venerdì 20 marzo 2009

B-XVI, l'anacronismo e l'Italia giardino (?) del Vaticano

Mi hanno molto colpito le parole di B-XVI che ho trovato anacronistiche e per certi versi stridenti per il luogo in cui sono state pronunciate, l'Africa. Cioè il continente più flagellato dall'aids, dove miseria, sottocultura, analfabestismo e conservatorismo concorrono alla proliferazione della malattia.
Davvero nel 2009, di fronte a questo dramma e per ossequio al dogma si può credere che il preservativo non sia una risposta preventiva efficace per bloccare il contagio da hiv?

B-XVI dixit più o meno così: nella lotta all'aids si rileva l'inutilità dei preservativi. Più cure ai malati e più assistenza.

A parte il principio (discutibile) del "meglio curare che prevenire"....ecco "l'illuminata" quanto appiattita nota di Berlusconi, mentre Frattini non commenta.
Chi stupisce, in bene e ancora una volta, è il nostro segredario Franceschini "cattolico adulto".
Addirittura, poi, si è scomodato Bossi....
Leggete qui:

BERLUSCONI: «SUO RUOLO» - Il premier Silvio Berlusconi, lasciando il vertice del Ppe a Bruxelles, ha rilasciato ai cronisti un lapidario commento sulle nuove dichiarazioni del Pontefice all'indomani delle polemiche sulle parole circa l'inutilità dei preservativi nella lotta all'Aids: «Ciascuno svolge la sua missione ed è coerente con il suo ruolo».
Lancia invece un affondo il leader del Pd Dario Franceschini: «Penso che il profilattico sia indispensabile e da diffondere per combattere l’Aids, la disperazione e la morte in Africa e nei Paesi più poveri del mondo».
Si dice contrario alla posizione del Pontefice anche il leader della Lega Umberto Bossi: «L’Aids è molto diffuso, il preservativo aiuta. Forse il Papa non tiene conto della realtà locale. Dice "astenetevi dal peccato", ma il preservativo può aiutare a limitare l’Aids. Se tutti facessero come me che si tengono la propria moglie e stop, non si porrebbe il problema».
Fonte: corsera

Nessun commento: