mercoledì 29 ottobre 2008

DRP....Sangiradio ha una sede!!!

SIAMO TORNATI!
20.10.2008
DRP…siamo tornati, per parlare di noi, di Sangiradio, della nostra città e di ciò che accade nel mondo.
DRP…sangiradio ha compiuto due anni ma sembra ancora nata ieri.
E una radio di livello la riconosci da come sa immaginarsi e come sta stare nel futuro.
DRP….quel futuro oggi si chiama sangiradiotv.
Il magico trio ci ha regalato una perla assoluta: intuizione, fantasia, rapidità di esecuzione e sangiradio diventa radio tv!
DRP…embrioni di canale civico, embrioni di una televisione di quartiere ma forse molto molto di più!
Noi ci siamo e non vogliamo perderla.
L’appuntamento è a più tardi, ovviamente, sempre e comunque, solo su Sangiradio!

TEMPI DI CRISI
20.10.2008

DRP…in tempi di crisi, mi perdonerà i’ monni, mai parole mi sembrarono più appropriate.
DRP.. "noi siamo quella razza che non sta troppo bene, che di giorno salta i fossi e la sera le cene;

DRP…lo posso gridare forte fino a diventà fioco, noi siamo quella razza che tromba tanto poco;
DRP…eppure la natura ci insegna sia sui monti sia a valle, che si può nascer bruchi e diventar farfalle;
DRP…ecco noi siamo quella razza che è fra le più strane, che bruchi semo nati e bruchi si rimane;DRP…quella razza semo noi ed è inutile far finta, c'ha trombato la miseria e semo rimasti incinta!"
L’appuntamento è a più tardi, ovviamente, sempre e comunque, solo su Sangiradio!


CIAO VITTORIO
20.10.2008

DRP…dopo Enzo Biagi ci lascia un altro grande.
Vittorio Foa, paDRE della patria, antifascista, costituente, una vita tra lavoro e sindacato.
Vittorio ha attraversato la storia italiana, scrivendola in larga parte direttamente.
DRP…per chi non lo conosce sappia che se ne va un uomo di di grandissima civiltà, di grande democrazia, e grandissimo impegno.
DRP lo ricorda così, con le sue parole, le parole di un uomo, per esempio, che ha sempre visto la democrazia, la politica, come un mezzo e mai come un fine: “Forse il degrado della politica ed elle sue parole nasce proprio nell’agire pensando di essere soli e nel pensare solo a se stessi. Ecco perché quando un ragazzo mi chiede che cosa vuol dire fare politica, la sola povera risposta che sento di dargli è di pensare agli altri: solo l’altro dà senso alla nostra identità”.
Ciao Vittorio!
L’appuntamento è a più tardi, ovviamente, sempre e comunque, solo su Sangiradio!



DUE EURO DI CLIMA
20.10.2008

DRP…è malinconico vedere la mappa dell’Europa con tutti i paesi (inclusi Grecia e Portogallo) impegnati sul clima e l’Italia, sola contraria con i paesi dell’Est.
DRP…dopo il crollo dei mercati possiamo dire che la festa è finita e che forse non potremo più parlare di crescita, come abbiamo fatto fino ad ora.
DRP…viene un senso di frustrazione anche a pensare a che cosa si poteva fare per il clima con i 700 miliardi di dollari del piano di salvataggio delle banche americane, o ai 50 miliardi del governo britannico, o ai 20 miliardi italiani (praticamente una finanziaria) per assicurare le banche.
DRP…unire gli sforzi contro la crisi finanziaria e il cambiamento climatico può portare benefici a tutto il mondo. Forse, non è davvero fuori luogo oggi riparlare di sviluppo sostenibile e puntare (ed investire) sulla modernizzazione ecologica dell’economia.
DRP…no, noi no, noi giriamo l’Europa a mendicare pietà, due euro di clima perché fino ad ora non ci eravamo accorti che esisteva un problema CO2 ed un protocollo chiamato Kyoto che non è un il nome di un bordello giapponese! DRP…aveva ragione il grande Gaber: “del nostro mondo occidentale, noi siam che la periferia!”
L’appuntamento è a più tardi, ovviamente, sempre e comunque, solo su Sangiradio
!


