mercoledì 9 dicembre 2009

Il giovedì porta Consiglio

COMUNE DI SAN GIMIGNANO - PROVINCIA DI SIENA
San Gimignano, 27 novembre 2009


Oggetto: Convocazione Consiglio Comunale
La S.V. è invitata alla riunione del Consiglio Comunale che si terrà in seduta straordinaria, presso la sede comunale, il giorno giovedì 10 dicembre 2009, alle ore 21.00 per la discussione del seguente ordine del giorno:
1. Approvazione verbali seduta consiliare precedente;
2. Esame delle osservazioni dalla n.201 alla n.285 al Regolamento Urbanistico e relative controdeduzioni;
3. Ordine del Giorno presentato dal Gruppo “Rifondazione - Comunisti Italiani” sul "Riconoscimento del servizio idrico come privo di rilevanza economica”;
4. Ordine del Giorno presentato dal Gruppo “Centrosinistra per San Gimignano” sul D.L.
n.135/2009 che prevede all’art.15 l’ ” Adeguamento alla disciplina comunitaria in materia di
servizi pubblici locali di rilevanza economica”;
5. Ordine del Giorno presentato dal Gruppo “Centrosinistra per San Gimignano” sulla Finanza
Locale.

All'originario odrine del giorno sono stati aggiunti alcuni punti:

6. Acquisto di immobile di civile abitazione posto in loc. Belvedere di proprietà del Sig. Tartarelli
Marcello;
7. Ordine del giorno presentato dai Gruppi “Centrosinistra per San Gimignano” e “Rifondazione - Comunisti Italiani”, sul D.L. n. 135/2009, art. 15: “Riconoscimento del servizio idrico come privo di rilevanza economica”.

Inoltre, essendo interventua nel frattempo la scomparsa di Ernesto Treccani ci sarà anche una breve commemorazione come da comunicazione qui sotto:

Vi informo che nella seduta del Consiglio Comunale del 10 dicembre p.v. si terrà una breve
commemorazione del M° Ernesto Treccani, recentemente scomparso, Cittadino Onorario di San
Gimignano. La commemorazione prevederà l’intervento del già Sindaco di San Gimignano Pier Luigi Marrucci, che tratteggerà la figura e l’opera nonché il rapporto con San Gimignano del M°
Treccani.

IL SINDACO - Giacomo Bassi



In sintesi, di cosa si tratta?

E' l'ultima seduta del CC che tratta le osservazioni al Reg. Urbanistico. Se non ci saranno problemi burocratici, parere ancora mancanti da ltri enti e autorità (vedi per es. autorità d'ambito) dopo questa seduta potremo approvare definitivamente il Reg. Urbanistico nella seduta del 22 dicembre. Chiuderemmo così quasi 10 anni di riforme degli strumento urbanistici a San Gimignano. Le opposizioni faranno la solita scenata, uscendo al momento del voto ma questa volta senza dilungarsi nella ripetizione delle loro, pur legittime, argomentazioni.



Abbiamo poi presentato un odg sulla finanza locale che riporto in fondo al post, per attirare l'attenzione sulle condizioni della finanza locale e delle politiche governative che in molti casi, mica sempre, riducono la capacità do manovra o la possibilità di intervento dei Comuni. Un caso per tutti: l'iniqua applicazione del patto di stabilità che, pur partendo da un giusto principio (cioè quello di non fare debito pubblico eccessivo), impedisce di fatto di spendere al Comune i soldi propri. La cifra è quella che campeggia in questi giorni sui manifesti fatti attaccare dalla Giunta: più di 8 MILIONI D EURO (per il titolo II del Bilancio, cioè le somme destinate agli investimenti).



Poi ci sono i due ODG presentati da noi e da PRC che di fatto sono sorpassati perchè su di un tema delicato come quello dell'acqua abbiamo convenuto di presentasre un testo assieme che potesse ottenere i più larghi consensi in Consiglio. E' stata dura ma non troppo: con PRC abbiamo trovato l'accordo. Acqua bene comune, acqua diritto universale, acqua da non far gestire solo ed esclusivamente ai privati con la logica dell' "acqua al miglior offerente". Il testo lo riporto in fondo a questo post.



