mercoledì 21 ottobre 2009

IL MIRAGGIO DEL POSTO FISSO. E A CHI?

Tremonti "rispolvera" il mito del posto fisso.
Strano, in bocca al campione del liberismo sbandierato fino alle soglie della crisi finanziaria, prima, ed economica e sociale, dopo, indotta dal turbocapitalismo..
Io questo mito l'ho abbandonato da tempo. E secondo me anche il Giulio mente, sapendo di mentire, oppure ragiona per ipotesi dell'irrealtà. Però dovrebbe dirlo.
La mia idea è un'altra. Maturata in questi anni. Di politica ma anche, se non soprattutto, di attività lavorativa. Il punto per me è, invece, questo: garantire a tutti protezione contro il rischio di perdere il lavoro, riformando gli ammortizzatori sociali in modo tale da offrire copertura assicurativa a tutti.
Uso le parole di Boeri e Galasso, in cui mi ritrovo:
"Tremonti sa bene che non si può garantire il posto fisso a tutti. Neanche in un’economia pianificata. Lo si può fare per alcuni lavoratori scaricando tutti i rischi su chi è lasciato fuori, ad esempio i lavoratori temporanei e i disoccupati. Quello che si può fare è garantire a tutti protezione contro il rischio di perdere il lavoro, riformando gli ammortizzatori sociali in modo tale da offrire copertura assicurativa a tutti. Si può anche ridurre il dualismo fra lavoratori con contratti temporanei e contratti permanenti, cambiando le regole di accesso al mercato del lavoro per consentire a tutti un ingresso dalla porta principale. Ciò può avvenire attraverso la creazione di un sistema di tutele progressive per il lavoratore che aumenti con la durata del rapporto di lavoro. Questo è l’unico modo per permettere che la stabilizzazione dei precari avvenga senza distruggere posti di lavoro".

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