Sembra davvero che Sangiradio avrà una sua sede a San Gimignano, in Fugnano. Bellissima notizia. Complimenti ai tre moschettieri sangiradiosi.

giovedì 23 ottobre 2008

C.V.D.

Della serie "come volevasi dimostrare". Anche se della cosa c'è poco da essere allegri, anzi ci sarebbe da riflettere e parecchio.. Nel mio post dell'11 agosto parlavo della vicenda Eluana e della presa di posizione (che non condividevo) del Parlamento italiano rispetto alla scelta di sollevare conflitto di attribuzione davanti alla Corte costituzionale.

Lunedì 11 agosto 2008
4. Caso Eluana Englaro. Confesso che la vicenda mi dà i brividi e in punta di piedi per rispetto alla famiglia e a lei provo a dire l'idea che mi sono fatto sul conflitto di attribuzione tra poteri dello sStato sollevato dalla camera. La dico subito chiara: personalmente credo che abbiamo assistito ad una prova di ipocrisia della politica da fare paura! E mi è piaciuti a metà il PD. Ci torno subito. Prima però due considerazioni. La prima. Trovo scandaloso, nel metodo, che un parlamento, eletto per legiferare e per dare un corpus normativo moderno e efficiente al popolo, sollevi conflitto di attribuzione contro un altro potere dello stato (la magistratura) per il fatto che questa si sia espressa su di una materia (certo delicata) sulla base di principi giuridici generali dell'ordinamento, in mancanza di una specifica legge che il parlamento stesso, in tutti questi anni, non ha trovato il tempo (o non l'ha voluto trovare) per approvare. Sta qui l'ipocrisia. Io penso che una legge sul testamento biologico sia urgente e necessaria. penso anche che il Pd al Senato abbia fatto meglio che alla camera, non paretcipando alla votazione e uscendo dall'Aula ma impegnando con un ordine del giorno il SEnato ad affrontare il tema alla riopresa dei lavori. Eppure il PD non ci ha fatto una bella figura. Avrei preferito che i miei parlamentari fossero stati lì e avessero votato no! Tanto più che si votava sul metodo e non sul merito! Per maggiore chiarezza sul tema cito Cuperlo e soprattutto, a sua volta, una sua interessantissima citazione di una sentenza della Corte costituzionale: "Non c’erano, anche a mio parere, gli estremi perché il Parlamento sollevasse il conflitto di attribuzione. E a stabilirlo è stata una sentenza della Corte Costituzionale. Per la precisione la n° 347 del 1998 che così recita: in “materie prive di una disciplina specifica il giudice, lungi dall’omettere di pronunciarsi, deve adottare un bilanciamento tra beni giuridici contrapposti, legittimando quindi, laddove manchi una normativa una estensione maggiore della discrezionalità giudiziaria (che solo il Parlamento potrebbe limitare con l’adozione di una specifica disciplina”. E la Corte prosegue infatti con queste parole: “l’individuazione di un ragionevole punto di equilibrio tra i diversi beni costituzionali coinvolti, nel rispetto della dignità della persona umana, appartiene primariamente alla valutazione del legislatore. Tuttavia (vi prego fate attenzione a questo “tuttavia” ndr) nell’attuale situazione di carenza legislativa (la sentenza in questione riguardava la fecondazione medicalmente assistita ndr), spetta al giudice ricercare nel sistema normativo l’interpretazione idonea ad assicurare la protezione degli anzidetti beni costituzionali”. Tuttavia il tema che questa vicenda pone alla nostra bottega PD è questo: fino a quando ci poteremo permettere di fuggire di fronte a questi temi. Il PD è per vocazione (ed è un bene!) un partito plurale, con tanti voci. Odio i monoliti. Ma ci dovrà pur essere un momento in cui il partito prenderà posizione, anche a maggioranza su alcuni temi e su quella posizione farà la sua battaglia? oppure no? A volte si starà inminoranza a volte in maggioranza, a volte saremo d'accordo, altre volter un pò meno. Ma quando, la prima volta che succederà, prenderemo una decisione in questo modo, come si conviene, allora saremo un partito. Per l'esattezza Partito Democratico. Ha scritto bene Pasquino e cito: "Su un argomento di tale rilevanza, un grande partito elabora una posizione propria oppure concede a ciascuno dei suoi parlamentari di argomentare la sua posizione in «scienza e coscienza» (come ha fatto, in maniera eccellente, Barbara Pollastrini) comunicando in questo modo a tutti gli elettori informazioni di notevole importanza e anticipando una propria posizione legislativa, sperabilmente capace di ampliare gli spazi di libertà delle persone."
La seconda considerazione. Penso che nel merito l'Italia e gli Italiani abbiamo bisogno di una normativa certa e risepttosa della libertà e dell'autodeterminazione di ciascuno. Io non mi permetto di giudicare il babbo Englaro ma altro non fa che riportare la volontà della figlia manifestata in vita, quando era coscente. Rispetto anche le posizioni di chi professa una fede religiosa e l'idea che la vita è degna di essere vissuta sempre e che, quindi, anche Eluana vive. Io non credo, non penso e non voglio dire che ci sia una vita più degna e una menio degna da vivere: quella del povero è meno degna del ricco? Quella dell'uomo è meno degna di quella della donna? Quella della star televisiva è più degna dell'insegnante o dell'impiegato delle poste? Quella dell'invalido o del malato è meno degna di quella della persona sana? Non ne faccio una questione in questi termini. Mi chiedo, laicamente, se vita nel senso di vita vissuta da una persona nel pieno delle proprie facoltà e responsabilità possa essere considerata quella di Eluana. Per come intendo io la politica. penso che la potica non possa più fare finta di niente. Dica come la pensa, agisca di conseguenza e si assuma le proprie responsabilità. Ma se niente cambierà, ci risparmi l'ipocrisia del conflitto di attribuzione.

