martedì 28 luglio 2009

Il mercoledì porta Consiglio

Domani è convocato il secondo Consiglio Comunale di San Gimignano da dopo le elezioni.
Qui di seguito potete vedere l'ordine del giorno, al quale va aggiunto la discussione di un ulteriore punto, aggiunto last minute, relativo ad un odg presentato dal nostro gruppo "Centrosinistra per San Gimignano" in merito alla nostra contrarietà alla reintroduzione del nucleare in Italia, ed afavore, invece della ricerca per un nucleare di quarta generazione e ad interventi immediati su risparmio energetico, efficienza e produzione da fonti rinnovabili (in primis: eolico e solare).

Vi ricordo anche che le sedute sono videoregistrate (anche se al momento non ancora trasmesse in diretta) e possono essere riviste
qui.

Questo l'ordine del giorno. Darò puntualmente conto delle votazioni e delle deliberazioni.


Oggetto: Convocazione Consiglio Comunale
La S.V. è invitata alla riunione del Consiglio Comunale che si terrà in seduta straordinaria, presso la sede comunale, il giorno mercoledi 29 luglio 2009, alle ore 10.00 per la discussione del seguente ordine del giorno:

1. Approvazione verbali sedute consiliari;
2. Comunicazioni del Sindaco;
3. Interrogazioni ed interpellanze;
4. Modifica della Commissione Regolamento Consiglio Comunale;
5. Nomina della Commissione Elettorale Comunale;
6. O.d.G. sulla crisi economica in Valdelsa, presentato dal gruppo “centrosinistra per San Gimignano”;
7. O.d.G. sulla situazione della Casa di Reclusione di Ranza, presentato dal gruppo “centrosinistra per San Gimignano”;
8. Modifica art.23 del Regolamento disciplinante le norme di arredo urbano;
9. Scioglimento convenzione Comuni di Colle di Val d’Elsa/San Gimignano per Segretario Comunale
10. Attuazione convenzione Comuni di San Gimignano/Sovicille per Segretario Comunale;
11. Approvazione della Convenzione per la gestione del Servizio di Direzione Generale;
12. Rinnovo adesione alla Rete Telematica della Regione Toscana (RTRT): approvazione schema di convenzione;
13. Istruzione. Approvazione convenzione fra i Comuni di San Gimignano e Barberino Val d’Elsa per l’effettuazione del servizio di trasporto scolastico per gli alunni residenti nel Comune di Barberino Val d’Elsa e frequentanti le scuole dell’infanzia e primaria di Ulignano;
14. Istruzione. Approvazione convenzione fra i Comuni di San Gimignano e Certaldo per l’effettuazione del servizio di trasporto scolastico per gli alunni residenti nella frazione di Canonica e frequentanti le scuole dell’infanzia e primaria di Certaldo.

lunedì 27 luglio 2009

Giuseppe

La scorsa settimana, alla feste democratica di Poggibonsi, ho avuto il piacere di conoscere personalmente Giuseppe Lumia, oggi senatore PD, membro della commissione parlamentare antimafia. Soprattutto, persona che stimo da tempo per la sua nettezza, per la sua semplicità e per il suo impegno nella lotta alla mafia e nel campo del volontariato e del sociale.
Anche a Poggibonsi, davanti a non tantissime persone per la verità, ha confermato queste qualità: chiarezza, nettezza e determinatezza.
E pensare che nel 2008, durante la composizione delle liste dei candidati, qualche dirigente illuminato stava per farlo fuori a favore, si disse, di un altro soggetto "in odore di mafia". C
Ecco, auguriamoci che questo congresso serva anche a questo: a far sì che non succeda mai più (non ce ne dovrebbe essere bisogno!) che di fronte a scelte di questo genere ci sia anche il più piccolo dei dubbi su chi candidare!
giuseppelumia.it

Senza retorica, ma sono soli

Definizione di ingiustia: "chiedere agli aquilani colpiti dal terremoto di ricominciare a pagare, dal primo gennaio 2010 e in rate di 24 mesi, i tributi e i contributi non versati dal 6 aprile al 30 novembre 2009 e consentire ai grandi evasori di far rientrare i capitali portati all'estero pagandoci solo il 5% (trattasi di vero e proprio condono per i soliti furbi)".

A me questa pare veramente grossa.
Senza retorica ma li hanno lasciati soli. Come se non bastasse il terremoto subito. Non siamo al punto zero ma certo questa suona come una presa in giro per la popolazione aquilana.

Cito dal sito ilcapoluogo.it:
La Camera dei Deputati con 294 voti a favore e 186 contro ha approvato il decreto (comma 2 dell’articolo 25) che sancisce che dal primo gennaio del 2010 i terremotati dovranno ricominciare a pagare, in rate di 24 mesi, i tributi e i contributi non versati dal 6 aprile al 30 novembre 2009.
Per la ricostruzione privata post-terremoto in Umbria e Marche vennero destinati 3,5 miliardi di euro spalmati in 10 anni, al termine dei quali si è chiesto alla popolazione di restituire il 40% delle imposte non pagate in 120 rate. Al popolo aquilano vengono destinati 3,1 miliardi di euro, spalmati in 23 anni.
A questo aggiungiamo la richiesta di provvedere al pagamento degli arretrati fiscali dopo appena 8 mesi dal sisma, con copertura del dovuto del 100%. E in 24 rate, anziché 120.

Ma dove stanno le promesse del governo che immediatamente dopo il terremoto del 6 aprile, si era affrettato a sospendere, com’era giusto che fosse, il pagamento dei tributi verso lo Stato a carico dei cittadini aquilani? Constatiamo, sconsolati, che con la stessa rapidità si è ora impegnato a ripristinarli, con tanto di richiesta degli arretrati. E non servono ordinanze a regolamentare disposizoni di legge che proprio non andavano scritte in quella legge!.

E' questa l'attenzione verso il popolo dell’Aquila? Consideriamo anche pittoresche le idee di ospitare gli sfollati nelle ville del premier, le promesse di crociere per gli aquilani e di vacanze estive del premier in Abruzzo, ma la realtà è ben altra. Fa i conti con la richiesta agli sfollati di pagare quello che, almeno per ora, non avrebbero dovuto assolutamente pagare, e con il "regalo" fatto ai grandi evasori che si ritroveranno a dover pagare un piccola imposta del "5%" per riportare in Italia somme di denaro depositate illegalemente all'Estero nei paradisi fiscali.
Speriamo di essere smentiti, ma è proprio vero che i terremoti non sono tutti uguali, e non solo i terremoti!

Neppure Varna è più la stessa!

A little bit of White Party

mercoledì 22 luglio 2009

Come il tonno: insuperabile

E' ottobre 2008. La Lehman Brothers è fallita da poco. Berlusconi fa un comizio di economia davanti a Patrizia D'Addario, Giampaolo Tarantini e gli altri ospiti

SB: Perché vado a Berlino? Vado a Berlino per la riunione Europa Asia. Ma invece a partire dal primo di gennaio sono il responsabile dell'organismo internazionale che governerà l'economia del mondo
VOCE FEMMINILE: Eeeehhh
SB: che si chiama ora G8, poi sarà G14 con dentro India, Cina, Sud Africa, Messico , Egitto, Brasile. E poi G16... E io dovrò andare in tutti questi paesi e per un anno dare l'avvio alla gestione dell'economia mondiale che non si è reso possibile...Per cui è un organo che raccoglie i leader dell'80 per cento dell'economia che devono decidere di applicare le leggi dell'economia in un momento complesso di crisi...Io per avventura...io sono l'unico al mondo che ha presieduto due volte nel 1994 e nel 2002, non c'è nessun altro che ha presieduto due volte...Siccome si va a sedici, uno deve stare lì, e si fa un anno ciascuno, ora sono in-su-pe-ra-bi-le...tre volte! ed è un grande risultato per l'Italia...

