giovedì 12 giugno 2014

Primo Consiglio comunale, prima volta di un Presidente, la politica ed un pensiero per Stefano e Silvio

Martedì 10 c'è stata la prima seduta del nuovo Consiglio Comunale a San Gimignano.
I miei colleghi mi hanno chiesto di fare il capo gruppo consiliare, rappresentando così la coalizione Centrosinistra per San Gimignano. Ho accettato e li ringrazio per la fiducia.
Come si dovrebbe convenire nella prima seduta, dopo le linee programmatiche (le cose da fare per capirci) esposte dal Sindaco, a nome del gruppo ho provato a sintetizzare il senso politico che dovrà caratterizzare le nostre scelte nei prossimi 5 anni.
Mi sembrava giusto fare così, non la lista della spesa nella classica formula (da porta a porta, intese come S.Giovanni e S.Matteo) come ho sentito fare, ad esempio, alla lista civica.
Ma tant'è.
La prima seduta ci ha portato anche una novità: abbiamo proposto alle opposizioni di istituire la figura del Presdiente del Consiglio non coincidente con quella del Sindaco.
Proposta accettata da tutti, è la prima volta nella storia del Consiglio Comunale.
Alla presidenza abbiamo eletto all'unanimità Leonardo Fiaschi (Ulignano impera...) che, oltre ad avere il physique du rôle ha soprattutto l'esperienza e la capacità per svolgere questo ruolo, inedito per il nostro Consiglio. Il Vice Presidente è andato alle opposizioni, nella figura di Massimo Pietroni (M5S).
Abbiamo già concordato che la figura del Presidente del Consiglio non comporterà nessuna indennità, per quanto minima, che sia prevista dalla Statuto e dal Regolamento.
Su un po' di politica che ci dovremo mettere nei prossimi 5 anni ho detto, più o meno, queste cose.

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Grazie ai Sangimignanesi!

perchè è un onore essere consigliere comunale della città in cui si è nati e cresciuti.
Ed è un onore esserlo tanto più se questa, come San Gimignano, è città patrimonio dell’umanità intera.

Già questo primo dato ci carica di una responsabilità che va oltre la nostra dimensione e che va oltre i nostri numeri da paese di provincia.
Proprio per questo, come abbiamo imparato in questi anni, guai se la politica locale si limitasse a fissare il proprio orizzonte alle sole, per quante nobili ed antiche, mura cittadine.

La nostra storia infatti, ricca di traffici e di commerci con tutto il mondo, ci impone uno sforzo in più, ci impone di amministrare questa città non solo con la responsabilità verso i nostri concittadini, ma anche verso il mondo che ci guarda.

E che noi guardiamo.

E se lo guardiamo bene ci accorgiamo, nella Sala che rappresenta tutta la comunità sangimignanese,  come ancora il valore universale della democrazia e della libertà in tutte le sue forme non siano patrimonio di tutti gli esseri umani.
E questo aspetto ci deve fare apprezzare ancora di più il valore prezioso delle istituzioni democratiche come questo Consiglio.

E se pensiamo a questo Consiglio Comunale, non possiamo non riflettere sulle nostre istituzioni democratiche che oggi ci appaiono scontate, ma che sono state conquistate con il sacrificio di donne e di uomini che allora, come oggi purtroppo in tante parti del mondo, lottarono per quei valori di democrazia e di libertà che sono oggi sanciti nella nostra Costituzione.

Proprio quella su cui, non a caso, ha giurato il Sindaco poco fa.

Per questo, se mi fosse chiesto a chi vada oggi il nostro primo pensiero, all’insediarsi di questo nuovo Consiglio Comunale, noi risponderemo che va a tutti quei sangimignanesi che allora combatterono nella guerra di Liberazione per queste istituzioni.
San Gimignano ne è piena di esempi: dai martiri di Citerna e Montese ai caduti di San Donato, dai Martiri di Montemaggio a tutti i partigiani, fino anche all’impagabile esempio dei detenuti politici liberati dai nostri partigiani dal carcere di San Domenico tra cui si distinse Oclide Roatta che, invece di riparare in Francia una volta liberato, preferì unirsi a loro e combattere, trovando poi la morte al “Piano” in seguito al rastrellamento nazifascista di San Donato-Poggiosecco.
E ricordali oggi ha ancora più senso, proprio oggi che si ricordano i 90 anni dell'uccisione di Giacomo Matteotti.

Per noi, per me, questa non è retorica.
E’ la nostra storia.
Quella che ci permette di essere oggi qui, liberi e democratici, ad occuparci delle sorti della nostra gente e delle nostre terre. Un compito bellissimo.

Ed è per noi un messaggio preciso: di impegno, di rigore morale e di civismo straordinario a cui siamo stati formati e che vogliamo portare in questo Consiglio Comunale.