L'8 ottobre 2008 la Corte giudica inammissibil i ricorsi di Camera e Senato dicendo no all'annullamento delle sentenze sull'interruzione del trattamento di alimentazione di Eluana. Era ampiamente prevedibile. I motivi erano secondo me già chiari allora. E per questi rimando al post "ripostato" sopra.
Domande: era necessario tutto questo? Cosa dovrebbe pensare il babbo di Eluana? Cosa dice il Parlamento e soprattutto cosa dicono quei parlamentari, di una parte soprattutto, che avevano sostenuto questa scelta?

Brutta aria...

Due fatti di questi giorni ci dicono che tira una brutta aria segno, da un lato, di un'arretratezza culturale, dall’altro, di una odiosa intolleranza verso il dissenso.
Ce ne è poi anche un terzo, ma questo non fa più notizia...

1. Mi avvalgo delle parole di un economista che stimo: "La posizione del governo italiano rischia di trascinare l'Europa verso l'abisso. Berlusconi ha lo sguardo volto al passato, vede e pensa alla vecchia economia: ma su quella strada non c'è scampo perché la crisi ha una dimensione non affrontabile con i parametri tradizionali. Per salvarsi bisogna innovare, rilanciare, scommettere sul futuro". Jeremy Rifkin
La battaglia (è poi tale?) del governo sulla riduzione degli impegni europei (i 20-20-20) tradisce due cose: l'idea di un modello di sviluppo sempre uguale a se stesso, che opera sempre e costantemente a condizioni date ed immutabili. Il clima e il depauperamento delle risorse ci dimostrano invece che non è così; la mancanza di una cultura ambientalista riformista che faccia leva sull'innovazione tecnologica per la modernizzazione ecologica dell'economia con riflessi potenziali positivi su occupazione, economia stessa, clima e sostenibilità nell'uso delle risorse.
Possibile che in tutta Europa l'abbiano capito (anche a destra fortunatamente vedi Sarkò e la Merkel...) e in Italia no?