Fonte: l'espresso.
Audio

Nostalgia del futuro

Guarda un pò, se ne sono accorti.
Laureati pessimisti d'Europa.

martedì 21 luglio 2009

Presidenziale

Sarà, con buona pace di Di Pietro, ma io ci vedo un comportamento costituzionalmente ineccepibile. E a ben vedere, anzi ascoltare, col suo modo sempre felpato, il Giorgiao tira anche qualche "pedata negli stinchi" a chi di dovere, A buon intenditore poche parole.

lunedì 13 luglio 2009

14 luglio - DIRITTO ALLA RETE


Questo blog aderisce.
DIRITTO ALLA RETE.




In ricarica...

Via per un pò, a ricaricare le batterie. Qui.


13 LUGLIO 1944 - La Liberazione di San Gimignano

Oggi ricorre il 65° anniversario della Liberazione della città di San Gimignano dai nazi-fascisti ad opera delle truppe alleate.

Lo voglio ricordare con le parole scolpite sulla lapide posta nel cortile del palazzo comunale.

IL 13 LUGLIO DEL 1944 LE TRUPPE
FRANCESI DELLA V^ ARMATA ALLEATA
COMANDATE DAL GENERALE SEVEZ
LIBERAVANO SAN GIMIGNANO CON
L'AIUTO DEI PARTIGIANI LOCALI CHE,
AVENDO ATTRAVERSATO CON UN LORO
GRUPPO LA LINEA DEL FRONTE,
FORNIVANO INFORMAZIONI CHE
EVITAVANO ULTERIORI DISTRUZIONI
ALLA CITTA' PROVATA DA
ININTERROTTI CANNONEGGIAMENTI.
TERMINAVA COSI' UN CALVARIO DURATO
ALCUNE SETTIMANE DURANTE LE QUALI
LA CITTADINANZA, COSTRETTA A
VIVERE NEI RIFUGI, ERA STATA
ASSISTITA DAI PARTIGIANI CON CIBO,
ACQUA E MEDICINALI. SAN GIMIGNANO
SEMIDISTRUTTA DALLE OPERAZIONI
BELLICHE SUBI' LA PERDITA DI
SETTANTAQUATTRO CIVILI CHE SI
AGGIUNGEVANO AI NUMEROSI SUOI
CITTADINI CADUTI SUI FRONTI DI
GUERRA, NEI CAMPI DI PRIGIONIA, NELLE
OPERAZIONI DI RAPPRESAGLIA E NELLA
LOTTA PARTIGIANA. DOPO IL
VENTENNIO DI DITTATURA FASCISTA
INIZIO' LA RICOSTRUZIONE MORALE E
MATERIALE NELLA LIBERTA' E NELLA
DEMOCRAZIA, SOTTO LA GUIDA DEL
PRIMO SINDACO MARIO PAOLI.

domenica 12 luglio 2009

Tra mostra e ristampa

Sono stato alla mostra allestita (in Sala di Cultura) in occasione della liberazione di San Gimignano (la cui ricoprrenza è il 13 luglio).
Igor coi ragazzi dell'ANPI è stato molto bravo. Struggente la mostra delle foto scattate ad Auschwitz nel 2008 col 'Treno della Memoria', partito da Poggibonsi e organizzato come ogni anno dalla Regione Toscana.
Pensate, le foto le ha scattate un maresciallo dei carabinieri, col quale siamo stati a cena, davvero una brava persona.
La mostra è aperta fino a sabato.
Bravissimi i ragazzi che agli archi hanno fatto canzoni ebraiche e della Resistenza.

In più: è uscita la ristampa aggiornata del libro di nonno..ed è venuta proprio bene! Soprattutto se si pensa il modo tutto artigianale con cui lo facciamo.
Bravo nonno. Ancora una volta.

Per chi volesse saperne di più, qui trovate la recensione del libro "Le torri, il bosco, il fiume. Storia tra diario e ricordi del partigiano Guido Lisi" edito per la prima volta nel 2002, ristampato nel 2005 e ristampato con aggiornamenti in questi giorni, luglio 2009.
La recensione che vi linko (si dice linko???) è dal giornale "Patria Indipendente", il periodico dell'ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.

I am very proud.

sabato 11 luglio 2009

Se questo è...

Interessante. Per capirci qualcosa e conoscere come funziona: se questo è un partito.
Lo è già in parte, deve esserlo, questa è l'occasione per farlo.

giovedì 9 luglio 2009

Sviluppo?

Lo sviluppo? Per alcuni si fa con il nuclerare. Che ritorna, zitto zitto, in Italia. Quello vecchio, quello che un referendum ha bocciato. Non è proprio la bella notizia che uno si aspettava come risposta alla questione energetica.
Personalmente, l'ho già scritto altrove, non sono d'accordo. E' una scelta anacronistica, costosa, insicura. In una parola: insostenibile.
Inoltre, anche come scelta strategica nel campo della ricerca, innovazione e dunque della polticia industriale appare una scelta di retroguardia.


L’Italia dice no alla fusione nucleare, ma insiste con il nucleare di terza generazione
(Emiliano Angelelli)
Fonte: reteambiente

La fusione nucleare è costosa e lontana a realizzarsi nel tempo, meglio investire nel nucleare tradizionale: è questo il giudizio del Senato italiano nei confronti del progetto Iter (International Thermonuclear Experimental Reactor).
La Commissione Istruzione del Senato ha presentato il 29 giugno una "relazione conclusiva sull'indagine conoscitiva sulle ricerche italiane relative alla fusione nucleare", indagine svolta congiuntamente con la commissione Industria dopo aver consultato Enea, Infn (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), Cnr, Consorzio Rfx di Padova, i responsabili dei programmi di fusione nucleare della Commissione Europea e il professore Bruno Coppi del MIT.

Il giudizio della commissione è estremamente negativo. Secondo Guido Possa, presidente della commissione stessa, ci vorranno dieci anni per la realizzazione del primo impianto sperimentale e 25 per completare la sperimentazione. Se tutto andrà per il meglio "la prima energia ottenuta per fusione termonucleare potrà essere utilizzata solo 20-30 anni più tardi, a partire dalla seconda metà del secolo, quando, forse, si potrà godere di un'energia pulita, a basso costo e praticamente illimitata". Una motivazione che cozza violentemente con le dichiarazioni espresse dallo stesso Possa a nome della Commissione e pubblicate nel sito del partito di maggioranza (vedi riferimenti a fondo pagina ndr).

Questo il motivo per cui il Senato ha deciso di tirar fuori l'Italia da un progetto che vede impegnati Unione europea, Russia, Cina, Giappone, Stati Uniti d'America, India e Corea del Sud, e che prevede la realizzazione di un impianto (attualmente in costruzione) a Caradache, nel sud della Francia.

Il progetto Iter

Il progetto internazionale ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor) nasce ufficialmente il 28 giugno 2005 a Mosca, con la firma dell'accordo per la realizzazione dello stesso da parte di Unione Europea, Giappone, Federazione Russa, Stati Uniti, Cina, Corea del Sud e India, anche se le prime ricerche in questo campo risalgono già agli anni 50.

L'obiettivo di Iter è dimostrare la fattibilità scientifica e tecnologica della fusione nucleare come fonte di energia.

Iter è un dispositivo sperimentale, non pensato per la produzione di energia. Per la costruzione sono previsti 8 anni, ai quali seguiranno 10 anni di effettivo utilizzo. Solo allora inizierà la costruzione del reattore vero e proprio, che riguarda la seconda parte del progetto denominata DEMO, che comporterà la vera e propria produzione di energia. Complessivamente, si prevede di avere l'elettricità da fusione commercialmente disponibile fra circa 40 anni.

Iter è un progetto di fusione "a confinamento magnetico", in cui un gas ionizzato ad alta temperatura, detto anche "plasma", viene tenuto confinato in una regione dello spazio per mezzo di campi magnetici, in macchine di cui il tipo più comune è chiamato "tokamak". Il combustibile usato è una miscela di deuterio-trizio (due isotopi dell'idrogeno) che viene riscaldato a temperature di 150 milioni di gradi a formare il cosiddetto "plasma".