Il punto dell'acquisizione è una scelta fatta durante la votazione dell'assestamento di Bilancio 2009. In sostanza, il Comune acquista un immobile in blevedere, piccolo appartamento, che poi utilizzerà per fini sociali per famiglie o nuclei in difficoltà.





Gruppo Consiliare “Centrosinistra per San Gimignano”
Ordine del giorno sulla finanza locale
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IL CONSIGLIO COMUNALE DI SAN GIMIGNANO

Considerato
- che le ultime rilevazioni Istat confermano che il contributo dei Comuni al contenimento dei saldi di finanza pubblica è determinante ed è evidente il contributo positivo e l’andamento virtuoso dei Comuni rispetto agli altri livelli di governo, in questo modo si è contribuito essenzialmente al controllo della spesa;
- che i Comuni sono allineati al conseguimento degli obiettivi di risanamento dei conti pubblici, ma che per raggiungere questi risultati hanno dovuto sacrificare una cospicua parte della spesa per investimenti, in considerazione del fatto che il solo contenimento della spesa corrente non sarebbe stato sufficiente al raggiungimento degli obiettivi medesimi;
- che sotto il profilo delle entrate dei Comuni incide in modo fortemente negativo l’insufficiente copertura del minore gettito derivante dall’ICI abitazione principale riguardante i bilanci 2008, per i quali Anci è comunque riuscita ad ottenere una parziale integrazione dei fondi, e che riguarda, in modo ancor più grave, quelli relativi all’anno 2009, diventando ancor più incerta e rischia, per il 2010, una riduzione complessiva delle risorse di più ampia portata;
- che a quanto sopra vanno aggiunti:
a) i tagli ai trasferimenti erariali derivanti dal potenziale aumento di gettito relativo ai fabbricati ex rurali, rispetto ai quali l’azione dell’Anci ha tuttavia consentito l’accoglimento per l’anno 2010 della richiesta di non procedere ad alcuna decurtazione preventiva del fondo ma solo come conseguenza delle certificazioni che saranno prodotte ai sensi del D.L. 262/200;
b)i tagli ai trasferimenti derivanti dai risparmi ai costi della politica per i quali la distanza consolidata fra la riduzione dei trasferimenti operata ed i risparmi effettivamente conseguiti dagli Enti per gli anni 2008 e 2009 è evidentemente insostenibile, per cui anche in questo caso la posizione dell’Anci sarà quella di non operare che sulla base di certificazioni consuntive;
c)la riduzione del fondo ordinario operata senza alcuna giustificazione e diritto di appello a partire dall’anno 2008;
- che la drastica riduzione delle entrate non può che ripercuotersi sulla spesa degli Enti i quali, costretti oramai a tagliare drasticamente, opereranno soprattutto a carico della spesa per investimenti, determinando un blocco nella realizzazione di infrastrutture a supporto dei servizi e ancor peggio nella manutenzione straordinaria di quelle esistenti che appare, anche in considerazione dei tanti ultimi fatti di cronaca, uno degli elementi di maggiore delicatezza e criticità sul territorio (scuole, viabilità, etc.), e, in aggiunta, determinando un ulteriore aggravarsi della già critica situazione economica di tutto l’indotto di imprese e lavoratori impiegato nel settore lavori pubblici e dell’edilizia.
- Che le regole del patto di stabilità, da quando sono state introdotte hanno avuto la caratteristica di essere state modificate di anno in anno alternando, sostanzialmente, diverse configurazioni dei saldi finanziari a misure di controllo delle spesa.
- Che tuttavia i Comuni hanno sostenuto l’incertezza normativa e l’impatto sui bilanci contribuendo sistematicamente al miglioramento del deficit di comparto.
- Che ormai la situazione è divenuta insostenibile per qualsiasi ente, sia per quelli virtuosi che per quelli con maggiori difficoltà, in considerazione del fatto che, nonostante gli ultimi interventi normativi che hanno visto parzialmente accogliere le richieste avanzate da Anci, gli Enti in avanzo lo sono sempre di più, si è determinata nei fatti l’impossibilità di effettuare investimenti ed è impossibile agire sulla leva fiscale.

