lunedì 14 luglio 2008

13 luglio 1944 la Liberazione di San Gimignano

Era la mattina presto del 13 luglio 1944 quando un gruppo di partigiani (mio nonno c'era), andò incontro alle truppe alleate (francesi in verità, marocchine le avanguardie) per guidarle in paese.

San Gimignano aveva subito pesanti bombardamenti. Prima alleati, da sud, poi tedeschi, da nord, in ritirata.

I rifugi erano diventati la casa comune di tanti Sangimignanesi e come furono vissuti quei giorni è raccolto in un bel libro di testimonianze "Sessantannifa", edito per il 60° anniversario della liberazione cittadina dall'Amministrazione comunale e dall'ANPI.

Abbiamo ricordato anche quest'anno quel giorno di liberazione. Quest'anno lo abbiamo fatto con due concerti. Ho assistito al secondo, domenica sera, con la locale filarmonica. Piazza del Duomo gremita. Un bel colpo d'occhio e una bella sensazione di unità quando la banda, a fine concerto, ha attaccato l'inno di Mameli.



Il ricordo di un giorno così importante per la nostra città non è semplice ritualismo quanto volontà di celebrare e riconoscere il reale valore di quegli ideali insiti nella libertà, nel rispetto e nella giustizia; gli stessi ideali che sono alla radice della democrazia di ieri e di oggi. Per tali motivi il ricordo della Liberazione è una preziosa eredità contro chiunque tenti di soffocare questi stessi ideali con la violenza e la prevaricazione”.

Marco Lisi Sindaco di San Gimignano.



Pensiero per il futuro:

Anche grazie, se non soprattutto, all'impegno costante dell'ANPI la nostra Amministarzione ha da sempre celebrato e ricordato questo evento. E' un aspetto da non sottovalutare. Perchè il ricordo, l'esercizio della memoria, corroborata quando possibile dalla testimonianza diretta, restano un passaggio (se non obbligato) comunque prezioso e utile nella costruzione di un senso comune, di una pedagogia civile.

Penso che la prossima Amministrazione comunale dovrebbe riprendere con forza questo tema. Soprattutto dal punto di vista del lavoro con le scuole, rispolverando magari alcune vecchie abitudini: il mantenimento dei cippi sparsi sul territorio, formidabili "monumenti" alla guerra di Resistenza e alla lotta di liberazione nel nostro comune, la valorizzazione del percorso i "Sentieri della Memoria", la visita delle scolaresche nei luoghi della resistenza sangimignanese, lo straodinario evento che fu la liberazione dei detenuti politici dal carcere di San Gimignano....
Perchè la "memoria", soprattutto per i più piccoli ha bisogno di essere toccata con mano, di punti di riferimento tangibili e luoghi visitabili e fruibili.
Credo che non potremo sottrarci da questo dovere.

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