Il costo complessivo del progetto si aggira sui 10 miliardi di euro, e una volta in funzione permetterà di svolgere attività di ricerca e sviluppo sulla tecnologia che farà viaggiare le centrali a fusione del futuro.

La mancata partecipazione italiana. Puntare sul nucleare tradizionale
La mancata partecipazione italiana al progetto Iter, così come alla fase successiva denominata Demo (a cui il Senato si è detto contrario), significherà perdere un'opportunità gigantesca per il mondo della ricerca e delle imprese italiane (oltre un centinaio si erano dette interessate) di partecipare a un momento di confronto, a livello internazionale, in un settore ad alta tecnologia scientifica.

L'errore di considerare sullo stesso livello il nucleare tradizionale e la tecnologia di fusione è madornale. Innanzitutto perché il nucleare attuale si è rivelato tutto fuorché economico e a basso rischio (lo rivelano i ritardi e i problemi legati alla sicurezza dell'impianto all'avanguardia in costruzione a Olkiluoto, in Finlandia) e perché rimane comunque legato al problema del reperimento della materia prima, assolutamente limitata nel tempo (vedi uranio) e alla soluzione dei problemi legati allo smaltimento delle scorie radioattive.

Diverso il discorso relativo ai progetti per la realizzazione della fusione nucleare, che utilizza combustibili non radioattivi ampiamente disponibili sulla terra. Il deuterio reperibile nell'acqua di mare è sufficiente, infatti, ad alimentare centrali per trecentomila milioni di anni. Inoltre i reattori a fusione sono sicuri: le reazioni s'interrompono al primo inconveniente e la quantità di combustibile è talmente esigua (circa 10 grammi) che eventi tipo Chernobyl non sono fisicamente possibili. Infine non sussiste il problema delle scorie come nel caso della fissione, le ceneri della fusione, infatti, composte di nuclei di elio, sono inerti e assolutamente non radioattive.

Geniale, potente, pacifico


G8, l'Aquila, 8 luglio 2009.
YES, WE CAMP per ricordare che ci sono ancora 25.000 persone accampate nelle tendopoli aquilane.

martedì 7 luglio 2009

A me gli occhi

Un pò di "strizza" prima di un piccolo intervento...
Quanto sono importanti!
Anche per vedere che lassù, brillano di giallo.



Look at the stars
look how they shine for you
and everything you do
yeah they were all yellow
I came along
I wrote a song for you
and all the things you do
and it was called yellow
So then I took my turn
oh wh at a thing to have done
and it was all yellow

your skin
oh yeah your skin and bones
turn into something beautiful
and you know
you know I love you so
you know I love you so

I swam across
I jumped across for you
oh what a thing to do
'cos you were all yellow
I drew a line
I drew a line for you
oh what a thing to do
and it was all yellow

and your skin
oh yeah your skin and bones
turn into something beautiful
and you know
for you I bleed myself dry
for you I bleed myself dry

it's true
look how they shine for you
look how they shine for you
look how they shine for
look how they shine for you
look how they shine for you
look how they shine

look at the stars
look how they shine for you
and all the things that you do

Diritto alle rete

Il 14 LUGLIO NOI, METAFORICAMENTE, CI SAREMO.

Aderisci alla giornata di silenzio per la libertà d'informazione on line.
Leggi l'appello e aderisci alla rete.

lunedì 6 luglio 2009

Primo Consiglio Comunale 25.06.2009

SI È SVOLTO GIOVEDI 25 GIUGNO IL PRIMO CONSIGLIO COMUNALE.
I Consiglieri eletti li conoscete. Le novità sono la figura del Capo Gruppo, cioè il sottoscritto e i due Vice capogruppo: il Fuli e Gianni.
Lo ammetto, mi ha fatto un certo effetto la prima seduta. Per l’importanza del luogo, per il rispetto che ho e si deve alle istituzioni, per la novità della Sala e delle procedure, per la responsabilità di essere lì a rappresentare, insieme a tutti i nostri consiglieri noi, il nostro partito, dunque il nostro lavoro ed il nostro impegno, ma anche tanta parte dei 3085 sangimignanesi che ci hanno dato fiducia. Inoltre, abbiamo subito provato che cosa significa stare in un Consiglio dove, a differenza delle riunioni di partito dove di norma non ci si accapiglia anche se si discute animatamente, c’è chi ti eccepisce, ti pone domande tranello, ti incalza maliziosamente, provoca… insomma: come si conviene in un Consiglio fatto da maggioranza ed opposizione.
La prima seduta è filata via liscia e abbiamo già capito che tipo di opposizione avremo davanti. Tempo al tempo.
E’ mia intenzione aggiornarvi sempre dopo i consigli su ciò che abbiamo discusso, detto e fatto.
Tenete presente che le sedute sono video riprese e potranno essere riviste sul sito del comune www.comune.sangimignano.si.it dopo ogni Consiglio.
L’odg era questo (accanto ho messo una breve sintesi di come è andata punto per punto, lasciando intendere che per chi vorrà potrà rivedere tutto sul sito indicato):
- Esame delle condizioni di eleggibilità e di compatibilità del Sindaco e dei Consiglieri Comunali;(tutto Ok).
- Nomina Presidente Consiglio Comunale. Determinazioni; (abbiamo eletto il Sindaco presidente per 2 motivi. Perché in un Consiglio come il nostro il Sindaco è più che organo di garanzia e poi perché un presidente costa al pari di un assessore e, francamente, per il numero dei consigli comunali/anno ci pareva uno spreco di risorse. Le opposizioni hanno votato contro ma abbiamo preso l’impegno di rimettere mano in commissione al Regolamento del Consiglio che presenta discrepanze con lo Statuto. Lo abbiamo fatto anche come segnale di dialogo con le opposizioni);
- Giuramento del Sindaco; (Ok)
- Presa d’atto della nomina dei componenti della Giunta Comunale e del Vice – Sindaco ed approvazione degli indirizzi generali di governo; (Ok)
- Indirizzi per la nomina, designazione e revoca dei rappresentanti presso Enti, Aziende ed Istituzioni; (Approvata delibera sulla base di una bozza di delibera già concordata tra maggioranza e opposizione nella passata legislatura, improntata a criteri di trasparenza, competenza e professionalità);
- Approvazione verbali sedute precedenti; (ce ne siamo fatti carico noi della maggioranza anche come segno di continuità)
- Comunicazioni del Sindaco; (celebrazioni della liberazione di San Gimignano il 11 e 12 luglio alle quali peraltro vi invito personalmente);
- Nomina del nuovo Organo di Revisione Economico – Finanziario; (La maggioranza ha proposto e votato il dottor Raffaele Susini; astenute le opposizioni).
Come capo gruppo ho fatto il mio intervento, dopo le dichiarazioni del Sindaco, a nome del Gruppo Centrosinistra per San Gimignano. Ciò che ho detto lo trovate qui.
Infine, abbiamo presentato due odg sulla crisis aziendale ex calp e trigano ed uno sulla situazione del carcere di Ranza che saranno discussi nel prossimo Consiglio che si terrà verosimilmente mercoledì 29 luglio.

Un pò di storia (de) volution

domenica 5 luglio 2009

Siamo solo noi (?)

E dopo un venrdì tiratissimo di politica, incontri, circoli, di newsletter del segretario, di giornalino festa....una domenica da siamo solo noi (ogni tanto).
Con attesa di ricco pranzo nel bosco organizzato dalla squadra della "magliaccia".
Cinghiale sto arrivando...


sabato 4 luglio 2009

Lungimiranti.

In tempi congressuali forse è opportuno rileggersela. Lungimiranti.