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Il voto del 25 maggio a San Gimignano è stato chiaro, in tempi di antipolitica e di toni beceri.
Il Centrosinistra per San Gimignano (formato dal Pd e da Sel che qui rappresento) ottiene il 74,8% dei consensi, oltre 3.200 voti (l’8,8% in più del 2009).

Si tratta di un risultato straordinario e per nulla scontato alla vigilia del voto, dopo 5 anni di legislatura tra i più travagliati della storia della Repubblica per effetto della crisi economica, dei tagli ai trasferimenti statali e dei ripetuti attacchi all’autonomia degli enti locali. 
Sfido chiunque a dire “me lo aspettavo”.

Perché in effetti è un risultato frutto di tanti fattori, che però ci ripaga dell’impegno e dello sforzo fatto in questi 5 anni per tenerla unita San Gimignano e per proteggerla il più possibile dalla crisi. Ne voglio citare alcuni:

La conferma di una forte presa sulla realtà sangimignanese che ha dimostrato di avere la coalizione in generale, che si è presentata omogenea con il contributo di Sel, e del Partito Democratico in particolare, se è vero come è vero, che a livello locale il 74,8% ottenuto dal “Centrosinistra per San Gimignano” è la terza miglior percentuale della provincia di Siena e la più alta tra i comuni sopra i 5.000 abitanti. A fronte di un arretramento complessivo delle proposte delle opposizioni, che è il dato politico, più evidente sotto le torri.

Ma siamo convinti che tanta differenza l’abbia fatta soprattutto la proposta per San Gimignano: il modo di costruirla e poi di porla.
Abbiamo messo in campo questa visione: la volontà di governarla tutta questa città e tutto insieme questo territorio con proposte e progetti, da Badia a Elmi a Castelsangimignano, oltre ogni settarismo e visione parziale, senza pensare ad una San Gimignano da vetrina e ad una dimenticata.
I Sangimignanesi hanno capito questa proposta, frutto di conoscenza del territorio, concreta e rivolta a tutta la comunità, anche perché costruita in modo aperto, con metodi partecipativi, attraverso tavoli tematici che hanno ulteriormente arricchito l’esperienza di buongoverno della coalizione uscente. 
E sulla partecipazione siamo disposti a confrontarci con le opposizioni, convinti che questo non sia un tema in esclusiva ad un movimento o ad un partito.

Infine le persone: a partire dal nostro candidato Sindaco con il suo impegno di questi anni da primo cittadino, oltre ad una lista di candidati con professionalità, competenze e spirito di servizio che si è dimostrata capace di intercettare molti consensi.

E’ un risultato importante che testimonia come, ancor più di 5 anni fa, i sangimignanesi non sono alla ricerca di improvvisazione, quanto semmai di un progetto concreto, completo, che guardi a tutto il territorio, che spieghi loro come stanno le cose in un rapporto di estrema franchezza e trasparenza.

Il consenso non è per sempre. Lo sappiamo bene.
La differenza però la fanno i valori di riferimento, le proposte costruite con la partecipazione dei cittadini, le persone sulla cui serietà corrono queste proposte.
Con questa consapevolezza noi consiglieri continueremo a coltivare questo consenso, alla luce del sole, con l’impegno, l’ascolto, l’analisi, la proposta e l’azione, come noi abbiamo fatto e continueremo a fare stando tra i sangimignanesi su tutto il territorio comunale.

Lo faremo perché sappiamo che quando si vince con questi risultati è più difficile saper gestire le proporzioni di una tale vittoria del fatto stesso di vincerle le elezioni.
Per questo rimaniamo con i piedi per terra, al servizio di San Gimignano, convinti che i nostri concittadini non ci abbiamo voluto dare un lasciapassare, ma caricare di maggiore responsabilità a fare e a fare bene.

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Quello che vogliamo fare per San Gimignano e la Valdelsa è scritto chiaramente nel nostro programma.
Spetta alla Giunta attuarlo, al netto dei mutamenti che ci potranno capitare intorno.
A noi Consiglieri spetta determinare gli indirizzi politici, facilitare le scelte, controllare che questi siano rispettati.

Voglio allora ricordare solo quelli che saranno i 5 punti fondamentali della nostra azione politica, nel percorso che inizia questa sera.

  1. Al di là dei numeri del voto, siamo consapevoli della domanda di cambiamento che attraversa i nostri tempi. E’ una domanda non solo di cambio di colori politici, ma più larga e diciamolo pure, spesso indistinta e generica, che si percepisce nel nostro Paese. Bene, a questa domanda vogliamo dare una risposta, una declinazione anche in sangimignanese. Per me, per noi, significa tradurre questa domanda in  tre risposte guida: innovazione, trasparenza, partecipazione.