2. Scuola e università: studenti, insegnanti, genitori e rettori protestano. Ma c’è chi scambia il disagio sociale per un problema di ordine pubblico e propone di mandare la polizia nelle università.
In democrazia si dovrebbe ascoltare, prima di agire. Soprattutto se si vuole agire male e con la forza. Chiariamoci: occupare non è un atto consentito. Su questo nessun tentennamento, altrimenti la sinistra cade in un suo antico vizio, per cui le regole si rispettano finchè fanno comodo ma possono essere forzate quando è lei a deciderlo perché depositaria, magari, di una verità più forte e più giusta (verrebbe da dire "più vera") delle altre. Non sono più questi i tempi. E tuttavia, di fronte ad occupazioni PACIFICHE non si può brandire il manganello, minacciare sgomberi, e confondere ordine pubblico con ben altra cosa: una protesta spontanea contro una norma (un decreto legge per l'esattezza) che già nella sua forma giuridica (un decreto legge appunto!) denota la NON voglia di discutere e di confrontarsi democraticamente (rafforzata dalla scelta, peraltro, di apporvi la fiducia) sull’idea di istruzione e formazione in questo Paese. Detto questo, domenica scorsa abbiamo fatto un'iniziativa in merito alla scuola e in effetti cose di cui preoccuparsi ci sono, eccome. Al di là della retorica politica di destra e di sinistra un rischio c’è ed è alto per la scuola italiana.
3. Infine. Sento dire che questa protesta è alimentata dalla sinistra (un pò generico come termine di questi tempi...) e dalla stampa contraria al Governo. Ora. Il Pres del consiglio governa, non col mio voto certo, ma ha vinto le elezioni, alla grande, democraticamente, lo rispetto, ne a tutto il diritto. Ma, mi domando, come si fa a dire e a credere ancora a queste cose??? l'Italia è fondamentalmente un paese di destra, la pdl ha vinto con largissimo consenso, la cd sinistra rappresenta “poco più di un terzo” degli Italiani (“un terzo” è il Pd, il “poco più” sono tutti gli altri) e davvero le scuole, le università sarebbero tutte sobillate e unidirette da queste forze. E dei giornali? Cosa vogliamo dire? Un signore che è padrone delle tre principali reti televisive private, che ha la guida politica della tv di stato (fin quando la politica non uscirà dal comando della rai sarà così purtroppo…), che è editore di molti giornali e riviste ancora la mena col fatto che la stampa è tutta contro di lui? Le trovo cose inconcepibili. Ma è ancora più strabiliante il fatto (e con questo dobbiamo fare i conti con umiltà) che siano in molti ancora a credervi.

domenica 12 ottobre 2008

Tra canavese e Siena...

Sono un po’ in ritardo col blog ma le due ultime settimane sono state fitte di impegni (oltre che dense di emozioni). Gestire al meglio il proprio tempo resta ancora una sfida avvincente quanto irrisolta…

Auguri agli sposi, grazie agli eccellenti. Lo scorso fine settimana sono stato a Castellamonte provincia di Ivrea, per il matrimonio di Maria Paola e Pietro. Storia da film: si sono conosciuti al nostro master, al Sant’Anna a Pisa, si sono messi insieme durante il master e, dopo cinque anni, eravamo tutti (quasi tutti) a festeggiare con loro il matrimonio. Ci siamo ritrovati in parecchi e, sebbene con la maggior parte fossimo sempre restati in contatto (il forum degli “eccellenti” funziona) è stato emozionante ritrovarsi carne e ossa (qualcuno pure con prole..) lontani da casa nostra (come al master) per condividere un giorno felice con amici comuni. Penso che fra le cose belle che mi potevano capitare nella vita, quella di aver trovato persone interessanti, genuine, intelligenti e – si direbbe – “ in gamba”, attente e sensibili ai rapporti umani sia stata una delle più grandi fortune. Abbiamo un bel rapporto ed è stato importante mettere insieme un altro tassello di questa nostra amicizia nel canavese. Il quale, tra l’altro, è un posto splendido. La casa di “slash” maria paola è proprio sotto il gran paradiso. Le ho promesso che ci tornerò a fare trekking. Abbiamo fatto anche castagne nel bosco la domenica mattina: sembrava di essere in un’altra dimensione. Ho anche visto che la strada per arrivare a Torino non è complicata, semmai un po’ lunghetta. Prima o poi ce la farò ad andarci (meglio se anche in un fine settimana che il Toro gioca in casa). Consiglio: abbiamo pernottato all’agriturismo Equin’ozio (agri davvero e poco turismo, nel senso delle comodità di “alberghi in campagna”) Indirizzo: frazione filia, Castellamonte, Ivrea. Molto spartano ed economico ma ideale per un tuffo nella natura (boschi di castagni per esempio).