COMITATO PROMOTORE 14 OTTOBRE 2007 DI SAN GIMIGNANO

“LA CARTA DI SAN GIMIGNANO PER IL PD”


PREMESSA
- Il 14 ottobre, con un evento che non ha precedenti nella storia italiana, nasce il Partito Democratico.
- Il PD non sarà un partito in più, ma attraverso l’esempio dell’unione di più culture politiche (il riformismo della sinistra, il pensiero cattolico democratico, il progressismo laico, l’ambientalismo democratico, il socialismo), sia lo strumento per una riforma della politica, per una semplificazione del sistema dei partiti e per un rapporto nuovo con i cittadini.
- Il Partito Democratico nasce con l’ambizione di unire e includere, per dar vita ad un moderno partito delle riforme, in grado di cambiare l’Italia, aprendo una nuova stagione della democrazia italiana.
- Un partito nuovo, una grande forza riformista, che raccolga un vasto consenso per poter incidere nella modernizzazione dell’Italia, a tutti i livelli, e farsi insieme promotore ed esempio della riforma del sistema politico-istituzionale italiano.

IL COMITATO PROMOTORE 14 OTTOBRE DI SAN GIMIGNANO
Costituitosi di fatto il 3 luglio 2007, ha deciso fin da subito di organizzare una larga consultazione tra la cittadinanza per contribuire alla definizione del profilo politico del futuro partito.
In questo quadro, i soggetti costituenti il COMITATO (DS, Margherita e Cittadini per l’Ulivo) hanno effettuato incontri aperti di costruzione del PD in ogni frazione di San Gimignano, registrando sensibilità, aspettative, opinioni, critiche e proposte nei confronti del partito nuovo.
L’intento, espresso chiaramente fin dal 3 luglio, è stato quello di arrivare, alla fine di questo percorso partecipato, alla definizione di una “CARTA DI SAN GIMIGNANO PER IL PD”.
Una sorta di vademecum da consegnare “materialmente” agli eletti della provincia di Siena su come la nostra comunità, quella che si riconosce nel PD, vorrebbe il futuro partito.

Un partito nuovo sotto molti punti di vista:
nuovo nel merito,
nuovo nel metodo,
nuovo nella forma partito.

1. In particolare, nel merito dell’agenda politica del nascente PD, il COMITATO PROMOTORE DI SAN GIMIGNANO, chiede agli eletti di impegnarsi per:

- l’affermarsi della centralità del lavoro, da quello autonomo a quello dipendente, battendosi concretamente per la dignità di ogni lavoratore, in coerenza con il primo articolo della Costituzione che fonda sul lavoro la nostra Repubblica.

- l’assunzione della questione energetico-ambientale come informatrice ed ispiratrice di tutte le scelte politiche, contribuendo così a far divenire l’ambientalismo politica generale

- favorire in Italia i processi di innovazione e di cambiamento lanciando una sfida aperta, a tutti i livelli, ai conservatorismi, ai privilegi ed ai corporativismi che storicamente “bloccano” l’Italia

- un partito che sia laico, plurale, che si batta per la solidarietà e per i diritti. Un partito che metta al centro del suo agire la persona, per affermare nei confronti di tutti l’uguaglianza di diritti, garantire le scelte di vita individuali e l’esercizio delle libertà personali.
Un partito che sia portatore di una cultura di pace

- un partito che parli con particolare attenzione alle giovani generazioni per offrire loro opportunità di studio, di lavoro, di vita, riconoscimento del merito, nuovi diritti di cittadinanza. Per un partito del rinnovamento generazionale che guardi con decisione e con atti concreti all’uguaglianza delle opportunità

- riconoscere e difendere i valori fondanti della Costituzione repubblicana, battendosi quotidianamente per l’affermazione degli stessi in tutti i luoghi della vita democratica del nostro Paese

2. In particolare, nel metodo, il COMITATO PROMOTORE DI SAN GIMIGNANO, chiede agli eletti nelle assemblee costituenti di battersi:

- perché il PD sia in prima linea nel rinnovato impegno di moralizzare la vita pubblica e, così come è nella storia delle culture politiche che lo costituiscono, si faccia portatore di una visione della politica fondata sul disinteresse personale, sul prevalere degli interessi collettivi, sul primato dei cittadini dei loro diritti

- perché fin da subito nelle assemblee costituenti il PD lanci messaggi chiari ai cittadini e ai propri iscritti assumendo tra le proprie regole strumenti di partecipazione e di democrazia innovativi quali per esempio:
a) il principio “una testa un voto”,
b) primarie, con le regole, come strumento democratico per la scelta dei candidati a tutti i livelli
c) strumenti di formazione politica permanenti
d) “codice etico” per chi farà politica nel PD e per il PD, nel quale trovino spazio regole sulla durata degli incarichi, divieti di doppi incarichi istituzionali e amministrativi, regolamentazione dei conflitti di interesse ad ogni livello, etc..
e) referendum su questioni rilevanti, con maggioranze qualificate e su temi definiti, anche con modalità di vote elettroniche

3. Infine, per quanto riguarda la forma partito, il COMITATO PROMOTORE DI SAN GIMIGNANO, chiede agli eletti nelle assemblee costituenti di costruire:

- non un movimento, ma un grande partito, fatto di uomini e di donne, giovani, di militanti, iscritti e simpatizzanti, che si organizzi con strutture aperte ai saperi della società e valorizzi il merito, la professionalità, la competenza

- un partito vero, radicato, diffuso sul territorio e federato, con regole di adesione rigorose, in grado di utilizzare le nuove opportunità offerte dalla multimedialità e dall’interconnessione, in grado di autofinanziarsi in modo trasparente.


Comitato promotore 14 Ottobre di San Gimignano
Approvato a San Gimignano il 10 ottobre 2007

A new energy economy

Ok, giusto per darci una rinfrescatina.


Primo Consiglio comunale

Giovedì 25 giugno si è tenuto il primo Consiglio comunale di San Gimignano. Il mio gruppo mi ha nominato Capo Gruppo. Mi ha fatto un certo effetto la prima seduta. Per il rispetto che non solo si deve ma che ho per le istituzioni, per l'importanza della Sala del Consiglio, per la novità del luogo e delle procedure, per il fatto di doversi misurare con le opposizioni sempre pronte ad incalzare e a porre domande, il rispetto dell regole di comportamernto e di intervento nella discussione.
La seduta del Consiglio (e d'ora in vanti tutte le future) è stata per la prima volta video ripresa e sarà visionabile sul sito del
comune di San Gimignano.

Serata un pò ingessata, come era normale, ma subito formativa.
A nome del gruppo di maggioranza ho parlato per ultimo e ho detto, con orgoglio, queste cose:

"Signor Sindaco, colleghi consiglieri, sangimignanesi,
il nostro primo pensiero è rivolto a quanto sta accadendo in Iran dove è in corso una dura repressione contro donne e uomini di ogni età, a cui è impedito di manifestare pubblicamente il proprio pensiero.

Per una città patrimonio dell’umanità come la nostra, conosciuta in tutto il mondo e da tutto il mondo guardata, guai se la politica locale si limitasse a fissare il proprio orizzonte alle sole, per quante nobili ed antiche, mura cittadine.

Ciò che là sta avvenendo ci ricorda drammaticamente il valore universale della democrazia e della libertà in tutte le sue forme.
E ci fa apprezzare ancora di più, qui e stasera, il valore prezioso delle istituzioni democratiche come quella di questo Consiglio Comunale.

Istituzioni democratiche che non sono cadute dal cielo ma che sono state conquistate con il sacrificio, spesso estremo, di donne e di uomini che allora, come oggi purtroppo in Iran e in tante parti del mondo, lottarono per quei valori di democrazia e di libertà che sono oggi sanciti nella nostra Costituzione.

Dunque, il nostro secondo pensiero da questa Sala va a tutti quei sangimignanesi che allora combatterono nella guerra di Liberazione per queste istituzioni. Dai martiri di Citerna e Montese ai caduti di San Donato, dai Martiri di Montemaggio a tutti i partigiani, fino anche all’impagabile sacrifico di Oclide Roatta che, detenuto politico nel carcere di San Domenico e da lì liberato dai partigiani sangimignanesi, preferì unirsi a loro e combattere invece di riparare in Francia, trovando poi la morte al “Piano” in seguito al rastrellamento nazifascista di San Donato-Poggiosecco.