  1. San Gimignano città patrimonio dell’Unesco, conosciuta e guardata da tutto il mondo resta territorio per appetiti. Dai più nobili a quelli più speculativi.   La crisi ha soltanto sopito il fenomeno, ma non dobbiamo abbassare la guardia. Ebbene, bisogna continuare a battersi perché a prevalere sia l’interesse generale, che è il fondamento del governo della cosa pubblica, contro il privilegio e la   speculazione.

  1. Garantire l’equilibrio tra tutela e sviluppo del nostro territorio, con tutto ciò che esso porta con sé dal punto di vista architettonico, artistico, culturale, storico e paesaggistico.Un unico grande territorio da governare cui prestare attenzioni, interventi ed offrire risposte che traggono insegnamento dalla nostra storia, recente e passata ma siano all’altezza della modernità che stiamo vivendo. Oggi ci è richiesta una maggiore responsabilità e capacità di discernimento tra chi vuol fare e chi, invece, vuol solo sfruttare/approfittare. I primi dovranno essere aiutati, a partire da una determinata lotta dal basso alla burocrazia che dipende da noi, i secondi dovranno essere messi nelle condizioni di rivolgersi altrove. La stagione di riforma e revisione degli strumenti di governo del territorio, sarà decisiva su questo fronte.

  1. Prioritario sarà il tema di continuare a tenere unita la nostra comunità, con la concretezza delle cose da fare e manutenere, per esempio, per le nostre frazioni e di chi le vive, facendo sì che si possa continuare a vivere bene a San Gimignano, sia possibile trovarvi un lavoro, qui come in Valdelsa, sia possibile trovarvi una casa a prezzi accessibili vivendo in sicurezza come sempre accaduto in queste terre, dove sia possibile continuare a godere di servizi di qualità a cui tutti, residenti e turisti, contribuiscano, rendendo più facile la vita dei cittadini nel rapporto con le istituzioni.

  1. Ma anche, se mi è permesso, insistere con la determinazione delle politiche da pensare perché San Gimignano resti comunità unita e luogo di qualità: cultura, formazione, ambiente dovranno essere un assillo: a) nella cultura, che è la nostra storia ma anche il nostro futuro, per mantenere forte l’indirizzo pubblico nelle politiche culturali a San Gimignano; b) nella scuola, per ribadire quanto crediamo nella formazione e nella scuola, mettendola al passo coi tempi, nel momento in cui l’OCSE ci dice che gli italiani leggono poco, quel che leggono non lo capiscono e non sanno interpretare i numeri; c) nell’ambiente, scegliendo definitivamente la via della sostenibilità ambientale ed energetica, rendicontando gli sforzi fatti ed i risultati prodotti, nel momento in cui il Panel Internazionale sui Cambiamenti Climatici ci conferma il riscaldamento globale.
  

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Siamo per larghissima parte un Consiglio tutto nuovo, lo sono le opposizioni lo è per oltre metà il nostro Gruppo.

E’ importante partire bene, pur nella diversità delle opinioni, con il reciproco rispetto delle prerogative di maggioranza e minoranza

In questo senso va la nostra proposta, per la prima volta nella storia di questo Consiglio, di istituire la figura del Presidente non coincidente con quella del Sindaco, a garanzia della migliore funzionalità del Consiglio e nel rispetto democratico del ruolo delle opposizioni.
Leonardo sarà senz'altro all'altezza del compito e ringrazio il Sindaco per la sua disponibilità.

Questo Consiglio era e resta una casa di vetro (la diretta streaming è ormai un dato da cui non si torna indietro), la casa dei sangimignanesi, luogo di confronto per trovare le risposte più efficaci alle questioni che il tempo e i processi politici ci metteranno di fronte.
Come i temi che attraversano la nostra Città e la nostra Valdelsa.
I Sangimignanesi potranno così sentire e vedere ciò che qui si dice e si fa, senza ricorrere al chiacchiericcio politico cittadino.

Se siamo qui lo dobbiamo ai nostri concittadini, che ci hanno chiesto di rappresentarli. L’obiettivo resta di farlo tutti al meglio delle nostre possibilità, migliorando la politica oggi vituperata a partire dai nostri comportamenti individuali e dai nostri esempi.

Come quelli che ci hanno dato, e che oggi ci mancano, persone che abbiamo potuto apprezzare e vedere al lavoro per San Gimignano in questo Consiglio come Stefano Giusti e Silvio Troiani nella passata legislatura.

Per questo garantiremo impegno e serietà.
Come loro ci hanno insegnato, come ci richiede la nostra storia politica, come meritano i Sangimignanesi.

Buon lavoro a tutti.
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