Appurato che
- la pressione fiscale nazionale e le norme imposte ai Comuni non consentono ulteriori aumenti delle entrate proprie degli Enti;
- la crisi della finanza pubblica riduce ogni possibilità di intervento a carattere nazionale, lasciando Regioni e Comuni ad un confronto interno che inevitabilmente diventa critico e privo di fattive soluzioni;
- il ritardo infrastrutturale e le caratteristiche del territorio necessitano del costante intervento dei Comuni in termini di manutenzioni e opere pubbliche;
- la crisi economica, che attanaglia il Paese, il costante modificarsi dei bisogni sociali della popolazione che si compone di un quadro sempre più variegato di richieste fa aumentare la necessità di servizi che sono di stretta competenza comunale e fa crescere il disagio dei cittadini e conseguentemente la conflittualità del sistema di fronte alle difficoltà per i Comuni di assolvere alle proprie funzioni;
- il sistema delle imprese e i lavoratori scontano il blocco dei pagamenti da parte dei Comuni aggravando in modo netto la già critica situazione economica e sociale che si osserva e determinando un ampia fascia di reali nuove povertà.


Preso atto
- Che la realtà dei Comuni toscani non si discosta dal quadro fin qui rappresentato se non per aver dimostrato il massimo impegno nel partecipare al complessivo sforzo di razionalizzazione all’interno dei propri bilanci, cercando al contempo di garantire la qualità dei servizi e delle infrastrutture a disposizione dei cittadini sui propri territori.
- Che tuttavia proprio questi Comuni continuano a rimanere i più penalizzati dalle manovre finanziarie che continuano a susseguirsi nonostante le grida di allarme e gli interventi di Anci nelle sedi deputate al confronto istituzionale.


CHIEDE AL GOVERNO E AL PARLAMENTO CHE:
1.
Siano stabilizzate le entrate dei Comuni con il pieno reintegro del mancato gettito ICI, del taglio derivante dalla diminuzione dei costi della politica, del taglio al fondo ordinario;
2.Siano ridotti in modo significativo gli obiettivi assegnati ai Comuni dalle Regole del Patto di stabilità per il prossimo triennio e siano sospese tutte le sanzioni per il mancato rispetto del patto 2009 che, applicate in modo indiscriminato, avvantaggerebbero esclusivamente gli enti meno virtuosi;
3.Siano determinate regole certe per il Patto di stabilità, che consentano ai Comuni di programmare investimenti e raggiungere componenti di equilibrio della parte corrente sui propri bilanci;
4.Siano escluse dal Patto di stabilità le spese relative agli interventi per la tutela della sicurezza pubblica, sul dissesto idrogeologico e di natura sociale a contrasto della crisi economica;
5.Siano ripristinati i principi di autonomia finanziaria per i Comuni, anche attraverso l’individuazione e la definizione di nuove leve di autonomia che attuino fin da subito i principi di federalismo fiscale;
6.Sia eliminato l'articolo 9 del D.L. 78/2009 relativo alla responsabilità disciplinare e amministrativa a carico dei funzionari degli Enti che, a monte degli impegni di spesa, devono accertare compatibilità fra i programmi di pagamento, gli stanziamenti di bilancio e le regole di finanza pubblica in un quadro di assoluta incertezza del sistema che scarica sui responsabili economico finanziari degli Enti tensioni e contrasti;
7.Siano introdotte norme chiare e non negoziabili che obblighino i sistemi bancari a sostenere il mondo delle imprese nei casi di difficoltà di pagamento da parte dei Comuni allorquando siano certi ed esigibili i crediti vantati.




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Ordine del giorno sul D.L. n. 135/2009, art. 15: riconoscimento del servizio idrico come privo di rilevanza economica

Premesso che:
- la gestione del servizio idrico integrato in Italia è attualmente normata dall'Art. 23bis della legge 133/2008 che prevedeva, in via ordinaria, il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali a imprenditori o società mediante il ricorso a gara, facendo largo forzatamente all’ingresso di privati;

- il recente Art. 15 del D.L. 135/2009, che ha modificato l'Art. 23bis, muove passi ancor più decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici, prevedendo:
a) affidamento della gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa, a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%;
b) la cessazione degli affidamenti “in house” a società totalmente pubbliche, controllate dai comuni (in essere alla data del 22 agosto 2008) alla data del 31 dicembre 2011;