Conosco l'obiezione. Ma, badate, tutto questo non è retorica.
Ma un messaggio preciso: di impegno, di rigore morale e di civismo straordinario a cui siamo stati formati e che portiamo con noi in questo Consiglio Comunale.

****

Il voto del 6-7 giugno a San Gimignano ci ha consegnato un risultato netto in termini percentuali quanto chiaro in termini assoluti.
I Sangimignanesi hanno premiato la nostra coalizione, il Centrosinistra per San Gimignano, con oltre il 65% dei consensi, cioè con più di 3000 voti dei 4900 votanti, riconoscendo alla coalizione di avere tutte le carte in regole per il governo di questa straordinaria comunità.

E’ un risultato che ci ripaga di tanto lavoro, della nostra continua ricerca di interlocuzione con i cittadini sui temi anche difficili ed al quale hanno concorso vari fattori che qui ci preme sottolineare.

1. Le indubbie capacità del nostro candidato a Sindaco, Giacomo Bassi, unite a competenza, impegno e disponibilità verso i sangimignanesi hanno contribuito a dimostrare quanto forte fosse il consenso nei suoi confronti;
2. L’importante eredità politica ed amministrativa delle Giunte Lisi, di cui i cittadini hanno premiato il lavoro e di cui noi oggi raccogliamo idealmente il testimone innestandovi forti elementi di innovazione;
3. La forte presa sulla realtà sangimignanese della coalizione in generale, che si è presentata omogenea e della Sinistra per San Gimignano e del Partito Democratico in particolare;
4. Una proposta programmatica realistica, con i piedi per terra, seria e completa per San Gimignano, frutto di un percorso condiviso e collegiale, partecipato dalla città, faticoso ma inclusivo;
5. Infine, consentitemi, la qualità, le professionalità, le competenze dei nostri candidati in una squadra che presentava e presenta il giusto equilibrio tra novità ed esperienza. I cittadini hanno colto questo messaggio e in un panorama politico, diciamocelo, piuttosto restio anche al ricambio generazionale, hanno percepito che la novità stava dalla nostra parte.

E’ un risultato importante che testimonia del fatto che i sangimignanesi non sono alla ricerca di improvvisazione, quanto semmai di un progetto concreto, completo, che guardi a tutto il territorio, che spieghi loro come stanno le cose in un rapporto di estrema franchezza senza illuderli in tempi, peraltro, di pesante crisi economica.

E’ un risultato che ci conferma, se ancora ce ne fosse stato bisogno, che il consenso non è per sempre ma che va coltivato con l’impegno, l’ascolto, l’analisi, la proposta e l’azione, come noi abbiamo fatto e continueremo a fare stando tra i sangimignanesi su tutto il territorio comunale.

E’ un risultato importante per il quale ringraziamo i nostri concittadini ma che al tempo stesso, inutile nascondercelo, ci carica di maggiore responsabilità.

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Non voglio qui riprendere gli aspetti programmatici che caratterizzano il nostro mandato di governo, scelto dai cittadini, in quanto questo è compito del Sindaco e Giacomo l’ha già svolto in modo preciso e misurato.

Voglio però ricordare quelle che saranno le architravi del nostro percorso politico che inizia questa sera.
Sono sostanzialmente tre e le accennerò rapidamente.

Punto primo.
San Gimignano è città bella ed invidiata, semplice e complessa, chiusa ed aperta al tempo stesso così come fascinosa ed austera.
Sicuramente è una città sulla quale gravitano molti interessi e sulla quale sono puntati molti occhi, quando non veri e propri appetiti.
Ebbene, noi ci batteremo perché a prevalere sia l’interesse generale, che è il fondamento del governo della cosa pubblica, contro il privilegio ed i gruppi di interesse o lobbystici.

Punto secondo.
Tutela e conservazione del nostro territorio e di tutto ciò che esso porta con sé dal punto di vista architettonico, artistico, culturale, storico e paesaggistico. Perché questo è il grande patrimonio che le generazioni precedenti ci hanno consegnato e questo è il patrimonio che dovremo consegnare a quelle future se non proprio intatto, certo ulteriormente migliorato.
Insomma, un unico grande territorio da governare cui prestare attenzioni, interventi ed offrire risposte che traggono insegnamento dalla nostra storia, recente e passata ma siano all’altezza della modernità che stiamo vivendo.

Punto terzo.
Per noi è prioritario il problema di continuare a tenere unita la nostra comunità, da Badia a Elmi a Castelsangimignano, proprio occupandosi e preoccupandosi del destino, per esempio, delle nostre frazioni e di chi le vive, ma soprattutto di far sì che si possa continuare a vivere bene a San Gimignano, sia possibile trovarvi un lavoro, qui come in Valdelsa, sia possibile trovarvi una casa con modalità e prezzi accessibili vivendo in sicurezza come sempre accaduto in queste terre, dove sia possibile continuare a godere di servizi di qualità a cui tutti, residenti e turisti, contribuiscano e dove sia possibile semplificare la vita dei cittadini anche nel rapporto con le istituzioni.

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Infine, per quanto riguarda il lavoro da svolgere in questo Consiglio siamo convinti che un clima di dialogo e di confronto, pur senza rinunciare ciascuno alle proprie distinzioni, sia il contesto migliore per trovare le soluzioni più efficaci alle questioni che il tempo e i processi politici ci sottoporranno.

Credo che ci sia bisogno di questa concordia, ognuno nei propri ruoli, perché la fase che abbiamo davanti e che stiamo già purtroppo vivendo è dura e preoccupante.
Penso alla crisi, ai cambiamenti che questa sta imponendo in Valdelsa e alla Valdelsa, ai posti di lavoro persi, ai lavoratori in cassa integrazione guadagni, al futuro di tante famiglie reso ancora più incerto, alla seria compromissione delle capacità produttive del nostro sistema economico locale se venissero meno importanti realtà come Trigano e RCR con tutto il loro indotto, che in questi giorni vivono una crisi aziendale drammatica.

Noi garantiamo rispetto alle opposizioni non solo perché così si conviene ma perché vogliamo contribuire davvero a partire colo piede giusto ed a lavorare nel clima che descrivevo in precedenza.
Un rispetto che però pretendiamo in egual misura, per una coalizione che rappresenta larga parte dei cittadini sangimignanesi.

Siamo per continuare a fare di questo Consiglio una “casa di vetro”, trasparente, aperta e partecipata dai cittadini.
E per questo apprezziamo molto la scelta del sindaco e dei capigruppo di procedere alla registrazione video della seduta, così come quella di istituire la figura del difensore civico, in modo tale che domani mattina, davanti ad un computer, i sangimignanesi possano sentire e vedere ciò che qui si dice e si fa, senza ricorrere al gossip politico cittadino che non ci appassiona e mai ci appassionerà.

Anche questo può essere un mezzo per avvicinare i cittadini alla politica.
Una politica, ammettiamolo francamente, che non gode del rispetto e della fiducia di cui invece avrebbe bisogno.

Siamo qui, in questo Consiglio, impegnati nella vita pubblica, anche per questo.
Per ridare, tutti, dignità alla politica e restituirle quel ruolo che le spetta nella società.
Per farlo c’è un mezzo formidabile, che per noi viene prima di tutto ed è l’esempio.
La politica, infatti, si cambia a partire dai nostri comportamenti individuali.

Noi, il nostro gruppo, garantiremo impegno e serietà.
Perché questo si merita San Gimignano.
Perché questo è quello che si aspettano da noi i sangimignanesi".

Intervento a nome del gruppo consiliare Centrosinistra per San Gimignano
San Gimignano, 25.06.2009
Sala del Consiglio
Capo Gruppo Centrosinistra per San Gimignano

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Nella prima seduta abbiamo anche presentato subito 2 ordini del giorno su due situazioni delicate del nostro territorio: la crisi economica con le difficoltà aziendali, pesantissime, di Trigano e Calp, e la situazione sempre più insopportabile delle condizioni di sicurezza e vivibilità del carcere di Ranza.
Le trovate
qui.