Grazie Vasco. Ieri invece a Siena ho partecipato con ugo, pier luigi e nonno guido al convegno in ricordo di Vasco Calonaci. Vasco è un nome che ho sentito rammentare spesso nella mia vita: non l’ho mai conosciuto (salvo forse qualche volta da piccolo quando ero per mano a mio nonno e potremmo averlo incontrato a San Gimignano; ma ne dubito), ma certo è stato uno dei nomi che fin da piccolo nonno mi ricordava raccontandomi del periodo partigiano, della partenza come volontari nell’esercito di liberazione, della ricostruzione nel dopoguerra , della storia locale del pci. Ho fatto bene ad andare. Per nonno che era molto amico (nonché anche molto commosso, al punto da raccontare a tutti un’azione partigiana fatta insieme a san gimignano) ma anche credo per il mio impegno politico, per la nostra storia, per l’esercizio della nostra memoria e per San Gimignano. Trovavo giusto che il segretario del pd delle torri fosse presente nella giornata del ricordo forse della figura più limpida e conosciuta della storia politica locale. Figlio di contadini, antifascista, gap, volontario nell’esercito di liberazione, segretario del pci provinciale, poi presidente della provincia (non lo sapevo!) e infine parlamentare. Soprattutto una persona mite, scavata dall’ansia di portare avanti e bene un progetto comune, attento e curioso a ciò che succede non solo nel proprio campo ma anche nel campo avversario. ugo pasqualetti ne ha tracciato un ricordo lucidissimo, impreziosito da una disanima politica di allora e di oggi molto puntuale. Gli ho chiesto l’intervento. Riconosco a Ugo grande capacità. Io, forse, l’ho conosciuto nel suo momento meno brillante: la polemica con daniele e marco, l’appoggio alla lista civica (estranea alla sua cultura), lo sgarbo dopo cinquant’anni, quando fu eletto marco sindaco (un sindaco ds) di non far uscire il campanone dopo le elezioni adducendo stanchezza, salvo poi ritrovarselo in edicola subito dopo su posizioni critiche e poi, nel 2004, schierato con la lista civica. Tant’è. Ragionamento sottile, parole precise, grande esperienza. Rileggerò il suo intervento. Bravo, anche se più cronologico e didascalico, anche riccardo margheriti. Brillante, invece, l’intervento di luigi Berlinguer. Una denuncia/difesa allo stesso tempo lucida ed appassionata del pci di allora. La diversità nelle sue due declinazioni (una giusta una sbagliata): etica politica profonda – la giusta -, il considerarsi depositari di una verità assoluta (la sbagliata) e come tale origine della diversità che ripudia per questo il confronto con l’altro e l’accettazione di tutto e di tutti in funzione di questa verità di partenza. E poi il passaggio sulla necessità di introiettare una nuova dimensione (matrice?) da cui far ripartire uno slancio ideale forte per i prossimi anni come, per esempio, quella della povertà o dei cambiamenti climatici. E poi ancora: la lectio brevis sul pci a livello locale che ha conosciuto l’empiria del governo locale, del risolvere i problemi, conoscendo un livello altro dall’astrattismo e dalla purezza del pensiero. Un intervento che ho ascoltato a bocca a aperta. Ho avuto insomma la fortuna di aver conosciuto fatti, luoghi (e persone) della recente storia politica senese, con l’orgoglio di sapere che uno dei protagonisti più vivi, attenti e stimati è stato un grande uomo politico sangimignanese. Grazie all’ASMOS per aver pensato alla giornata di studio. Mi sono ripromesso di andare a visitarlo. Pur essendo abbonati alla rivista io e nonno, personalmente non ho mai avuto l’occasione di farlo. Mi sono promesso che lo farò al più presto. Grazie, soprattutto, a Vasco.

