lunedì 14 dicembre 2009

Consiglio Comunale la lunga marcia

COMUNE DI SAN GIMIGNANO - PROVINCIA DI SIENA
Protocollo n. 16771 - San Gimignano, 04 dicembre 2009

Oggetto: Convocazione Consiglio Comunale
La S.V. è invitata alla riunione del Consiglio Comunale che si terrà in seduta straordinaria, presso la sede comunale, il giorno martedì 15 dicembre 2009, alle ore 18.00 per la discussione del seguente ordine del giorno:
1. Approvazione verbali seduta precedente;
2. Comunicazioni del Sindaco;
3. Interrogazioni ed interpellanze;
4. Esame delle Osservazioni pervenute in merito all’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio ex – art.8 Legge Regionale N.30/2005;
5. Regolamento del Consiglio Comunale. Approvazione;
6. Regolamento per la concessione di contributi e benefici economici del Comune di San Gimignano. Approvazione;

Alle ore 20,30 la seduta consiliare verrà sospesa per una breve pausa e riprenderà alle ore 21,00.

IL SINDACO
Giacomo Bassi


Di cosa si tratta?

Il punto 4 è materia di governo del territorio e riguarda l'apposizione su di un bene del vincolo preordinato all'esproprio per un'opera di pubblica utilità. Come successo per le osservazioni al RU anche in questo la legge prevede che il Consiglio Comunale si eprima su ciascuna singola osservazione che i cittadini avevano il diritto di fare alla'avviso dell'apposizione del vincolo. A queste, dunque, dovremo rispondere.
D.P.R. 8 giugno 2001 n. 327
Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità

Capo II - La fase della sottoposizione del bene al vincolo preordinato all'esproprio

Art. 9. Vincoli derivanti da piani urbanistici
(articolo così modificato dal D. Lgs. 27 dicembre 2002, n.302)
1. Un bene è sottoposto al vincolo preordinato all'esproprio quando diventa efficace l'atto di approvazione del piano urbanistico generale, ovvero una sua variante, che prevede la realizzazione di un'opera pubblica o di pubblica utilità.
2. Il vincolo preordinato all'esproprio ha la durata di cinque anni. Entro tale termine, può essere emanato il provvedimento che comporta la dichiarazione di pubblica utilità dell'opera.
3. Se non è tempestivamente dichiarata la pubblica utilità dell'opera, il vincolo preordinato all'esproprio decade e trova applicazione la disciplina dettata dall'articolo 9 del testo unico in materia edilizia approvato con decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380.
4. Il vincolo preordinato all'esproprio, dopo la sua decadenza, può essere motivatamente reiterato, con la rinnovazione dei procedimenti previsti nei commi 1 e tenendo conto delle esigenze di soddisfacimento degli standard.
5. Nel corso dei cinque anni di durata del vincolo preordinato all'esproprio, il consiglio comunale può motivatamente disporre o autorizzare che siano realizzate sul bene vincolato opere pubbliche o di pubblica utilità diverse da quelle originariamente previste nel piano urbanistico generale. In tal caso, se la Regione o l'ente da questa delegato all'approvazione del piano urbanistico regionale non manifesta il proprio dissenso entro il termine di novanta giorni, decorrente dalla ricezione della delibera del Consiglio comunale e della relativa completa documentazione, si intende approvata la determinazione del consiglio comunale, che in una successiva seduta ne dispone l'efficacia.
6. Salvo quanto previsto dal comma 5, nulla è innovato in ordine alla normativa statale o regionale sulla adozione e sulla approvazione degli strumenti urbanistici.


Il punto 5 tratta di un impegno che abbiamo preso subito all'inizio della legislatura: riformare il regolamento del Consiglio comunale, cioè le regole del gioco, in modo il più condiviso possibile. Questo perchè erano datate. Inoltre: per dare certezza ai tempi, alle modalità dei lavori, ai diritti di maggioranza e di minoranza. La cara lista civica non ha mai partecipato ai lavori della commissione, dicendo che tanto li avremmo presi ingiro come, dicono loro, hanno fatto i nostri predecessori. Per noi è un impegno preso e mantenuto. Per la cronaca chiederanno che sia istituita la figura del Presidente del Consiglio. Sappiano i sangimignanesi che noi su questo punto siamo contrari. San Gimignano è una grande città ma per un piccolo Consiglio come il nostro il Sindaco può benissimo svolgere il ruolo di Presidente. Non è una violazione delle minoranze, che ovviamente vorrebbero il presidente, ma una scelta di buon senso. Piccolo particolare: il presidente riscuoterebbe tra l'altro, sebbene poco, ma come un assessore. Si tratta di una spesa certamente evitabile.

Il punto 6 è il nuovo regolamento per l'erogazione dei contributi del comune alle associazioni locali ed il patrocinio ad eventi. Il Regolamento, anch'esso datato, è stato rivisto per rendere le erogazioni sempre più selettive ed efficaci, stimolando anche le associazioni a programmare per tempo le proprie attività.

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