mercoledì 27 gennaio 2010

27 GENNAIO GIORNO DELLA MEMORIA

"Se comprendere è impossibile,
conoscere è necessario" (P.L).

Come spesso accade, sono ancora le parole di Primo Levi a darci la dimensione giusta, di cosa sia stato l'Olocausto (dal greco holos "tutto/completo" e kausto o kaustos "rogo,fuoco" non rircodo bene). Si può comprendere l'Olocausto? Credo proprio di no. E’ qualcosa che sfugge all’umana comprensione, alla categoria dell’umano stesso. Però si può conoscere. Questo sì. Ed è pure necessario. Per conoscere, appunto, di cosa stiamo parlando (contro la ferocia del negazionismo). Necessario per ricordare che questo è stato e potrebbe riessere. In parte, anche se in proporzioni diverse, che tuttavia non ne diminuiscono la brutalità, è già riaccaduto. Necessario anche -e non solo- per esercitare la memoria, ma per vigilare! E per vigilare non basta mettere un punto esclamativo dopo la parola vigilare (come ho appena fatto). Sta a tutti noi, ogni giorno, nei vari ambiti in cui si esplica e si esercita la nostra vita, vigilare. E il primo livello di vigilanza da fare è su di noi: su come ci comportiamo nei confronti degli altri, soprattutto dei “diversi” da noi, su come e quanto ci preoccupiamo di ciò che ci accade intorno, di come siamo in grado di indignarci e di reagire di fronte ai soprusi, alle violenze, alle intolleranze, alle arroganze piccole e grandi. Nasce tutto da qui, non ci giriamo intorno e non ditemi che è retorica. Non diamo la colpa agli altri. Guardiamo e vigiliamo prima di tutto su noi stessi. Ogni giorno. Senza voltarci dall’altra parte. Posto le parole di Primo Levi, i cui libri, sono stati per me come penso per molti ragazzi, un autentico schiaffo in faccia per la loro verità, crudeltà, miseria, barbarie e disumanità nella narrazione di ciò che è stato. Proprio per questo, poiché sono le parole di un uomo che questa tragedia ha vissuto, subito ed attraversato, trovo che le parole di Levi siano ancora le più autentiche. Non possiamo fingere di fronte a queste parole. Non possiamo fingere di fronte a Primo. Perché sappiamo che lui ci parla con i propri occhi, con le propria pelle, con la propria anima.
E lo fa con l’ansia di chi sa che per chi l’ascolta, se comprendere è impossibile, conoscere è necessario.


Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per la via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

Primo Levi
Se questo è un uomo (Einaudi,1947)


Bertold Brecht:
«E voi, imparate che occorre vedere e non guardare in aria;
occorre agire e non parlare.
Questo mostro stava, una volta, per governare il mondo!
I popoli lo spensero, ma ora non cantiamo vittoria troppo presto:
il grembo da cui nacque è ancor fecondo».

Tratto da "La resistibile ascesa di Arturo Ui"


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Colgo anche l'occasione per ricordare l'instacabile iniziativa dell'ANPI di San Gimignano che anche nel 2010 riprende la sua rassegna "La Costituzione a teatro. Parla con me...", facendo conoscere con un approccio moderno agli articoli della Costituzione Italiana, analizzati attraverso gli interventi dei relatori e la proiezione di film d’autore.

In occasione occasione del "27 gennaio GIORNATA DELLA MEMORIA”, sabato 30 gennaio col patrocinio del Comune, la sezione A.N.P.I. San Gimignano e la Compagnia Giardino Chiuso, presso il Teatro dei Leggieri a San Gimignano organizzano "La Cosituzione a teatro" - “Art. 3 - Dignità ed eguaglianza” ed a seguire la proiezione del film IL PIANISTA di Roman Polanski. Inizio alle ore 21.
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