domenica 12 ottobre 2008

Tra canavese e Siena...

Sono un po’ in ritardo col blog ma le due ultime settimane sono state fitte di impegni (oltre che dense di emozioni). Gestire al meglio il proprio tempo resta ancora una sfida avvincente quanto irrisolta…

Auguri agli sposi, grazie agli eccellenti. Lo scorso fine settimana sono stato a Castellamonte provincia di Ivrea, per il matrimonio di Maria Paola e Pietro. Storia da film: si sono conosciuti al nostro master, al Sant’Anna a Pisa, si sono messi insieme durante il master e, dopo cinque anni, eravamo tutti (quasi tutti) a festeggiare con loro il matrimonio. Ci siamo ritrovati in parecchi e, sebbene con la maggior parte fossimo sempre restati in contatto (il forum degli “eccellenti” funziona) è stato emozionante ritrovarsi carne e ossa (qualcuno pure con prole..) lontani da casa nostra (come al master) per condividere un giorno felice con amici comuni. Penso che fra le cose belle che mi potevano capitare nella vita, quella di aver trovato persone interessanti, genuine, intelligenti e – si direbbe – “ in gamba”, attente e sensibili ai rapporti umani sia stata una delle più grandi fortune. Abbiamo un bel rapporto ed è stato importante mettere insieme un altro tassello di questa nostra amicizia nel canavese. Il quale, tra l’altro, è un posto splendido. La casa di “slash” maria paola è proprio sotto il gran paradiso. Le ho promesso che ci tornerò a fare trekking. Abbiamo fatto anche castagne nel bosco la domenica mattina: sembrava di essere in un’altra dimensione. Ho anche visto che la strada per arrivare a Torino non è complicata, semmai un po’ lunghetta. Prima o poi ce la farò ad andarci (meglio se anche in un fine settimana che il Toro gioca in casa). Consiglio: abbiamo pernottato all’agriturismo Equin’ozio (agri davvero e poco turismo, nel senso delle comodità di “alberghi in campagna”) Indirizzo: frazione filia, Castellamonte, Ivrea. Molto spartano ed economico ma ideale per un tuffo nella natura (boschi di castagni per esempio).

Grazie Vasco. Ieri invece a Siena ho partecipato con ugo, pier luigi e nonno guido al convegno in ricordo di Vasco Calonaci. Vasco è un nome che ho sentito rammentare spesso nella mia vita: non l’ho mai conosciuto (salvo forse qualche volta da piccolo quando ero per mano a mio nonno e potremmo averlo incontrato a San Gimignano; ma ne dubito), ma certo è stato uno dei nomi che fin da piccolo nonno mi ricordava raccontandomi del periodo partigiano, della partenza come volontari nell’esercito di liberazione, della ricostruzione nel dopoguerra , della storia locale del pci. Ho fatto bene ad andare. Per nonno che era molto amico (nonché anche molto commosso, al punto da raccontare a tutti un’azione partigiana fatta insieme a san gimignano) ma anche credo per il mio impegno politico, per la nostra storia, per l’esercizio della nostra memoria e per San Gimignano. Trovavo giusto che il segretario del pd delle torri fosse presente nella giornata del ricordo forse della figura più limpida e conosciuta della storia politica locale. Figlio di contadini, antifascista, gap, volontario nell’esercito di liberazione, segretario del pci provinciale, poi presidente della provincia (non lo sapevo!) e infine parlamentare. Soprattutto una persona mite, scavata dall’ansia di portare avanti e bene un progetto comune, attento e curioso a ciò che succede non solo nel proprio campo ma anche nel campo avversario. ugo pasqualetti ne ha tracciato un ricordo lucidissimo, impreziosito da una disanima politica di allora e di oggi molto puntuale. Gli ho chiesto l’intervento. Riconosco a Ugo grande capacità. Io, forse, l’ho conosciuto nel suo momento meno brillante: la polemica con daniele e marco, l’appoggio alla lista civica (estranea alla sua cultura), lo sgarbo dopo cinquant’anni, quando fu eletto marco sindaco (un sindaco ds) di non far uscire il campanone dopo le elezioni adducendo stanchezza, salvo poi ritrovarselo in edicola subito dopo su posizioni critiche e poi, nel 2004, schierato con la lista civica. Tant’è. Ragionamento sottile, parole precise, grande esperienza. Rileggerò il suo intervento. Bravo, anche se più cronologico e didascalico, anche riccardo margheriti. Brillante, invece, l’intervento di luigi Berlinguer. Una denuncia/difesa allo stesso tempo lucida ed appassionata del pci di allora. La diversità nelle sue due declinazioni (una giusta una sbagliata): etica politica profonda – la giusta -, il considerarsi depositari di una verità assoluta (la sbagliata) e come tale origine della diversità che ripudia per questo il confronto con l’altro e l’accettazione di tutto e di tutti in funzione di questa verità di partenza. E poi il passaggio sulla necessità di introiettare una nuova dimensione (matrice?) da cui far ripartire uno slancio ideale forte per i prossimi anni come, per esempio, quella della povertà o dei cambiamenti climatici. E poi ancora: la lectio brevis sul pci a livello locale che ha conosciuto l’empiria del governo locale, del risolvere i problemi, conoscendo un livello altro dall’astrattismo e dalla purezza del pensiero. Un intervento che ho ascoltato a bocca a aperta. Ho avuto insomma la fortuna di aver conosciuto fatti, luoghi (e persone) della recente storia politica senese, con l’orgoglio di sapere che uno dei protagonisti più vivi, attenti e stimati è stato un grande uomo politico sangimignanese. Grazie all’ASMOS per aver pensato alla giornata di studio. Mi sono ripromesso di andare a visitarlo. Pur essendo abbonati alla rivista io e nonno, personalmente non ho mai avuto l’occasione di farlo. Mi sono promesso che lo farò al più presto. Grazie, soprattutto, a Vasco.

