaio 2010

2009 via col vento

Sono 1.114 i MW installati e 6,7 i TWh di elettricità prodotti nel 2009 nel settore dell'energia eolica, pari al consumo domestico di 7 milioni di italiani e circa 4,7 milioni di tonnellate di anidride carbonica risparmiate. A fornire i dati sono Anev, Enea, Aper e Ises in un comunicato congiunto.

Venti buoni, pare, anche nel 2010.

domenica 10 gennaio 2010

Tolleranza....

Rosarno.
A me pare, purtroppo, una guerra tra poveri.
Mi hanno stupito le parole del ministro Roberto Maroni che ha etichettato gli avvenimenti calabresi come “frutto di troppa tolleranza nei confronti degli immigrati”. Mah...
Qual è la tolleranza di cui parla Maroni? Ah, finalmente abbiamo capito di aver tollerato fin troppo che cittadini italiani (onesti??? e forse, dico forse, malavitosi???) sfruttassero cittadini di colore (neri dicevano in tv tanto per andarci piano) trasformandoli da persone in sfruttati e poi da sfruttati in bestie. Ha ragione il Ministro: siamo stati troppo tolleranti su tutto questo...
Lo Stato, il mitico "ordine", per non parlare della legalità che dovrebbe portarsi con sè diritti, doveri, responsabilità, equità, in quelle terre non esistono. Avrebbe ragione Maroni dicevamo. Peccato che non si riferisse a questo. E lo Stato signor Ministro? Già, era impegnato a consentire di poter svolgere le salvifiche ronde. Ovviamente, a caccia dell'immigrato. Per le forze dell'ordine ci sarà tempo.

giovedì 7 gennaio 2010

TORO, non torneranno i tempi d'oro

Siamo alla frutta, ragazzi.

L'ha capito anche Pasqualito Bruno, uno che la maglia e la storia granata, nato juventino (pensa te) poi se l'è cucita addosso per sempre. Ed ha pure il merito di dire una cosa vera: ormai, "nessuno può camminare a testa alta".

Non si tratta di essere solo dei generici 'tifosi' ad essere del Toro (quelli che aggrediscono sono teppisti e basta, ma quali tifosi!). O almeno: io la vivo così. Si tratta di condividere una storia, una passione, un colore, un mito. Che in quanto tale richiede rispetto e impegno. Sempre. Soprattutto quando le cose vanno male. Purtroppo ha ragione Ormezzano: "non ci resta che il mito".

E comunque c'è un solo modo per uscirne: andare e giocare. Da Toro. Poi si potrà anche vincere. Ma non è più così importante a questo punto.

Anno nuovo...politica vecchia. Eppur qualcosa si muove

Domanda: dove è il cambio di passo? Melassa e non un bello spettacolo...

Leggete invece qui cosa dice il nostro candidato alla Presidenza della Regione Toscana, Rossi. Forza Enrico..

venerdì 1 gennaio 2010

Brindisi di Capodanno 2010

Bevo a chi è di turno, in treno, in ospedale,
cucina, albergo, radio, fonderia,
in mare, su un aereo, in autostrada,
a chi scavalca questa notte senza un saluto,
bevo alla luna prossima, alla ragazza incinta,
a chi fa una promessa, a chi l’ha mantenuta,
a chi ha pagato il conto, a chi lo sta pagando,
a chi non è invitato in nessun posto,
allo straniero che impara l’italiano,
a chi studia la musica, a chi sa ballare il tango,
a chi si è alzato per cedere il posto,
a chi non si può alzare, a chi arrossisce,
a chi legge Dickens, a chi piange al cinema,
a chi protegge i boschi, a chi spegne un incendio,
a chi ha perduto tutto e ricomincia,
all’astemio che fa uno sforzo di condivisione,
a chi è nessuno per la persona amata,
a chi subisce scherzi e per reazione un giorno sarà eroe,
a chi scorda l’offesa, a chi sorride in fotografia,
a chi va a piedi, a chi sa andare scalzo,
a chi restituisce da quello che ha avuto,
a chi non capisce le barzellette,
all’ultimo insulto che sia l’ultimo,
ai pareggi, alle ics della schedina,
a chi fa un passo avanti e così disfa la riga,
a chi vuol farlo e poi non ce la fa,
infine bevo a chi ha diritto a un brindisi stasera
e tra questi non ha trovato il suo.

"Prontuario per il brindisi di Capodanno" di Erri De Luca

Alle bellissime parole di Erri De Luca, aggiungo che bevo a Stefano, a San Gimignano, ai vigili del fuoco e alle tante feste passate a pranzo o a cena con babbo al distaccamento, al tempo che vorrei ma che mi e ci è mancato, a tutte quelle cose che ancora mi e ci fanno battere il cuore e per le quali ogni giorno dico e diciamo: "sì, vale ancora la pena di impegnarsi e di lottare".

Grazie Presidente

Si può stare in politica e nelle istituzioni in tanti modi. Da cafoni, da mediocri o da persone serie e responsabili.
Giorgio Napolitano ha sempre scelto quet'ultimo modo e si vede. E si sente.





L'ho trovato un discorso serio, equilibrato ma non per questo mellifluo. Anzi. Ho apprezzato il non girare intorno ai problemi, il richiamo all'unità, alla forza dei giovani e alla loro voglia di dare un contributo all'Italia purchè qualcuno nel liberi le potenzialità abbattendo i privilegi e le prebende che rendono la mobilità sociale in Italia un miraggio, alla necessità di "sbloccare" il mezzogiorno (a cominciare dalla malavita) per far sviluppare TUTTA l'Italia. Il pensiero, mai retorico, a chi resta o è più indietro: lavoratori, persone a tempo, aziende chiuse, imprendotori a gambe all'aria. Il richiamo ad utilizzare il consenso per cambiare le cose, per cambiare l'Italia. Schietto, serio, equilibrato, profondo nel toccare i temi più spinosi, speranzoso e pieno di fiducia. Noi, ancora, non ci scoraggiamo Presidente! Però, sempre come ha detto lei, basta rattoppi! E i poteri pubblici agiscono per questi interessi e non per altri.