Eccoci qua. Pronti a dare (qualche) consiglio...

Prima di tutto rieccoci qua. Mesi tirati, di corsa. In cui non ho risparmiato nulla. I risultati di San Gimignano dimostrano (eccezione?) che il lavoro paga. Grazie. A tutti. Vi ringrazio dell’appoggio e del contributo, a partire dalla struttura tecnica, dai candidati, dai coordinatori, dal tesoriere, dalla generazione democratica, da coloro che mi hanno telefonato per conoscere, mandato un sms per chiedere o per dimostrarmi fiducia e stima, fermato per strada per avere chiarimenti, invitato in una famiglia a parlare, ad una assemblea per informare, ringrazio chi si è dato da fare ad imbustare a ciclostilare a telefonare a messaggiare a chattare al servizio degli altri.

Ho ancora 169 buoni motivi per andare avanti e non solo. (169 per la prefettura, 167 per noi. Primo caso in cui i dati della prefettura risultano più di quelli degli organizzatori...).

Ce la metteremo tutta.
E, come leggerete, ho fatto una scelta. Chiara. Limpida. Netta. Spero, soprattutto, utile.
Il giorno dopo l'elezione ho lasciato una rosa con nastro tricolore là dove ci sono le tombe dei caduti sangimignanesi di Montemaggio e dei martiri di citerna. Il mio pensiero è stato per loro. Mi è venuto istintivo.

Il voto ci ha detto alcune cose. Ho provato a sintetizzarle nella relazione alla Assemblea comunale. Ho detto più o meno queste cose:



"Credo che sia opportuno scindere i due livelli delle passate elezioni, quello cioè europeo/nazionale da quello amministrativo (provinciale e comunale) anche per evitare che i lusinghieri risultati locali si dimostrino lente inadeguata all’analisi del voto.
Col rischio di lasciarsi andare a trionfalismi che non si addicono alla situazione che stiamo vivendo.

L’Europa esce dalle elezioni più a destra di 5 anni fa.
La prima ad uscire sconfitta da queste elezioni è proprio l’Europa stessa, colpita da un astensionismo impressionante, il più alto mai registrato nella storia.
Astensionismo, scarsa fiducia nell’istituzione europea del Parlamento e avanzata della destra sono gli elementi caratterizzanti dell’euro-voto del 6-7 giugno.

In una fase storica in cui, per effetto della crisi e della globalizzazione, da conservare c’è ben poco, sono proprio i partiti conservatori a dominare.
Con un elemento di preoccupazione in più.
Cioè il fenomeno a cui stiamo assistendo di frammentazione dei sistemi politici in partiti medio piccoli, a danno dei partiti di governo tradizionali ed a vantaggio di formazioni ultraconservatrici, nazionaliste e xenofobe.

Una deriva a cui penso non abbia posto nessun argine l’euro-retorica autoreferenziale in un momento in cui, complice la crisi e i fenomeni migratori che minano la composizione sociale dell’Europa, molti guardavano all’Europa ed a Bruxelles come ad un soggetto capace di dare risposte concrete, unitarie e coese a problemi di cui tutti avvertiamo l’incapacità anche dei singoli Stati nel “fare da soli”: si pensi alle dinamiche economiche, ai flussi migratori, alla sicurezza comune e al terrorismo, ai cambiamenti climatici strettamente connessi con la questione energetica.

In un momento di crisi si poteva immaginare ciò cui eravamo stati abituati a pensare. Per fare un esempio: era da aspettarsi meno attenzione all’ambiente e più sinistra nella Unione Europea.
E’ avvenuto esattamente il contrario.
E’ avvenuto cioè che in un settore in cui la UE si è posta in posizione di leadership come quello dei cambiamenti climatici, mettendo in campo piani ed azioni, dando cioè risposte concrete e tracciando una rotta, i cittadini l’hanno premiata (e lo dimostrano i ritorni dei partiti verdi in Europa, tranne che in Italia, sia per le scelte suicide della sinistra radicale, sia per il nostro cronico rincorrere l’Unione su questi temi); dall’altro lato è invece accaduto che la scarsa percezione di protezione sociale e non solo che ci si attendeva dalla UE ha penalizzato soprattutto chi di quella bandiera ne è stato portatore.

Con il risultato evidente di aprire la crisi della socialdemocrazia in Europa e lo spalancarsi di scenari la cui prima lettura può essere quella dell’urgenza e della necessità di un ripensamento profondo delle politiche progressiste in Europa, chiamate a fare i conti con un nuovo sviluppo economico, con una questione immigrazione tutta da risolvere (molto più in profondità della mano dura delle destre), con un welfare state che non è più percepito come elemento cardine cui affidarsi in tempi di scossoni economici.

Il voto ci regala anche un dato che potrebbe apparire come uno scherzo di un fine umorista, ma che in effetti non è così.
Nell’arretramento complessivo del campo socialdemocratico il PD italiano, con 8.007.854 voti e il 26,1% su scala nazionale, con 21 eurodeputati, si ritrova il primo partito di centrosinistra in Europa, a fronte di cali molto più drastici in diversi paesi.

Segno evidente che l’idea non era sbagliata, che ci sono condizioni per andare avanti ma certo non siamo di fronte a quella tenuta eccezionale che qualche nostro dirigente nazionale ci ha voluto far credere nel commentare a caldo i dati elettorali.

Rispetto al 2008 il calo del Pd è stato di 7 punti , quello del PDL di due.
Poi sì, è vero, Berlusconi non ha sfondato e meno male.
Ma attenzione a scambiarla per una vittoria del PD.

La Lega è oltre il 10 per cento , prima volta in assoluto, e drena voti al cavaliere.
La sua avanzata comincia a mettere radici anche al centro, come in Emilia.
Arretra certo il PDL in percentuale e dati assoluti, lo fa ancora di più il PD, si allarga la forbice tra i due partiti, mentre raddoppiano Lega e Di Pietro.
Alla sinistra del PD non c’è il deserto ma la vocazione minoritaria e scissionista fa mancare il secondo obiettivo consecutivo dopo quello del parlamento italiano: quello europeo. Alla nostra sinistra c’è comunque un circa 10 per cento del consenso elettorale espresso di cui bisogna tenere conto.

Tirando le somme c’è poco da essere allegri e se il PD ha superato la soglia ritenuta minima di sopravvivenza credo sia arrivato il momento di dare nuova vita al progetto e nuova linfa alle persone che ancora vi credono.

Abbiamo davanti a noi un congresso, forse troppo rimandato, ma francamente mi domando se quelli che in questi giorni parlano sui giornali (tra l’altro con i ballottaggi nel mezzo) hanno letto i dati, si rendono conto di quanto siamo minoranza nel paese, se davvero questo PD lo vogliono ancora…

Abbiamo davanti un congresso che, non ci illudiamo, non sarà salvifico, ma spero che serva a fare chiarezza. Un congresso in cui, finalmente, si costruisca quel PD con la testa rivolta in avanti e non al passato, senza più casacche, non più agitato dalla prima preoccupazione di far eleggere questo anziché quello sulla base della sua provenienza.
Non sarà un’ultima spiaggia ma una occasione formidabile per il PD di sicuro.
Spero che si faccia un congresso in cui prima delle persone si scelgano le idee e che su quelle ci si misuri.
Fino ad oggi il PD è stato un continuo misurarsi, tra ex.
E’ una prospettiva che non affascina più nessuno.

Per questo trovo insopportabili le cose che leggo in questi giorni, dove ancor prima del “cosa fare” siamo già alla ricerca di “chi farà”, senza sapere che cosa.

Davvero pensiamo ancora una volta di uscirne con i tatticismi, con la sola arma delle alleanze, il porsi in una posizione più conveniente al momento nello scacchiere politico?
Davvero vogliamo restare ancora una volta schiavi dell’idea per la quale la crisi di consenso si risolve alla svelta con le tattiche e le alleanze da caminetto? (magari con i neo eletti UDC De Mita e Magdi Allam?)…

Sento parlare tanto di schemi, alleanze, tattiche, accordi già fatti, di uomini già pronti a prendere il comando ma senza una rotta… forse bisognerebbe fermarsi e utilizzare il congresso per qualcosa di utile, proprio partendo col rompere questi schemi e questa logica.