Carrambata. La giornata di ieri mi ha riservato mote sorprese tra cui anche il ritrovare l amia professoressa del ginnasio di latino e greco. Una persona che stimo molto e che ho trovato sempre in forma come al liceo. La sera poi, cena con le mitiche compagne di classe del liceo stesso. Carrambata completa.

Crolli (e inganni) di finanza internazionale. Nel mezzo della settimana tante cose. Quella che mi ha più colpito è stata la crisi internazionale, il crollo dei mercati e delle borse. Come poteva essere altrimenti? Ne ho parlato anche lunedì scorso alla assemblea comunale (la quinta del pd locale. Ho detto più o meno queste cose: non so se sia la fine del capitalismo, di sicuro lo è di una cultura politica (di destra) che ha mitizzato la deregulation come la panacea di tutti i mali; un sistema fatto di meno stato (e meno politica; nel senso delle regole e della vigilanza s’intende) e più libertà senza lacci e lacciuoli; meno spesa sociale, vista come vincolo ed ostacolo (lenta distruzione e scomposizione dello stato sociale): chi ce la fa bene, chi non ce la fa si arrangi; fine dell’idea (effetto collateraled ella globalizzazione) che i soldi si fanno con i soldi; che si possa vendere e comprare “asset” che non esitono!; che la crisi ci riporta all’impoortanza dell’economica reale (la valdelsa ne è un esempio dato ciò che sta succedendo…); che se è vero che è la fine di una cultura politica che ha fatto tanti disatri e che consente al suo più grande teorico ed attuatore G.bush di lasciare la casa bianca con il più grande intervento pubblico della storia americana (700 milioni di dollari che pagheranno i cittadini nei prossimi anni), si capisce quanto spazio lasci questo disastro al ritorno forte dell’economia reale, appunto, ma anche di un nuovo pensiero di sinistra, volto a riscrivere le regole e a definire un modello alternativo e meno speculativo di quanto non lo sia stato quello che sta implodendo in questi giorni. Le mode passano e i conti restano. Gli usa producevano il dieci percento delle merci mondiali e ne consumavano il trenta per cento: un po’ inostenibile come modello no? Un’espanzione, quella di bush, fondata sul debito e sul modo dell’amercian way of life non negoziabile. Ma tragicamente perduto per sempre, in quanto distrutto anche da una politica estera sfacciata e costosissima. Tutti si interrogano su come ripartire. Io mi do alcune risposte. Riscrivendo le regole del gioco con i seguenti paletti: più trasparenza; più vigilanza; più certezza e tutela per i risparmiatori frodati da atteggiamenti speculativi; massima concentrazione sull’economia reale. Ma soprattutto non fare come molti vorrebbero: riaprtire da zero, come se niente fosse, allo stesso modo, con le stesse regole senza posri il propblea , per esempio, della sostenibilità: sarà il caso di affrontare la modernizzazione ecologica dell’economia dopo questa catastrofe, oppure vorremmo ancora una volta far finta di niente e ripartire con l’insostenibile sistema che consuma più di quanto potrebbe senza un limite, un freno, una minima preoccupazione di quello che sarà domani? C’è tanto spazio per una buona politica, accidenti.