Carrambata. La giornata di ieri mi ha riservato mote sorprese tra cui anche il ritrovare l amia professoressa del ginnasio di latino e greco. Una persona che stimo molto e che ho trovato sempre in forma come al liceo. La sera poi, cena con le mitiche compagne di classe del liceo stesso. Carrambata completa.

Crolli (e inganni) di finanza internazionale. Nel mezzo della settimana tante cose. Quella che mi ha più colpito è stata la crisi internazionale, il crollo dei mercati e delle borse. Come poteva essere altrimenti? Ne ho parlato anche lunedì scorso alla assemblea comunale (la quinta del pd locale. Ho detto più o meno queste cose: non so se sia la fine del capitalismo, di sicuro lo è di una cultura politica (di destra) che ha mitizzato la deregulation come la panacea di tutti i mali; un sistema fatto di meno stato (e meno politica; nel senso delle regole e della vigilanza s’intende) e più libertà senza lacci e lacciuoli; meno spesa sociale, vista come vincolo ed ostacolo (lenta distruzione e scomposizione dello stato sociale): chi ce la fa bene, chi non ce la fa si arrangi; fine dell’idea (effetto collateraled ella globalizzazione) che i soldi si fanno con i soldi; che si possa vendere e comprare “asset” che non esitono!; che la crisi ci riporta all’impoortanza dell’economica reale (la valdelsa ne è un esempio dato ciò che sta succedendo…); che se è vero che è la fine di una cultura politica che ha fatto tanti disatri e che consente al suo più grande teorico ed attuatore G.bush di lasciare la casa bianca con il più grande intervento pubblico della storia americana (700 milioni di dollari che pagheranno i cittadini nei prossimi anni), si capisce quanto spazio lasci questo disastro al ritorno forte dell’economia reale, appunto, ma anche di un nuovo pensiero di sinistra, volto a riscrivere le regole e a definire un modello alternativo e meno speculativo di quanto non lo sia stato quello che sta implodendo in questi giorni. Le mode passano e i conti restano. Gli usa producevano il dieci percento delle merci mondiali e ne consumavano il trenta per cento: un po’ inostenibile come modello no? Un’espanzione, quella di bush, fondata sul debito e sul modo dell’amercian way of life non negoziabile. Ma tragicamente perduto per sempre, in quanto distrutto anche da una politica estera sfacciata e costosissima. Tutti si interrogano su come ripartire. Io mi do alcune risposte. Riscrivendo le regole del gioco con i seguenti paletti: più trasparenza; più vigilanza; più certezza e tutela per i risparmiatori frodati da atteggiamenti speculativi; massima concentrazione sull’economia reale. Ma soprattutto non fare come molti vorrebbero: riaprtire da zero, come se niente fosse, allo stesso modo, con le stesse regole senza posri il propblea , per esempio, della sostenibilità: sarà il caso di affrontare la modernizzazione ecologica dell’economia dopo questa catastrofe, oppure vorremmo ancora una volta far finta di niente e ripartire con l’insostenibile sistema che consuma più di quanto potrebbe senza un limite, un freno, una minima preoccupazione di quello che sarà domani? C’è tanto spazio per una buona politica, accidenti.

Corrdinatori. Venerdì sera sono stato a cena coi coordinatori. Per ringraziarli del loro impegno e per capire come vanno le cose. Ho con me persone (alcune anche molto giovani) davvero in gamba. Serie e con i piedi per terra. Già questo è un punto di partenza di assoluto vantaggio per far bene. Abbiamo condiviso alcuni pensieri ed ho imparato molto. Ho toccato con mano il volto buono e genuino della politica.