Ad essere in discussione è l’idea del partito democratico stesso, la sua percezione nell’elettorato, il suo posizionamento nello scenario italiano ed europeo.

Non partiamo da zero, è vero, ma la sfida sta tutta qui.
Non certo nel vaneggiare alleanza prive di fondamento con UDC o IDV o Sinistra radicale, o lanciare giovani in quanto giovani e basta, quanto semmai occuparsi del PD, della sua forma partito, della sua organizzazione, della sua proposta politica, delle modalità di selezione della classe dirigente, sul rapporto virtuoso che noi qui a San Gimignano abbiamo con fatica ma con merito provato a praticare tra responsabilità della direzione politica e valore della partecipazione, facendo contare iscritti e militanti nei passaggi cruciali del partito, all’insegna di un messaggio nuovo e improntato alla semplicità (che è più dirompente e vincolante del consumato politichese).

Questo ci dice anche il voto europeo, che modelli e schemi prestabiliti reggono e pagano sempre meno.

Io resto convinto che noi abbiamo la forza per farlo ed è per questo che tra mille difficoltà e impegni ho ancora voglia di impegnarmi per questo progetto, a carte scoperte.

Anche perché penso che il PD possa farcela, possiamo farcela se riusciamo ad uscire dalle secche a motori accessi e non spenti, se continuiamo a lavorare per questo progetto e se siamo davvero convinti, per dirla con Berlinguer di cui pochi giorni fa si è celebrato il 25° della morte, che “i partiti politici non possono ridursi ad adagiarsi sulle posizioni della parte più torbida e tarda del loro elettorato. Questo significherebbe una abdicazione alla funzione che dovrebbe essere propria di tutti i partiti democratici, cioè quella di guidare, promuovere, formare una coscienza politica più avanzata.” [...]

Ma c’è anche un altro motivo per cui è ora di lavorare ad una riscossa del PD.
Con buona pace di D’Alema l’unico scossone che mi pare ci sia stato sia quello che la destra ci ha dato anche nel livello locale.

Si evidenzia un dato sul quale forse abbiamo riflettuto poco.
E cioè quello per cui, per la prima volta, la destra va meglio nel voto amministrativo che in quello nazionale, dove il faccione di Berlusconi c’è ma è più sfumato.
E’ un dato che riguarda anche noi, anche le nostre zone, anche la Toscana e Siena come ci faceva notare anche Sabrina nell’ultimo esecutivo (nel nostro caso l’esempio eclatante è quello della Lega).


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Il voto europeo a San Gimignano fa registrare votanti in calo, in linea con il fenomeno dell’astensionismo nazionale (-4% rispetto al 2004 e meno 7 rispetto la 2008).
Il PDL perde voti rispetto al 2004 (quando aveva dentro anche la DESTRA) e soprattutto rispetto alle politiche dell’anno scorso.

UDC sostanzialmente stabile anche se in leggera crescita rispetto ai valori del 2004.

La LEGA NORD aumenta i consensi e prende 7 volte i voti del 2004, raddoppiandoli invece rispetto al 2008, con le migliori prestazioni nella sezione 3 (Badia) e nella 9 (Castello).

IDV aumenta e prende 4 volte i voti del 2004 e quasi raddoppia quelli del 2008.

Dato preoccupante è che raddoppiano i voti anche DESTRA SOCIALE E FORZA NUOVA anche se nessuna supera i 20 voti.

Il PD si conferma sul livello del 2004 quando erano DS+MARGHERITA (sui 2500 voti), perde ovviamente rispetto al 2008 del 7% (allora i voti furono 3114).
Le nostre prestazioni migliori sono nella sezione 4, 5 e 6, la peggiore nella 1 dove peraltro si registra il miglior risultato della PDL.

IL PD sangimignanese si conferma tra i più forti a livello provinciale e dopo essere stato il primo assoluto alla camera alle politiche si conferma terzo alle europee col 52,90% dietro solo a CASTIGLION D’ORCIA col 53,33%, e RADICONDOLI col 53,14%.


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ALLE PROVINCIALI le note in chiave locale sono ancora più liete.
Anche se c’è un dato da rimarcare: in un contesto elettorale in cui complessivamente cresce il numero delle schede bianche, bianche e nulle crescono particolarmente nelle elezione provinciale.

Simone Bezzini, il candidato del centrosinistra con il 58,83% dei voti (sostenuto da Partito Democratico, Italia dei Valori, La Sinistra e Riformisti), è il nuovo presidente della Provincia di Siena. Bezzini ha ottenuto una delle affermazioni più nette in tutto il panorama nazionale e una delle più rilevanti per quel che riguarda i candidati di centrosinistra. Fra gli avversari, Donatella Santinelli (Pdl, Lega) ha ottenuto il 30,44 per cento, Antonio Falcone (Prc – Pdci) il 5,56 per cento, Angiolo Del Dottore (Udc) il 4,16 per cento, Pietro Del Zanna (Verdi) l’1,99 per cento.

A San Gimignano il PD come voto di lista è al 55,72%, pari a 2572 voti, cioè ben 71 in più delle europee.
Miglior risultato della Provincia.
Niccolò viene eletto grazie a questi risultati e consentitimi di dire anche grazie al suo impegno ed alle sue capacità dimostrate anche in questa campagna elettorale.

Bezzini e la coalizione raggiungono nel nostro collegio il 65,37% ed anche questo è il miglior risultato della coalizione a livello provinciale.

La PDL perde 228 voti rispetto alle europee, IDV perde 31, la LEGA ne guadagna 40 (come dicevamo prima), UDC ne perde 14, LA SINISTRA ne prende 5 in più e PRC COMUNISTI ne prendono 9 in più.

Questo risultato ci ripaga dell’amarezza pre-elettorale per la vicenda che ci ha coinvolti, tirando in ballo il nome di Niccolò e delle altre candidature che noi volevamo avanzare. Una vicenda che si è conclusa per noi positivamente, in cui come segretario ho dato tutto per il Pd sangimignanese, esponendomi forse fin troppo nella difesa dei nostri candidati e soprattutto di un metodo che non può piovere dall’alto e di cui, se ancora qualcuno avesse dubbi, paghiamo forse le conseguenze dato che nessun cenno ci è giunto da Siena anche solo per complimentarsi dello straordinario lavoro fatto.
Noi siamo consapevoli di aver agito nella correttezza, forti di un metodo di rapportarsi con la federazione alla luce del sole, conviti di avere energie importanti da mettere a disposizione.
Mandiamo a rappresentarci, non a caso, una delle figure più importanti del nostro partito e siamo convinti che Niccolò sarà più che all’altezza del compito. E avrà, come ha avuto in campagna elettorale una volta fatte le scelte, può stare tranquillo, tutto il nostro sostegno.
Il resto è materia per la prossima fase congressuale provinciale e non mi tirerò indietro.


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A LIVELLO COMUNALE i risultati ci ripagano di un lungo percorso avviato ormai più di un anno fa, di costruzione di una coalizione omogenea e il più larga possibile, di modalità di selezione del nostro candidato larghe e partecipate, ancorate a criteri collegiali, di una costruzione del programma faticosa, certo, ma volta ad includere e non ad escludere, a spalancare porte e finestre a contributi di varia natura nell’interesse di San Gimignano, di costruzione di una squadra di candidati veramente all’altezza sulla base di criteri ancora una volta collegiali e validati dai passaggi nei circoli di base.

La coalizione CENTROSINISTRA PER SAN GIMIGNANO raccoglie il 65,96% dei consensi, con 3085 voti, quindi 501 voti in meno rispetto al 2004 a fronte di un calo dei votanti di 100 unità, di un lieve calo delle valide e soprattutto considerando i 420 voti di PRC-COMUNISTI che era con noi e questa volta abbiamo fatto una scelta politica diversa (e loro ci hanno messo molto del suo come noto).
PRC si ritrova ultimo partito di maggioranza anche se aumenta alle comunali rispetto ad europee e provinciali, forse drenando qualcosa a IDV e LEGA.