Considerato che:
- la risoluzione del Parlamento europeo del 15 marzo 2006 dichiara “l’acqua come un bene comune dell’umanità” e chiede che siano esplicati tutti gli sforzi necessari a garantire l’accesso all’acqua alle popolazione più povere entro il 2015 ed insiste affinché “la gestione delle risorse idriche si basi su un’impostazione partecipativa e integrata che coinvolga gli utenti ed i responsabili decisionali nella
definizione delle politiche in materia di acqua livello locale e in modo democratico”;
- gli stessi organi della UE hanno più volte sottolineato che alcune categorie di servizi non sono sottoposte
al principio comunitario della concorrenza; si veda ad esempio la Comunicazione della Commissione al
Parlamento Europeo COM (2004) 374: “…le autorità pubbliche competenti (Stato, Regioni, Comuni) sono libere di decidere se fornire in prima persona un servizio di interesse generale o se affidare tale compito a un altro ente (pubblico o privato)”; è peraltro noto che non esiste alcuna norma europea che sancisce l’obbligo per le imprese pubbliche di trasformarsi in società private (come ribadito da: Corte di giustizia CE, 2005; Commissione CE 2003 e 2006; Parlamento CE, 2006);
- a partire dalla promulgazione della carta europea dell'acqua (Strasburgo 1968) si è affermata a livello mondiale non solo la concezione dell'acqua come "bene comune", ma anche del suo uso come diritto fondamentale dell'uomo;
- il Testo Unico sull’Ambiente” d.lgs n. 152/2006, all'articolo 144, comma 2 afferma: "Le acque costituiscono una risorsa che va tutelata e utilizzata secondo criteri di solidarietà; qualsiasi loro uso è effettuato salvaguardando le aspettative e i diritti delle generazioni future";
- il Piano Strutturale di San Gimignano considera l’acqua tra le risorse naturali essenziali del territorio da tutelare.

Valutato che:
-
il provvedimento in oggetto è in grado, quindi, di mettere in dubbio il principio dell’acqua come bene pubblico e diritto universale subordinandolo alla logica dell’ “acqua al miglior offerente” a potenziale pregiudizio della volontà di garantire a tutti tale diritto;
- da un punto di vista normativo lo strumento del decreto legge risulta inappropriato per simile materia e che non è stato possibile svolgere nelle sedi deputate un’approfondita discussione a causa del voto “di fiducia” imposto sul provvedimento dal Governo, impedendo di fatto il confronto su un tema così delicato e complesso come la gestione della risorsa idrica, non tenendo neppure in nessun conto quelle realtà virtuose ed efficienti nella gestione, anche pubbliche, rispetto ad altre più carenti ed inefficienti;
- tale provvedimento apre la strada alla gestione privata dell’acqua, così come denunciato da molte forze politiche, associazioni ambientaliste ed associazioni di consumatori, senza peraltro che siano fissati e/o individuati al momento:
a) standard prestazionali, qualitativi, occupazionali, di investimenti nelle reti e negli impianti con evidenti preoccupazioni per la gestione e l’utilizzo del bene stesso a danno dei cittadini;
b) soggetti terzi ed indipendenti con compiti di regolazione di questo tipo di servizi;
c) riferimenti espliciti al futuro ruolo degli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) cui sono demandate oggi le competenze in materia di gestione delle risorse idriche, ivi compresa la programmazione delle infrastrutture idriche;

Il Consiglio Comunale di San Gimignano
1)
invita il Sindaco e la Giunta ad intraprendere tutte le azioni opportune e possibili per contrastare le modifiche apportate dall’art. 15 del D.L. 153/2009 “Adeguamento alla disciplina comunitaria in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica” che porterà in tempi brevi alla scelta dei gestori del servizio idrico mediante procedure competitive ad evidenza pubblica aprendo la strada alla gestione dei privati, mettendo a rischio il principio dell’acqua come bene comune e diritto universale;
2) riconosce il servizio idrico integrato quale servizio pubblico locale essenziale, di interesse generale, privo di rilevanza economica e si impegna ad inserire questo principio nel proprio Statuto Comunale introducendo il riconoscimento dell'acqua come bene comune pubblico e l'accesso all'acqua come diritto umano universale, indivisibile ed inalienabile.

Gruppo Centrosinistra per San Gimignano Gruppo PRC - Comunisti Italiani

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