Corrdinatori. Venerdì sera sono stato a cena coi coordinatori. Per ringraziarli del loro impegno e per capire come vanno le cose. Ho con me persone (alcune anche molto giovani) davvero in gamba. Serie e con i piedi per terra. Già questo è un punto di partenza di assoluto vantaggio per far bene. Abbiamo condiviso alcuni pensieri ed ho imparato molto. Ho toccato con mano il volto buono e genuino della politica.

Tra il dire e il fare. Ci corre il mare. Lo so. Ne ha parlato anche ugo ieri riferito all’ansia costante di vasco di tenere insieme politica ed organizzazione. Facciamo chiarezza. L’organizzazione è importante e in troppi la strascurano. Specialmente per un partito che ha scelto di essere solido e non liquido e che non ha i mezzi di Berlusconi. Ma l’organizzazione, anche quando fosse la migliore non può sopperire la politica. E la politica, non può pensare di fare a meno dell’organizzazione. E’ un aspetto che molti non colgono, anche a san gimignano. Anche da noi passa troppo tempo tra il dire e il fare e questo non gioca a nostro favore. In tempi così rapidi e fluida del formarsi e distruggersi dell’opinione pubblica. Stiamo comunque mettendo su alcuni modi di procedere, lavorare e fare (soprattutto nella comunicazione) che spero di poter lasciare funzionanti e rodati a chi un domani, verrà dopo di me. Resto infatti sempre saldamente ancorato a quanto mi ha insegnato chi è più vecchio di me in politica: un buon dirigente lo i giudica non solo per i risultati conseguiti lungo il suo mandato, ma soprattutto su ciò che lascia dopo di sé.

Figurette. Niccolò mi ha comunicato con alberto che le primarie dei giovbani sono state rimandate. Ad una settimana dalla loro data. Perché i candidati non si trovavano d’accordo. Non ho parole. Dispaice vedere ragazzi e ragazze che si impegnano così tanto impiegando del loro tempo per una cosa più grande di loro essere trattati così. A roma non hanno –certo non tutti- i piedi nella realtà. Mi dispiace ragazzi. Credo che dovremo farci sentire su questo.

Con rispetto. Ci vorrebbe più rispetto in politica. Anche tra di noi.

Dannata ipocrisia. Leggo dal mio cellulare, messaggino di sky: la consulta ha dichiarato inammissibili i ricorsi di camera e senato. No ad allungamento delle sentenze sull’interruzione del trattamento di alimentazione per Eluana Englaro. Dannata ipocrisia. L’avevo già denunciato, oggi abbiamo la palese e scontata conferma. Un parlamento che non trova il tempo di fare una legge sul testamento biologicamente e l’accanimento terapeutico, quando un giudice si esprime, perchè chiamato a farlo, sulla base dei principi del nostro ordinamento – in virtù della mancanza proprio di quella legge che invece servirebbe – non trova di meglio che sollevare conflitto di attribuzione davanti alla corte. Un errore due volte. Politico e giuridico. Servirà da lezione. Vedi il post dell’11 agosto….

Antifascista. Ieri sera braccia tese e cori fascisti allo stadio per bulgaria e Italia. Mi vergogno per loro. Fini ha giustamente detto: la destra si riconosca nei valori dell’antifascismo, rivolgendosi ai giovani di An. La repubblica sociale era dalla parte sbagliata. I giovani hanno risposto: noi mai antifascisti. Ancora mi vergogno. Ma mi fa ancora più tristezza, pensando alla nostra storia d’Italia, il fatto che il presidente del consiglio non trovi la forza (ci vuole forza???) per rispondere ad un giornalista che lui è antifascista in una repubblica fondata sulla costituzione nata dalla resistenza e dalla lotta di liberazione. “io lavoro tutto il giorno per gli italiani” è stata la risposta. E intanto domenica 5 ottobre il comune di san gimignano è stato a marzabotto a ricordare l’eccidio. Nazista e fascista.

Buoni propositi. Leggere di più, ultimamente lo faccio poco (non per volontà). Andare in piscina. Ogni tanto. Per il corso c’è tempo…anzi non ce ne è proprio.

Sport. Non mi piace molto la formula uno, ma quest’anno ad ogni gran premio ne succede una. Il Toro ha perso con le “grandi”, alla ripresa del campionato c’è il cagliari. Sarebbe il caso di vincere…

Speranza. Che vinca obama il 4 novembre.

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