Il PDL esprime 2 consiglieri, è prima forza di opposizione e a differenza di PRC cede sia in termini assoluti (-361 voti rispetto alle europee che rispetto alle provinciali – 133 voti; l’effetto “bertelli” hanno in molti commentato), anche se il dato è in aumento rispetto al 2004 e consiglio di non sottovalutarlo.

Cala la LISTA CIVICA che prende 2 consiglieri, i soliti Sanciolo e Bagnai, perdendo rispetto al 2004 79 voti.


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Il dato della nostra coalizione è molto positivo per vari aspetti.

Intanto ci conferma sopra la soglia dei 3000 voti che sono un patrimonio immenso di consenso, da curare e coltivare e da non disperdere.
Questa è la nostra prima missione e la nostra più grande responsabilità verso i sangimignanesi e verso la storia politica della nostra comunità.

Sento e sentiamo tutti la responsabilità di questo dato perché è il frutto di un lavoro che viene da lontano, di tante battaglie, di uomini e donne capaci di mirare al bene di San Gimignano nel tempo, di guardare oltre il proprio naso o la scadenza del proprio mandato amministrativo.

Nel risultato ha influito certamente la figura del candidato Sindaco a cui faccio ancora i complimenti a nome di tutto il partito e che ringrazio per la generosità e la disponibilità, unite alla serietà, dimostrate in campagna elettorale, nella quale non si è mai sottratto a nessuna occasione di confronto.
Ora Giacomo tocca a te, alla nuova Giunta, portare avanti questo patrimonio, attuare il programma e dare le risposte urgenti che i sangimignanesi si aspettano e che ci hanno chiesto in campagna elettorale, dalla crisi al funzionamento della macchina comunale.

Se siamo arrivati a questo risultato è anche grazie ad un partito solido e concreto, fatto di tante persone, che ti ha supportato e che continuerà a farlo anche in futuro se subito imposteremo bene il lavoro anche in vista della fase congressuale e se avrai per il PD e per il suo ruolo, quel rispetto e quelle attenzioni necessarie e doverose che in questa campagna hai dimostrato di avere.
In bocca al lupo!

Ma questo straordinario risultato, consentitemi, è anche il frutto di altri due fattori, a mio avviso.
Da un lato una eredità politico-amministrativa formidabile frutto del decennio passato, in cui emergono più le luci che le ombre, unita ad una importante presa del partito sulla realtà sangimignanese, con un altrettanto importante patrimonio di consenso.

Dall’altro la qualità della proposta oltreché programmatica anche di rappresentanti politici del PD nelle candidature al Consiglio comunale che, unite a due elementi già citati, a mio giudizio hanno fatto sì che si recuperasse anche quelle sacche di diffidenza residue verso la figura di Giacomo.

E’ un aspetto che rivendico con forza, da segretario, dopo giornate estenuanti, e di cui dobbiamo essere tutti orgogliosi perché la nostra forza è proprio questa: la quantità e soprattutto la qualità delle persone che animano il PD locale, che ho potuto ulteriormente apprezzare in questa campagna elettorale.

I risultati ci danno ragione ed è merito di tutti noi.

Pochi forse l’hanno notato o se lo sono dimenticato alla svelta ma parlavamo di eleggere 8 al massimo 9 consiglieri nelle più rosee delle previsioni… ne abbiamo eletti 10!
Questo è merito di tutti i candidati e voglio qui esprimere loro il mio personale ringraziamento e quello del partito intero per ciò che hanno fatto e che faranno in seguito.

La qualità della nostra proposta di facce nuove alla città, al di là del mero e banale dato giovanilistico, ha pagato eccome, così come la scelta che abbiamo fatto di rendere veramente contendibile la carica, senza liste bloccate, senza teste di legno, impegnando il partito in uno sforzo senza precedenti di comunicazione (ed economico) a vantaggio di tutti i candidati, evitando così gli effetti deteriori della eccessiva competizione personale, come avvenuto anche in Comuni limitrofi. Evitando anche, al tempo stesso, esclusioni stabilite prima del voto. Non credo che questi siano più meccanismi praticabili nella società moderna e nel nostro partito. Certo è che se un domani cambiassimo metodo, questo dovrà essere sempre il frutto di una scelta collegiale.

Una scelta da rivendicare con forza e da cui imparare, però.

Certo, questo era per tutti un esperimento, una novità e come tale portava anche delle incognite.

Poiché per formazione e per carattere non sono stato abituato a nascondere i problemi considero che tutto abbia funzionato bene all’80%, dovendo però forse trarre lezione da ciò che è avvenuto nella ricerca del consenso, evitando in futuro sbracature, accavallamenti e sovrapposizioni nei circoli e tra i circoli di base.
Ne faremo tesoro.

L’importante adesso è ripartire, non mollando nessuno le posizioni, contribuendo a quella battaglia di idee importantissima che ci aspetta nel congresso, nella festa per il Pd a Santa CHIARA, nei circoli.

Occorre restare coesi, stante anche il quadro nazionale che vi ho descritto: meno sette per cento a livello nazionale, meno sette in toscana, meno sette in provincia di Siena e meno sette nel capoluogo.
Siamo abituati a fare le cose per bene a San Gimignano e non ci tireremo indietro. Ma affronteremo tutti meglio le sfide se le nostre casacche, tutte, oltre a scolorirsi ci abbandoneranno del tutto.
Il nostro impegno e quello del sottoscritto in primis, sarà fare degli azionisti di questo partito i suoi aderenti, iscritti e militanti evitando che a prendere il sopravvento siano i patti di sindacato tra ex. Siamo sulla buona strada ma non siamo arrivati a destinazione.
Il PD da brillante idea deve farsi partito, soggetto politico coeso.

I prossimi 5 anni saranno decisivi per noi. A livello politico, per il consolidamento del PD ed amministrativo. Le due cose si tengono, guai a pensare il contrario.

Personalmente, se è questo che vorrete, ce la metterò tutta come ho fatto fin qui.
E vi ringrazio dell’appoggio e del contributo, a partire dalla struttura tecnica, dai candidati, dai coordinatori, dal tesoriere, dalla sinistra giovanile, da coloro che mi hanno telefonato per conoscere, mandato un sms per chiedere, fermato per strada per avere chiarimenti, invitato in una famiglia a parlare, ad una assemblea per informare, che si sono dati da fare in questa stanza fino a tardi per imbustare al servizio degli altri. Mi scuso anche se qualche volta più per stanchezza che per carattere posso aver risposto male a qualcuno od essere sembrato distante.

A tutti voi, a queste persone, che sono l’esempio più autentico della politica di servizio, va il grazie di tutto il partito e del segretario.

Se questa assemblea che mi ha eletto lo vorrà io resto a disposizione del partito e del nuovo gruppo consiliare (e di questo ringrazio Giacomo per la sua comprensione e disponibilità: insomma: per aver capito).
Resterò, se lo vorrete, al partito perché sono convinto che ci sia un lavoro da finire, un progetto ancora tutto da compiere e perché, credo, sia per questo che mi avete eletto.
I risultati raggiunti fin qui dal PD di San Gimignano sono niente se non riusciamo tutti a costruire un partito solido e concreto in grado di contendere il Paese alla Destra.

Se è vero, come dico sempre, che la politica ha bisogno di esempi e di gesti concreti, ognuno nel suo piccolo e nel suo raggio d’azione, ebbene io mi metto ancora a disposizione, come tutti voi, sperando, con la mia disponibilità verso il PD di San Gimignano, di dare ancora un piccolo ma importante contributo al nostro partito e alla nostra città.

Buon lavoro".


XIII^ ASSEMBLEA COMUNALE PD SAN GIMIGNANO

Relazione del SegretarioSan Gimignano, 15 giugno 2009