Tra il dire e il fare. Ci corre il mare. Lo so. Ne ha parlato anche ugo ieri riferito all’ansia costante di vasco di tenere insieme politica ed organizzazione. Facciamo chiarezza. L’organizzazione è importante e in troppi la strascurano. Specialmente per un partito che ha scelto di essere solido e non liquido e che non ha i mezzi di Berlusconi. Ma l’organizzazione, anche quando fosse la migliore non può sopperire la politica. E la politica, non può pensare di fare a meno dell’organizzazione. E’ un aspetto che molti non colgono, anche a san gimignano. Anche da noi passa troppo tempo tra il dire e il fare e questo non gioca a nostro favore. In tempi così rapidi e fluida del formarsi e distruggersi dell’opinione pubblica. Stiamo comunque mettendo su alcuni modi di procedere, lavorare e fare (soprattutto nella comunicazione) che spero di poter lasciare funzionanti e rodati a chi un domani, verrà dopo di me. Resto infatti sempre saldamente ancorato a quanto mi ha insegnato chi è più vecchio di me in politica: un buon dirigente lo i giudica non solo per i risultati conseguiti lungo il suo mandato, ma soprattutto su ciò che lascia dopo di sé.

Figurette. Niccolò mi ha comunicato con alberto che le primarie dei giovbani sono state rimandate. Ad una settimana dalla loro data. Perché i candidati non si trovavano d’accordo. Non ho parole. Dispaice vedere ragazzi e ragazze che si impegnano così tanto impiegando del loro tempo per una cosa più grande di loro essere trattati così. A roma non hanno –certo non tutti- i piedi nella realtà. Mi dispiace ragazzi. Credo che dovremo farci sentire su questo.

Con rispetto. Ci vorrebbe più rispetto in politica. Anche tra di noi.

Dannata ipocrisia. Leggo dal mio cellulare, messaggino di sky: la consulta ha dichiarato inammissibili i ricorsi di camera e senato. No ad allungamento delle sentenze sull’interruzione del trattamento di alimentazione per Eluana Englaro. Dannata ipocrisia. L’avevo già denunciato, oggi abbiamo la palese e scontata conferma. Un parlamento che non trova il tempo di fare una legge sul testamento biologicamente e l’accanimento terapeutico, quando un giudice si esprime, perchè chiamato a farlo, sulla base dei principi del nostro ordinamento – in virtù della mancanza proprio di quella legge che invece servirebbe – non trova di meglio che sollevare conflitto di attribuzione davanti alla corte. Un errore due volte. Politico e giuridico. Servirà da lezione. Vedi il post dell’11 agosto….

Antifascista. Ieri sera braccia tese e cori fascisti allo stadio per bulgaria e Italia. Mi vergogno per loro. Fini ha giustamente detto: la destra si riconosca nei valori dell’antifascismo, rivolgendosi ai giovani di An. La repubblica sociale era dalla parte sbagliata. I giovani hanno risposto: noi mai antifascisti. Ancora mi vergogno. Ma mi fa ancora più tristezza, pensando alla nostra storia d’Italia, il fatto che il presidente del consiglio non trovi la forza (ci vuole forza???) per rispondere ad un giornalista che lui è antifascista in una repubblica fondata sulla costituzione nata dalla resistenza e dalla lotta di liberazione. “io lavoro tutto il giorno per gli italiani” è stata la risposta. E intanto domenica 5 ottobre il comune di san gimignano è stato a marzabotto a ricordare l’eccidio. Nazista e fascista.

Buoni propositi. Leggere di più, ultimamente lo faccio poco (non per volontà). Andare in piscina. Ogni tanto. Per il corso c’è tempo…anzi non ce ne è proprio.

Sport. Non mi piace molto la formula uno, ma quest’anno ad ogni gran premio ne succede una. Il Toro ha perso con le “grandi”, alla ripresa del campionato c’è il cagliari. Sarebbe il caso di vincere…

Speranza. Che vinca obama il 4 novembre.